10 curiosità affascinanti sulla foresta amazzonica, uno degli ecosistemi più preziosi del pianeta

1 month ago 41

La foresta amazzonica è la foresta pluviale più conosciuta al mondo, ma la maggior parte delle persone non sa quanto sia incredibile. 

È un mondo a sé stante, con rigogliosi alberi verdi, fiumi sinuosi e una natura incredibile. Ha anche un ruolo fondamentale nel mantenere in equilibrio il clima e il nostro pianeta in salute, inoltre nasconde molti misteri affascinanti: c’è ancora così tanto da scoprire su di essa che potremmo dire che si tratta di uno dei luoghi più intriganti della Terra.

Ecco 10 curiosità sulla foresta amazzonica per scoprirne tutti i segreti e ricordarci i motivi per cui è importante proteggerla.

1) La foresta amazzonica è la più grande foresta tropicale della Terra

La foresta amazzonica si trova in Sud America ed è la più grande foresta tropicale del mondo, con una superficie di oltre 6,7 milioni di chilometri quadrati. Per mettere in prospettiva le sue dimensioni, è il doppio dell’India, il Paese più grande dell’Asia meridionale.

Viene spesso descritta come il “polmone del nostro pianeta”, ma questo è in parte un mito. Se è vero che la foresta pluviale assorbe anidride carbonica e rilascia ossigeno, gli alberi consumano gran parte dell’ossigeno che producono durante il processo di fotosintesi. La foresta amazzonica quindi in realtà contribuisce molto poco alla produzione totale di ossigeno nell’atmosfera, ma ha una grande capacità di immagazzinare anidride carbonica.

2) Copre circa il 40% del territorio del Sud America

La foresta amazzonica si estende su ben otto Paesi, lungo il territorio d’oltremare del Sud America. Il Brasile ospita la maggior parte della foresta pluviale, circa il 60%. Altri Paesi su cui l’Amazzonia si estende sono Perù, Colombia, Bolivia, Venezuela, Guyana, Ecuador, Suriname e Guyana francese.

L’enorme estensione della foresta amazzonica rende una sfida unica proteggere quello che possiamo considerare uno degli ecosistemi più preziosi del pianeta. Ma sottolinea anche il motivo per i Paesi che la ospitano (e il resto del mondo) devono cooperare per proteggerla e preservarla.

3) La foresta amazzonica è una delle “riserve” di carbonio più importanti del pianeta

Le foreste tropicali, come quella amazzonica, immagazzinano una quantità sorprendente di carbonio nei tronchi degli alberi, negli steli, nelle foglie, nelle radici e nel suolo. Si stima che la foresta amazzonica contenga circa 123 miliardi di tonnellate di carbonio sopra e sotto terra, più di 12 volte le emissioni totali del sistema energetico mondiale. Ciò la rende una delle “riserve di carbonio” più importanti del pianeta.

Ma ci sono evidenze secondo cui l’Amazzonia brasiliana sembra stia rilasciando più CO2 di quanta ne assorba a causa della deforestazione. Anche se nel 2023 sono stati tagliati e bruciati meno alberi rispetto agli anni precedenti, la foresta pluviale brasiliana deve ancora affrontare molte minacce, come incendi e deforestazione per fare spazio a piantagioni sconfinate e allevamenti di bestiame destinato al macello. Ciò è molto preoccupante, perché la foresta amazzonica è uno dei nostri più grandi alleati nella lotta contro il cambiamento climatico.

4) È uno dei luoghi con la maggiore biodiversità sulla Terra

La foresta amazzonica ospita una ricca varietà di animali e piante, molti dei quali non si trovano in nessun’altra parte della Terra, e accoglie oltre il 10% delle specie conosciute sul pianeta. Ciò significa che una specie su dieci vive qui, il che rende l’Amazzonia uno dei luoghi con la maggiore biodiversità sulla Terra. Dagli Ara Giacinto e dalle aquile arpie agli impavidi giaguari e ai delfini rosa, questo vibrante ecosistema è un tesoro di vita.

Non solo: gli scienziati scoprono nuove specie ogni anno. Ad esempio, negli ultimi 10 anni sono stati scoperti più di 10.000 tipi di coleotteri nell’Amazzonia occidentale. Man mano che la foresta scompare, esiste il rischio concreto di non sapere cosa stiamo perdendo. Ciò rappresenterebbe un grave danno, perché l’Amazzonia ha un immenso potenziale per la scoperta e l’innovazione scientifica e medica.

5) Il Rio delle Amazzoni è il secondo fiume più lungo del mondo

Nel cuore della foresta pluviale si snoda il Rio delle Amazzoni, il secondo fiume più lungo del mondo, superato solo dal Nilo in Africa. Lungo oltre 6.400 chilometri, il Rio delle Amazzoni si snoda attraverso una fitta vegetazione e paesaggi incredibili. È una vera àncora di salvezza della foresta pluviale, in quanto fornisce acqua dolce e sostanze nutritive a molte specie e a molte persone.

Il bacino amazzonico è la vasta area coperta dal Rio delle Amazzoni e dai suoi affluenti (i fiumi più piccoli che vi sfociano). I livelli dell’acqua nel bacino salgono e scendono con le stagioni creando diversi habitat umidi come paludi, acquitrini e pianure alluvionali. Molti habitat delle zone umide ospitano anche diversi tipi di fauna selvatica, contribuendo alla biodiversità della regione.

6) L’Amazzonia ospita milioni di persone, tra cui oltre due milioni di indigeni

La foresta amazzonica è molto più di un semplice insieme di alberi e specie animali. Ospita milioni di persone, tra cui oltre 2 milioni di indigeni.

Da sempre, i Popoli Indigeni vivono in armonia con la foresta pluviale, la cui sopravvivenza è indissolubilmente legata a quella delle loro culture e tradizioni. Sono da generazioni i suoi protettori e guardiani.

7) I popoli indigeni che abitano la foresta amazzonica sono in prima linea contro la crisi climatica

I popoli indigeni hanno un profondo legame con la foresta, che è di fatto la loro terra ancestrale. Dalla previsione dei modelli meteorologici alla risposta ai cambiamenti ambientali, questi popoli sono sempre stati in grado di adattare il loro modo di vivere alle mutate condizione dei luoghi che da sempre li ospitano. Oggi però tutto questo sta cambiando. Gli indigeni devono affrontare eventi meteorologici sempre più estremi come inondazioni, siccità e incendi. Procurarsi cibo è diventata una sfida a causa del clima imprevedibile e sono innumerevoli i casi di violenza ai danni di questi Popoli, spesso forzati ad abbandonare la foresta e lasciare che venga distrutta.

A livello globale, le comunità indigene vivono spesso in aree geograficamente ad alto rischio e molto vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici. Dai deserti alle isole, dalle montagne e alle foreste d’alta quota, fino all’Artico. È una questione urgente di giustizia climatica perché i gruppi indigeni, pur avendo la minore impronta di carbonio di tutti, sono in prima linea nell’attuale crisi climatica.

8) I diritti delle popolazioni indigene che abitano l’Amazzonia sono spesso minacciati

L’Amazzonia è minacciata da forme sempre più estreme di sfruttamento del petrolio e del gas, dall’estrazione mineraria e dall’agricoltura industriale. Queste attività sono spesso illegali e rappresentano anche una grave minaccia per la fauna selvatica perché distruggono interi ecosistemi.

Queste attività sono anche traumatiche e devastanti per le comunità indigene. Dalla discriminazione e il mancato riconoscimento del diritto alle prpie terre ancestralii alla violenza diretta contro individui e comunità, si tratta di una questione di diritti umani tanto quanto di diritti ambientali. Il Brasile è uno dei paesi più pericolosi del mondo per i difensori della terra indigeni. Dal 2009, nell’Amazzonia brasiliana ci sono stati più di 300 morti legati ai conflitti per la terra.

9) La foresta amazzonica si sta riducendo

Negli ultimi decenni l’Amazzonia si è ridotta sempre di più. Nel 2022 la deforestazione ha raggiunto i livelli più alti dal 2009. Anche se questo dato ha subito un calo nel 2023, stiamo già assistendo agli effetti della deforestazione sul clima della regione. I monsoni, ad esempio, iniziano più tardi del solito riducendo la quantità di precipitazioni sull’Amazzonia. Inoltre, anche la stagione secca si è allungata negli ultimi 40 anni.

Se continuiamo a ridurre la superficie della foresta, corriamo il rischio concreto di spingere l’Amazzonia oltre una soglia critica che, una volta superata, può portare a cambiamenti drammatici e a un punto di non ritorno climatico. La foresta pluviale, come la conosciamo, potrebbe gradualmente scomparire man mano che la stagione secca diventa più intensa e più lunga e trasformarsi in una savana, ma con scarsa biodiversità.

La deforestazione dell’Amazzonia minaccia la sua incredibile biodiversità e il sostentamento di milioni di persone che dipendono da essa. E minaccia anche il futuro e la salute del nostro pianeta.

10) La produzione di mangime per animali rinchiusi in allevamenti intensivi e l’allevamento di bestiame per la produzione di carne e latticini sono la principale causa di deforestazione in Amazzonia

Una delle principali minacce alla foresta amazzonica è la deforestazione. Circa il 70% della deforestazione è legata all’allevamento estensivo di bestiame destinato alla produzione di carne e latticini. Anche le sconfinate piantagioni di soia, destinata a diventare mangime per animali rinchiusi negli allevamenti intensivi, contribuiscono alla deforestazione in tutta la regione.

La domanda e il consumo europeo di prodotti legati alla deforestazione e al degrado forestale hanno reso per decenni l’Unione europea complice della distruzione delle foreste: basti pensare che i consumi dell’UE sono attualmente responsabili del 16% della deforestazione tropicale. In pratica, molto del cibo e dei prodotti che troviamo nei nostri supermercati sono legati alla distruzione delle foreste.

Una catena viene tirata dai trattori per rimuovere i resti di legno e alberi nella foresta amazzonica per liberare terreno per la coltivazione della soia.

Le foreste sono un tesoro a rischio e dobbiamo proteggerle

Come l’Amazzonia, oggi le foreste di tutto il pianeta sono in pericolo. La FAO stima che tra il 1990 e il 2020 nel mondo sono stati distrutti 420 milioni di ettari di foreste (un’area più grande dell’Unione Europea). Il tutto, ovviamente, per mettere davanti il profitto: la deforestazione infatti è spesso legata ad agricoltura industriale e allevamenti di bestiame, alla produzione di legno e carta, all’estrazione di minerali, metalli e idrocarburi e alla costruzione di grandi infrastrutture come autostrade e mega-dighe.

Proteggere le foreste è una priorità per tutelare la biodiversità, il clima e i popoli indigeni che le abitano. Non possiamo accettare che scompaiano sotto i nostri occhi.

Unisci la tua voce alla nostra: diciamo stop alla deforestazione!

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