Beppe Grillo, il TotEM e la fuffa ripetuta

2 months ago 22

Sulle bacheche social del guru dei nostri tempi Beppe Grillo è apparso un post che mi ha subito ricordato i monologhi pre-Vaffaday che il comico messia genovese era solito portare in giro per lo stivale. Il post è questo:

In 10 secondi sono saltati 75 GW di potenza e la Spagna e il Portogallo sono rimasti senza energia elettrica. In Italia, nel 2003, ciò accadde per la caduta di un albero in Svizzera (nel 2004 intitolai proprio il mio spettacolo Blackout, si apriva su una platea buia dove portavo un candelabro acceso e un abete del Lucomagno).

Occorre una grande riserva di potenza elettrica prontamente attivabile. La tecnologia necessaria l’ha inventata 90 anni fa la Fiat con l’ecologico Totem (Total Energy Module), primo microcogeneratore mondiale. Esso utilizza metano in motori automobilistici con cui si possono realizzare centrali elettriche virtuali di grande potenza, capaci di intervenire molto rapidamente. In questo modo, i motori automobilistici che non saranno più utili per l’auto elettrica diventeranno il focolare delle caldaie per il riscaldamento domestico (le caldaie, anche quelle a condensazione, verranno prossimamente bandite dall’UE). Riscaldare le nostre case oggi in Italia con pompa di calore elettrica emette la stessa quantità di anidride carbonica di un impianto di microcogenerazione a metano.

Ma noi continuiamo a inseguire l’utopia del tutto elettrico, senza rete, senza backup, senza cervello. Se salta la corrente, restiamo al buio, al freddo, e pure contenti perché è “green”. La vera energia pulita è quella che funziona quando serve. Altro che rivoluzione ecologica, qui servirebbe una rivoluzione mentale. E magari anche un Totem in cantina.

Sotto al post troviamo migliaia di commenti entusiasti, soprattutto italiani che sostengono il Beppe nazionale e il suo Movimento da anni, senza mai provare a verificare le cose che vengono raccontate. Eppure basterebbe comperare la Biowashball per accorgersi del quantitativo di inesattezze diffuse negli anni… ma tant’è. Ammetto che non avevo mai sentito parlare del “Totem” della FIAT, per cui ho deciso che potesse essere interessante approfondire.

La nascita del TotEM

Qui di seguito potete vedere in 16 minuti la storia del TotEM:

 

Uno di quei video dal sapore retrò che io amo molto, ma per chi non avesse i 16 minuti necessari facciamo un sunto. Il Totem, o TotEM, fu davvero un prodotto pionieristico per l’epoca: Fiat lanciò questo sistema di microcogenerazione nel 1977 (e non novant’anni fa; chissà da dove arriva quel numero riportato da Beppe), basato su un motore derivato dalla 127. Produceva contemporaneamente elettricità e calore, un’idea brillante per aumentare l’efficienza energetica.

Purtroppo i motivi per cui non si diffuse su larga scala sono noti: costi, manutenzione, normative e concorrenza di altre tecnologie. Si trattava di un prodotto decisamente costoso per l’utente medio, e i risparmi energetici a cui portava non bastavano a ripagare in tempi brevi il prezzo pagato per l’installazione. Pertanto l’investimento era troppo oneroso per una famiglia o un’attività lavorativa di piccole dimensioni. Inoltre va ricordato che si trattava di un motore a scoppio, che – seppur modificato per uso stazionario – non nasceva per operare in maniera continuativa per anni. Per poterlo fare occorreva una manutenzione costante, con sostituzione di tutte le componenti soggette a usura causata da calore e attrito. Questo contribuiva ad aumentare il costo per l’utilizzatore finale. Poteva avere un senso forse per le industrie di medie e grandi dimensioni, ma non l’ha mai avuto per l’utente domestico.

Motore a scoppio

Inoltre era appunto un derivato del motore della 127: provate a pensare cosa significa averlo montato nel vostro appartamento, costantemente in funzione. Ve lo ri ricordate il rumore di un motore a scoppio?

Pensate di averne uno per ogni appartamento del vostro condominio:

 

Ma non c’è solo il rumore da tenere in considerazione, perché appunto si tratta di un motore a scoppio, che necessita di carburante per funzionare, e che inquina nel mentre sta funzionando. Siamo d’accordo che come spiegato da Fiat il Totem fosse più efficiente di una caldaia tradizionale o di una vecchia centrale termoelettrica, ma il Totem emetteva comunque ossidi di azoto, monossido di carbonio e altre sostanze inquinanti, come ogni motore a combustione interna. Con l’introduzione di normative ambientali sempre più severe, dagli anni Ottanta in poi, i limiti sulle emissioni locali lo hanno penalizzato. Oggi non passerebbe alcun test di questo genere.

Concludendo

Comprendiamo che Beppe al futuro del pianeta pensi poco, ma questa non è la soluzione sensata da proporre. Oltretutto esistono altre soluzioni per il risparmio energetico domestico, come caldaie a condensazione, pannelli solari termici, pompe di calore, che sono più semplici da installare, più silenziose, senza parti mobili soggette a usura e con meno problemi di emissioni locali.

Certo, alcune funzionano a energia elettrica, esattamente come le pompe di benzina da cui ci saremmo dovuti fornire del carburante per fare il pieno al nostro TotEM.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!

Un altro modo per sostenerci è acquistare uno dei libri consigliati sulla nostra pagina Amazon, la trovi qui.

BUTAC vi aspetta anche su Telegram con il canale con tutti gli aggiornamenti e il gruppo di discussione, segnalazione e quattro chiacchiere con la nostra community.

L'articolo Beppe Grillo, il TotEM e la fuffa ripetuta proviene da Butac - Bufale Un Tanto Al Chilo.

Read Entire Article