di Luisa Longobucco
Di libri sul linguaggio inclusivo, sul cambiamento della lingua, sulla lingua come mezzo di comunicazione ne sono stati pubblicati parecchi negli ultimi anni, e tutti, credo, hanno contribuito a creare una sensibilità particolare nei confronti di questo tema, quanto meno nelle nostre bolle transfemministe. Ma, devo dire, un saggio provocatorio e stimolante come questo, di Brigitte Vassallo, ancora ci mancava. In Linguaggio inclusivo ed esclusione di classe (Tamu Edizioni, 2024) Vassallo analizza il tema del linguaggio e il tema della cultura (cos’è davvero la cultura? Una cosa astratta o l’insieme di quelli che sono i prodotti culturali? Domande del genere sono il fulcro della riflessione dell’attivista spagnola), non solo da un punto di vista femminista e quindi prendendo in considerazione il genere, la sua costruzione e la sua decostruzione, ma, come dice il titolo, soprattutto da un punto di vista di classe. Nella prima parte, dedicata appunto ad una riflessione sulla ...