Calcio tra penalizzazioni, diritti tv e diritto di cronaca

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Penalizzazioni, tribunali, diritti tv, nuovo regolamento agenti Fifa e riforma del lavoro sportivo. Di tutto questo si è parlato nell’ambito del seminario “Il calcio oggi… Fuori dal campo”, che si è tenuto al Belvedere di Palazzo Pirelli, organizzato dal Corecom Lombardia in collaborazione con l’Associazione italiana avvocati dello Sport della Lombardia con il patrocinio del CONI Comitato Regionale Lombardia.

Il momento delicato del calcio

La prima, severa, disamina è arrivata da Xavier Jacobelli, editorialista del Corriere dello Sport e Tuttosport e moderatore del seminario. “La sentenza della giustizia sportiva sul caso Juventus da un lato segna una svolta, dall’altro è da collegarsi all’inchiesta Prisma”, ha detto il giornalista, “lunedì usciranno le motivazioni. Sarà solo il primo capitolo, in attesa del 27 marzo con l’udienza preliminare del processo che vedrà al centro gli stipendi congelati. La questione plusvalenze è all’inizio e probabilmente vedrà coinvolte altre squadre”. Il calcio è alla continua ricerca di risorse. “I problemi c’erano prima del Covid, la pandemia è stato un booster”, ha proseguito Jacobelli, “il calcio ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità, scialacquando tanti, troppi soldi. Si parla di riforme che non si fanno mai, a cominciare dalla riduzione delle squadre, perché non c’è convenienza a farle. La Super Lega è stato solo un tentativo da parte di alcuni club di cercare nuovi introiti, calpestando la meritocrazia. I Mondiali in Qatar? Sono stati spesi 258 miliardi di euro senza una parola da parte della Fifa sugli oltre 6000 morti durante i lavori, sui diritti dei lavoratori e delle donne”. La difficoltà è del sistema calcistico a livello internazionale. “È in atto un cambiamento degli equilibri politici”, ha proseguito il giornalista, “due tra le maggiori squadre europee sono in mano a fondi di investimento con possibilità di spesa senza limiti. Cristiano Ronaldo testimonial della candidatura dell’Arabia Saudita 2030. I diritti tv hanno un palinsesto senza precedenti. Alcune società hanno intrapreso una strada virtuosa come l’AS Roma che ha abbassato i prezzi dei biglietti in una gestione americana dello sport”.

Diritti tv e diritto di cronaca

In questo panorama, Corecom si schiera dalla parte degli utenti-consumatori. Due le principali novità introdotte dalle nuove Linee Guida per la vendita dei diritti tv di serie A per le stagioni sportive dal 2024/2025 al 2026/2027: maggiore tutela al diritto di cronaca e identificazione di precisi parametri di regolarità del servizio e qualità delle immagini. “L’episodio dello scorso 29 ottobre quando in occasione di Inter-Sampdoria un tifoso è stato ucciso lontano dagli spalti e i supporter nerazzurri hanno lasciato lo stadio, alcuni volontariamente, altri si sospetta, perché non abbiamo immagini, costretti con le minacce ci ha spinto a intervenire obbligando la Lega Calcio a fornire immagini di eventi rilevanti sul piano della cronaca a qualsiasi testata né faccia richiesta”, ha spiegato Marianna Sala, presidente Corecom Lombardia, “inoltre sono stati stabiliti dei parametri sulla qualità del servizio e delle immagini a cui ha diritto il consumatore, partendo dai disservizi di Dazn. Se questi parametri non vengono rispettati scatta in automatico un indennizzo. Da febbraio oltre 400 mila abbonati di Dazn dovrebbero ricevere il 25% del prezzo dell’abbonamento mensile , senza nemmeno farne richiesta. Se così non dovesse essere ci si può rivolgere, l’utente può rivolgersi alla piattaforma ConciliaWeb di Agcom”.

La dura vita degli agenti

Infine, il nuovo Regolamento Agenti della Fifa in vigore dal prossimo 1° ottobre. “Sembra fatto per distruggere la professionalità degli agenti”, ha spiegato l’avvocato Luca Tettamanti, studio legale Elite Law, “molti calciatori di alto livello ormai si rivolgono più agli avvocati che agli agenti. La Fifa per la prima volta riconosce l’esistenza di altri servizi come i diritti di immagine e pare volerli controllare. L’altra sensazione è la volontà di far finire i cosiddetti parametri zero”.

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