Clickbait e pagamenti col bancomat

1 month ago 22

Ci è stato segnalato un articolo clickbait pubblicato sul sito InfoIva (“il quotidiano delle partite Iva” – anche se io, pur con partita Iva, è la prima volta che lo sento in vita mia). L’articolo che ci avete segnalato, a firma Simona Macchi, pubblicato il 25 maggio 2025, titola:

“Pago con carta” “Non penso proprio” | Dall’1 giugno 2025 è abolito per sempre il bancomat: fine della pacchia

Leggendo il titolo e guardando le condivisioni social dell’articolo ci si convince di quanto appunto detto nel titolo, ovvero che dal primo giugno 2025 saranno vietati i pagamenti con bancomat. La scelta di usare quel “è finita la pacchia” ricorda il populismo emerso durante alcune campagne post elettorali vinte da partiti sovranisti di destra.

In realtà l’articolo, nell’ultima parte, spiega che:

Dal 1° giugno 2025, in tutta Europa, diremo ufficialmente addio al bancomat. Attenzione però, non si tratta di una inversione di rotta del digitale, bensì di una evoluzione dei pagamenti con carta. Infatti, a sparire sarà il sistema “Bancomat” come lo conosciamo oggi, con i vecchi terminali POS e le tessere fisiche. Non è una diceria, è proprio una decisione presa a livello europeo, con l’obiettivo di digitalizzare in modo definitivo e rendere tutto più smart.

I nuovi dispositivi saranno delle vere e proprie postazioni digitali integrate utili per pagare, per gestire le vendite di ogni tipo, anche le rateizzazioni eventuali. Questo, se di primo acchito poteva sembrare un sospiro di sollievo per gli esercenti, è tutto l’opposto. Questi dovranno aggiornarsi, tanto quanto i consumatori pure. Dunque si dice addio alle tessere come le conosciamo e si salutano i nuovi sistemi di pagamento.

Quindi il titolo era solo un facile sistema per accalappiare qualche lettore in più e/o raggranellare le condivisioni di chi si ferma solo al titolo (che, come è noto, sono tanti).

La questione è comunque raccontata malamente: come fonte si usa Money.it con un articolo di febbraio 2025, articolo che, pur raccontando cose simili, non dà mai come data il primo giugno, ma si limita a spiegare che la tecnologia sta cambiando e che il sistemi di pagamento digitale stanno evolvendo, fino al punto che tra alcuni anni si pagherà in maniera diversa rispetto a oggi.

Ma quindi? Esiste una qualsiasi scadenza al primo giugno 2025? Noi non l’abbiamo trovata, e io da commerciante che usa il POS costantemente posso dirvi che non sono stato raggiunto da nessuna circolare ministeriale che mi inviti a cambiare il mio dispositivo.

Non che la cosa mi sorprenda: InfoIva fa parte del gruppo Magellano Tech Solutions, che abbiamo già incontrato altre volte su queste pagine, sempre per clickbait fatti ad hoc.

I motivi di questi clickbait? Presto detto: a Magellano Tech Solutions interessa avere un buon posizionamento nella classifica ComScore dei siti e gruppi imprenditoriali che ricevono più interazioni, tanto nessuno controlla come sono state raggiunte quelle visite. Basta leggere cosa scrivevano nel 2023:

In merito ai dati pubblicati da ComScore e riguardanti i dati raggiunti dal Magellano Network a dicembre 2022, ComScore tiene a precisare quanto di seguito:

Dal mese di dicembre 2022 viene riportato in classifica il nuovo aggregato Magellano Network, che include al suo interno il traffico dei website di proprietà dell’editore come elencati nella nota metodologica. I dati di dicembre 2022 di visitatori, pagine viste e tempo speso del nuovo aggregato Magellano Network non risulta pienamente valorizzato a causa dell’attività di taggatura ancora in corso di completamento da parte dell’editore.

Al già straordinario risultato ottenuto, andrebbero dunque aggiunte ulteriori cifre che renderebbero ancor più soddisfacente il prodotto del lavoro compiuto a dicembre di Magellano Tech.

L’obiettivo dei prossimi mesi è quello di migliorare ulteriormente quanto fatto e far sì che i dati possano rispecchiare sempre più il valore del lavoro compiuto dalla nostra azienda.

Concludendo

Nessuno vieta ai siti di puntare su titoli a effetto per attrarre lettori. Ma quando il sensazionalismo prende il posto della chiarezza, il rischio è che si alimentino disinformazione e panico inutile. Anche perché, se davvero stesse per finire “la pacchia” del bancomat, qualcuno ce l’avrebbe detto, no?

Per sorridere: nell’articolo di InfoIva si parla di pagamenti smart, noi al momento l’unica cosa smart che abbiamo visto è il trucco attuato per attirare click e condivisioni.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!

Un altro modo per sostenerci è acquistare uno dei libri consigliati sulla nostra pagina Amazon, la trovi qui.

BUTAC vi aspetta anche su Telegram con il canale con tutti gli aggiornamenti e il gruppo di discussione, segnalazione e quattro chiacchiere con la nostra community.

L'articolo Clickbait e pagamenti col bancomat proviene da Butac - Bufale Un Tanto Al Chilo.

Read Entire Article