Come migliorare la città…tagliando gli alberi di un parco.

3 weeks ago 36

albero in città

Grave e triste quanto sta accadendo in una città come Bologna che afferma la sua grande sensibilità ambientale e sociale…..tagliando gli alberi di un parco comunale.

Il Comune di Bologna, infatti, ha deciso di realizzare un nuovo complesso scolastico demolendo l’attuale edificio della Scuola media “Fabio Besta, realizzato negli anni ‘80 del secolo scorso in , per realizzare  il progetto “Nuova costruzione della scuola secondaria di primo grado Besta, per un importo complessivo pari a euro 18.437.645,20, di cui 2 milioni di euro provenienti da fondi P.N.R.R. (la parte restante coperta da mutuo B.E.I.).

Tuttavia, “la nuova scuola secondaria di primo grado Besta” sarà realizzata “nella parte a nord occidentale del parco Don Bosco, in adiacenza a quella attuale” tagliando qualche decina di alberi adulti.

Il parco comunale “Don G. Bosco è un autentico polmone verde nel quartiere bolognese di San Donato, molto frequentato e amato dai residenti.   

Di tutto si sente il bisogno tranne che della sottrazione di un’area di verde pubblico con alberi ad alto fusto e non convince proprio la sistemazione futura (dove?) di un numero superiore di alberelli annunciata dall’Amministrazione comunale.  

C’è anche chi fra i residenti auspica un nuovo edificio scolastico, ma sono decisamente molti i contrari, che han costituito un battagliero comitato locale e han dato vita a manifestazioni, petizioni, riscorsi.

Il Tribunale civile di Bologna, su ricorso del locale Comitato, si è dichiarato incompetente e il cantiere è stato installato nei giorni scorsi, causando veri e propri scontri fra manifestanti e forze dell’ordine, purtroppo anche con alcuni feriti.

In realtà, l’arch. Fioretta Gualdi, progettista dell’originario edificio scolastico per conto del Comune di Bologna, afferma che la struttura delle scuole attuali sarebbe decisamente più funzionale e adatta a una didattica contemporanea rispetto al progetto del futuro edificio: “Le mie considerazioni coincidono con quelle dei docenti dell’Ic 10 (Besta, Chiostri, Gualandi) e di 27 psicoterapeuti (Amhppia), che affermano che l’edificio attuale è significativamente più adeguato alle nuove esigenze educative rispetto a quello che il Comune vuole costruireL’attuale scuola, progettata insieme a pedagogisti e insegnanti, benché sia stata costruita nel 1980-1984, risulta essere molto più aderente alle più recenti prescrizioni del Miur e molto più adatta a una didattica avanzata e individualizzata. Questo grazie alla presenza di spazi flessibili che possano allargare quelli dell’aula secondo le necessità: da un lato i cosiddetti atelier (antiaule) che permettono di svolgere – sotto il diretto controllo del docente che si trova in classe – attività di recupero, sostegno, potenziamento, lavori di gruppo, mostre e attività interclasse, spazio di svago e mensa; dall’altro lato, ogni classe ha accesso diretto a un’ampia zona di parco per il gioco e le attività didattiche all’aperto. Mentre il progetto del nuovo edificio, con solo aule e corridoi, non contiene questi tipi di spazi, cruciali per la costruzione di un ambiente scuola inclusivo, che promuova la crescita di tutti i bambini”.

Insomma, “non si è riusciti a capire in base a quali documentazioni sia stato deciso che la scuola dovesse essere abbattuta” e sarebbe certo meglio effettuare lavori di riqualificazione dell’edificio attuale con costi che non potrebbero certamente superare i 5 milioni, comprendendo anche la revisione dell’impermeabilizzazione, l’inserimento di ascensori, i pannelli fotovoltaici, e rinnovando tutto. Cifra inferiore a un terzo di quella prevista, e salvando l’attiguo Parco Don Bosco, con alberi ad alto fusto, prezioso polmone verde per la scuola e per il quartiere circostante”.

Con lo spirito proprio di favorire una riflessione su alberi, esigenze didattiche e costi, l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato (5 aprile 2024) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti finalizzata alla sospensione dei lavori in quanto attualmente in corso la nidificazione dell’avifauna selvatica.

Infatti, nel periodo primaverile ed estivo sono vietati tutti gli interventi che possano disturbare la riproduzione dell’avifauna selvatica (art. 5 della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 e s.m.i.).

nido Verdoni (Carduelis chloris chloris)

La fauna selvatica ”è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della collettività nazionale e internazionale” (art. 1 della legge n. 157/1992 e s.m.i.) e il disturbo/danneggiamento/uccisione delle specie avifaunistiche in periodo della nidificazione può integrare eventuali estremi di reato, in particolare ai sensi dell’art. 544 ter cod. pen.

Coinvolti il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, la Regione  Emilia-Romagna, il Comune di Bologna, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Bologna, i Carabinieri Forestale, informata per opportuna conoscenza la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna.

L’auspicio che un sussulto di buon senso collettivo porti a una revisione progettuale che consenta la riqualificazione della Scuola media “Fabio Besta” insieme alla salvaguardia del parco comunale “Don G. Bosco”, ambedue interessi di rilievo per la collettività bolognese.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

albero solo

(foto da mailing list ambientalista, S.D., archivio GrIG)

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