Condoni edilizi, scempi ambientali e finanziari.

1 week ago 37

I condoni edilizi in Italia sono una vera e propria sciagura sul piano ambientale e della sicurezza pubblica, ma lo sono anche sul piano finanziario.

Il Rapporto ISTAT sul Benessere equo e sostenibile 2022 afferma in modo chiaro che “anche nel 2022 sono state costruite più abitazioni di quelle autorizzate dai Comuni. Secondo le stime provvisorie del Centro ricerche economiche, sociologiche e di mercato nell’edilizia (Cresme), l’indice di abusivismo edilizio (nuove abitazioni abusive ogni 100 autorizzate) è pari a 15,1, sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. L’abusivismo resta marginale al Nord, ma conserva un peso rilevante nel resto del Paese e soprattutto nel Mezzogiorno, dove l’indice è molto più alto (42,1 nel Sud e 36,3 nelle Isole). Preoccupa soprattutto la persistenza del fenomeno, che scarica costi altissimi sulla società in termini di degrado del paesaggio, rischio sismico e dissesto idrogeologico”.

Domus de Maria, Piscinnì, demolizione degli abusi edilizi (1999)

L’abusivismo edilizio, condonato o meno, arriva a generare morte e calamità innaturali, portandosi dietro le ingenti spese pubbliche per la realizzazione delle infrastrutture necessarie per i complessi edilizi condonati, assolutamente non paragonabili con gli incassi derivanti dalle operazioni di condono.

Tanti governi nazionali e regionali hanno cercato di accattivarsi il favore elettorale degli abusivi, scaricando scempi ambientali e finanziari su tutti gli Italiani.

Passano gli anni, ma i condoni edilizi restano, come racconta la penna impareggiabile di Gian Antonio Stella su Sette, il settimanale de Il Corriere della Sera.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

scheda sull’abusivismo in Sardegna (2017)

Il Corriere della Sera – Sette, 19 aprile 2024
Il Corriere della Sera – Sette, 19 aprile 2024
Il Corriere della Sera – Sette, 19 aprile 2024
Il Corriere della Sera – Sette, 19 aprile 2024
visto che è materia ostica per chi sventuratamente ci governa e ci amministra, proviamo a spiegarlo ancora con un semplice disegnino, comprensibile anche per un bimbo.

(foto S.D., archivio GrIG)

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