Consigli su come NON curare il cancro?

1 month ago 200

Il 26 aprile è stato pubblicato su Facebook questo post, ripreso poi successivamente da diversi altri account.

Ve lo trascrivo qui sotto.

PER CHI HA A CHE FARE CON IL CANCRO, ECCO ALCUNI CONSIGLI UTILI:

Evita di fare test per il tumore.
I tumori servono a proteggere il corpo prevenendo la diffusione delle cellule tumorali; Perforarli con un test può aggravare la situazione permettendo alle cellule di migrare.
Il cancro inizia a comportarsi come un parassita.

Prendi in considerazione l’uso di Ivermectina e Fenbendazole per combatterlo.

Taglia lo zucchero.
Lo zucchero alimenta le cellule tumorali, quindi è importante evitare tutte le forme di zucchero.

Usare perossido di idrogeno (H2O2).
Questo composto contiene una molecola di ossigeno in più rispetto alle cellule tumorali che non tollerano.
Applicalo sulla pelle con un guanto di cotone, specialmente dopo un bagno o una doccia per un migliore assorbimento.

Bevi acqua alcalina.
L’acqua alcalina come il succo di limone aiuta a bilanciare il pH del corpo, rendendo difficile la sopravvivenza delle cellule tumorali.

Fatti un bagno disintossicante. Aggiungi bicarbonato, borace, Sale di Epsom e argilla bentonite.
Immergersi in una vasca idromassaggio
Aiuta a rimuovere le tossine dal corpo.

Assumi la vitamina B17
nei semi di mela e di albicocca, questa vitamina può aiutare a eliminare le cellule tumorali. Basta una piccola dose giornaliera.

Fenbendazolo: 222 mg al giorno

Curcumina: mangiare 600 mg di curcumina organica al giorno.

Olio CBD: somministrare 25 mg al giorno di olio CBD sublingualmente sotto la lingua, preferibilmente utilizzando un olio CBD ad alta purezza.

Ivermectina: prendere 12 mg due volte al giorno.

Vitamina E: da 500 a 1000 mg al giorno.

Vitamina C: 1000mg al giorno

Questi consigli sono alternative ai trattamenti tradizionali come la chemioterapia e la radioterapia, spesso accusati di distruggere i tessuti sani.
Prima dell’avanzamento dell’industria farmaceutica, si usavano metodi naturali trattando con successo alcuni tumori.

RFK jr.

Analisi veloce: scorciatoie per riconoscere i contenuti poco affidabili

A una lettura veloce mi è subito sembrato una traduzione automatica dall’inglese per via di alcuni evidenti “calchi”.
Frasi come “taglia lo zucchero” non suonano naturali in italiano, ma in inglese “cut the sugar” ha perfettamente senso.
Il primo passo che ho fatto, quindi, è stato inserire alcuni paragrafi in un traduttore automatico per ottenere una versione inglese da cercare.
Non sono stata sorpresa di trovare post su Facebook con questo stesso messaggio in inglese, antecedenti a quelli in italiano (quello linkato è datato 11 gennaio).

Perché questa lunga introduzione che non sembra avere attinenza con il debunking?
Perché siamo costantemente immersi in un mondo pieno di informazioni e analizzarle tutte in maniera approfondita richiede un tempo che nessuno di noi ha. Imparare alcune rapide strategie per scremare cosa merita la nostra attenzione e cosa no è fondamentale, secondo me, per non annegare nel mare di notizie in cui nuotiamo tutti i giorni.
Un post tradotto frettolosamente non è un indice di una comunicazione curata e approfondita. Se la persona che l’ha tradotto e condiviso per prima non si è neanche presa il tempo per rileggere e controllare che “filasse” in italiano, quali sono le speranze che ne abbia verificato il contenuto?
Questo ovviamente non implica automaticamente che il contenuto del post sia falso ma, come dicevo, abbiamo bisogno di strumenti per fare una selezione rapida. Secondo me, un post raffazzonato in questo modo non si “merita” di essere approfondito.

Un altro motivo per cui può essere utile cercare la “fonte inglese” di un post come questo è che è possibile esistano già delle verifiche in lingua originale. Infatti ho trovato questo articolo di Science Feedback che analizza molto bene il post, smentendone punto per punto le affermazioni scorrette, a partire dal fatto che Robert F. Kennedy Jr non sembra aver mai fatto queste affermazioni.

Analisi lunga: punto per punto

Detto ciò, sorvolando sulla “forma” e andando ad analizzare il contenuto, la situazione non migliora particolarmente.

Evita di fare test per il tumore.
I tumori servono a proteggere il corpo prevenendo la diffusione delle cellule tumorali; Perforarli con un test può aggravare la situazione permettendo alle cellule di migrare.

Partiamo da qui: parlare di “test per il tumore” non vuol dire niente.
Intendono gli screening di popolazione? Intendono gli esami diagnostici che si fanno quando c’è un sospetto di tumore? Intendono gli accertamenti che si fanno quando si sa che c’è un tumore e bisogna capire come trattarlo?
Dal momento che parlano di “perforare” il tumore immagino che si riferiscano alle biopsie tumorali, che non sono ovviamente esami di screening ma quello che viene chiamato un esame “di secondo livello”.

Facendo un discorso molto generale, nel momento in cui c’è un sospetto di tumore il primo passo è solitamente fare un esame di imaging (spesso una risonanza magnetica nucleare, una TC o un’ecografia).
In alcuni casi, questi esami sono sufficienti a fare diagnosi perché alcuni tumori hanno un aspetto specifico, che permette di essere sicuri della loro “identità”. In altri casi, con le immagini si vede una massa ma non si riesce a capire se sia un tumore, oppure si sa che è un tumore ma non si capisce quale tumore sia.
La biopsia serve a capire esattamente da che tipo di cellule è formata la massa. Questo è utile non solo per poter fare una diagnosi precisa, ma anche perché tumori diversi hanno terapie diverse e probabilità diverse di guarigione. Da questo si capisce come sia un esame importantissimo in molti casi. Spaventare le persone dicendo che “Perforarli con un test può aggravare la situazione permettendo alle cellule di migrare” può portare qualcuno a rifiutare l’esame, impedendo ai medici di garantire la migliore terapia per la sua malattia.
Anche perché la disseminazione tumorale è qualcosa che esiste, un rischio di cui i medici sono a conoscenza e che viene sempre prevenuto quando possibile. Nel tempo si sono sviluppate delle tecniche per evitare la disseminazione tumorale durante le biospie, come l’uso del mandrino, una sorta di tubo cavo in cui viene inserito l’ago bioptico, che quindi non tocca i tessuti sani dopo il prelievo.
Quando il rischio di una biopsia supera i benefici solitamente si rimuove il tumore senza biopsiarlo, facendo le analisi necessarie successivamente all’asportazione.

Il cancro inizia a comportarsi come un parassita.

Questa frase non ha alcun significato e per di più è una traduzione errata del post originale che afferma che “cancer starts with a parasite”, cioè “il cancro inizia con un parassita”.
Il cancro è una malattia genetica, che deriva da mutazioni del DNA delle nostre cellule, non è una malattia parassitaria.

Prendi in considerazione l’uso di Ivermectina e Fenbendazole per combatterlo.

Chi sostiene l’idea che il cancro sia un parassita ovviamente propone l’uso di antiparassitari per curarlo. A logica – visto che i parassiti non c’entrano – questa terapia non funziona ma, soprattutto, il fenbendazolo (erroneamente riportato come fenbendazole nel testo) è un antiparassitario veterinario, non approvato per l’uso nell’uomo né in Europa né negli USA.

Non credo di dover spiegare io quanto sia pericoloso spingere una persona, soprattutto un paziente oncologico, ad assumere farmaci per pecore.
L’idea di usare il fenbendazolo per trattare il cancro è purtroppo molto diffusa e ha avuto una ripresa dopo che Mel Gibson ha affermato pubblicamente che un suo amico fosse guarito dal tumore grazie a questa molecola.

Esistono addirittura interi siti dedicati al suo uso terapeutico contro il cancro, con tanto di calcolatore di dosi automatico:

Ovviamente in anonimo, sia mai che qualcuno si prenda la responsabilità di aver consigliato medicinali non testati a donne in allattamento.

L’affermazione che per curare il cancro basti eliminare lo zucchero dalla dieta è stata smentita più volte, quindi non mi ci soffermo.

Usare perossido di idrogeno (H2O2).
Questo composto contiene una molecola di ossigeno in più rispetto alle cellule tumorali che non tollerano.

Il perossido d’idrogeno è quella che viene comunemente chiamata “acqua ossigenata”, usata solitamente in soluzione al 3% come disinfettante. Contiene un atomo, non una molecola, di ossigeno in più rispetto all’acqua (H2O). Chiunque non sappia la differenza fra i due non dovrebbe parlare di medicina.

Il perossido d’idrogeno viene normalmente prodotto dalle nostre cellule durante il processo di produzione energetica della cellula stessa. Fa parte dei ROS, reactive oxygen species, molecole altamente reattive che tendono a interagire con le componenti cellulari, portando potenzialmente a danni. Proprio questo principio sta alla base delle sue proprietà disinfettanti.
L’idea che possa curare il cancro spalmandoselo sulla cute è assolutamente irrealistica ed è stata debunkata da più fonti, fra cui AP News in questo articolo.

Bevi acqua alcalina.

Ritorna il mito dell’acqua alcalina, anche questo smentito più volte.

Fatti un bagno disintossicante. […]
Aiuta a rimuovere le tossine dal corpo.

Eccole qua, le “tossine”, un leitmotiv della “medicina alternativa”.
L’idea che ci sia bisogno di “detossificarsi” è una credenza smentita da lungo tempo, ma che trova ancora molto spazio nella comunicazione, dai prodotti di bellezza agli integratori.
Una persona sana, per liberarsi dalle “tossine”, non ha bisogno di nulla che non abbia già: fegato e reni lavorano h24 per eliminare le molecole di scarto ed evitare che si accumulino nel sangue.

Aggiungi bicarbonato, borace, Sale di Epsom e argilla bentonite.

La borace – borax in inglese, tetraborato di sodio per gli appassionati di chimica – è una sostanza che dal 2010 è stata classificata dall’UE come “nociva per la fertilità” o, in altre parole, tossica. Ironico.

Assumi la vitamina B17
nei semi di mela e di albicocca, questa vitamina può aiutare a eliminare le cellule tumorali. Basta una piccola dose giornaliera.

Secondo il dizionario di medicina della Treccani, le vitamine sono “sostanze che svolgono una funzione essenziale nell’organismo umano, ma che non possono da questo essere sintetizzate”.

La vitamina B17 non è una vitamina, bensì tutto il contrario: è un derivato del cianuro. Sì, quel cianuro, il classico veleno dei film di spionaggio.
Conosciuta più correttamente come “amigdalina”, è presente nelle mandorle amare e nei semi di diverse piante; Science Feedback le ha dedicato un intero articolo.
Per fortuna che specificano che ne basta una piccola dose giornaliera, considerando che si rischia un avvelenamento da acido cianidrico.
L’autorità europea per la sicurezza alimentare specifica che

Eating more than three small raw apricot kernels, or less than half of one large kernel, in a serving can exceed safe levels.
Mangiare più di tre piccoli noccioli di albicocca crudi, o meno di metà di un nocciolo grande, in una volta sola può oltrepassare i limiti di sicurezza.

La sua storia come agente antitumorale viene da lontano, la pagina di Wikipedia ne fa una bella sintesi per chi fosse curioso.

Ivermectina: prendere 12 mg due volte al giorno.

Quando si decide di prendere farmaci bisogna sempre fare un bilancio rischi-benefici. Usare l’ivermectina per cercare di curare il cancro non ha al momento alcun beneficio riconosciuto, in compenso può sicuramente esporre a qualche rischio. Soprattutto quando la dose consigliata da prendere ogni giorno è quella annuale per prevenire la parassitosi intestinale o il doppio di quella consigliata per la scabbia (che può essere eventualmente ripetuta dopo 7-10gg).

Curcumina: mangiare 600 mg di curcumina organica al giorno.

Olio CBD: somministrare 25 mg al giorno di olio CBD sublingualmente sotto la lingua, preferibilmente utilizzando un olio CBD ad alta purezza.

Vitamina E: da 500 a 1000 mg al giorno.

Né la curcumina, né l’olio di CBD, né la vitamina E hanno al momento delle prove a sostegno della loro utilità come antitumorali. Sono sostanze studiate, che in alcuni casi hanno anche prodotto risultati interessanti in laboratorio, ma che attualmente non sono usate per trattare il cancro (perché non hanno dimostrato utilità, non perché non cielo dikono).
La vitamina E inoltre può ridurre l’efficacia della radioterapia. Il suo fabbisogno giornaliero, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, è di 8mg. Dosi così alte, specie se l’assunzione è prolungata, possono portare a tossicità e problemi cardio-vascolari.

Vitamina C: 1000mg al giorno

L’Istituto Superiore di Sanità fissa il fabbisogno giornaliero di acido ascorbico a 60mg. Tutto l’eccesso viene filtrato dai reni e dosi così elevate possono portare alla formazione di calcoli e a vari problemi renali. Dal momento che l’acido ascorbico favorisce l’assorbimento del ferro, è anche possibile che si verifichi un sovraccarico marziale.

Questi consigli sono alternative ai trattamenti tradizionali come la chemioterapia e la radioterapia, spesso accusati di distruggere i tessuti sani.

Il fatto che radioterapia e chemioterapia abbiano degli effetti collaterali sui tessuti sani non è un segreto. La tecnologia e la ricerca hanno permesso di rendere le terapie sempre più mirate e tollerabili, con meno danni alle cellule sane, ma il problema rimane.
Si torna sempre al bilancio rischio-beneficio: se per trattare il mio carcinoma della mammella la radioterapia mi provoca un inspessimento della cute e un po’ di fibrosi, considerato cosa c’è dall’altra parte, direi che il bilancio va comunque a mio favore.

Conclusioni

Come potete vedere, il mio articolo di verifica è molto più lungo del post analizzato. Si rimanda alla teoria della montagna di merda qui spiegata da Barbascura X:

 

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Proprio per questo è importante fare quello che ho cercato di spiegare all’inizio: selezionare rapidamente cosa merita di essere approfondito e cosa no.

Bastavano le prime frasi di quel post a suggerire che non fosse il frutto di una ricerca accurata ma qualcosa di raffazzonato. Nessuno che confonda atomi e molecole può essere considerato una fonte attendibile in campo medico, tanto meno qualcuno da cui farsi suggerire come curare il cancro. La comunicazione in campo medico o si fa bene o non si fa. Non ci sono vie di mezzo, non ci devono essere quando c’è in ballo la vita delle persone.

Considerando la quantità di informazioni in cui ci imbattiamo ogni giorno, è più che lecito decidere con un’occhiata veloce cosa meriti la nostra attenzione e il nostro tempo e cosa no. Io spero di aver impiegato il mio in maniera utile, soprattutto mossa dall’idea che qualche paziente confuso possa trovare chiarezza qui invece che finire nelle mani di gente senza scrupoli. I commenti al post Facebook non lasciano molte speranze, ma si sa che quelle sono le ultime a morire, a differenza di ciò che rischia chi si affida a certi ciarlatani.

NP

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L'articolo Consigli su come NON curare il cancro? proviene da Butac - Bufale Un Tanto Al Chilo.

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