Cultura e industria contenuti valgono il 3% Pil. Confindustria: importanti per Paese

1 year ago 341

“L’industria dei contenuti e le imprese culturali producono quasi il 3% del Pil nazionale con 700 mila occupati, oltre il 2% del totale, senza contare l’economia indiretta, un settore in cui stiamo crescendo come Paese”. Lo sottolinea il presidente del gruppo tecnico per la Cultura di Confindustria Antonio Alunni a Genova.

“Parlare di cultura è un fatto primario per il nostro Paese, non secondario, rappresenta un pezzo importante dell’economia con cui ci si nutre, la cultura è un aspetto fondamentale anche per l’economia”, ha aggiunto intervenendo al convegno ‘La cultura che crea economia’ organizzato dal Teatro Nazionale di Genova, il Consiglio dell’Ordine degli avvocati della Liguria e dall’Associazione avvocati amministrativisti liguri con focus sul ‘mecenatismo sostenibile’.

Il ruolo dell’Art Bonus

Nel suo intervento, sintetizzato da Ansa, Alunni ha sottolineato come “ancora oggi il mecenatismo sia un dovere morale per chi può”, ricordando che “oltre le metà dei fondi raccolti tra il 2014 e il 2022 attraverso l’Art Bonus viene dal mondo dell’impresa”.
Tra le opportunità discusse al convegno quella di estendere l’Art Bonus a enti privati e fondazioni. “Un altro fatto molto importante al vaglio del Governo è la riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per l’importazione delle opere d’arte”, ha detto ancora Alunni.

L’Art Bonus è l’agevolazione fiscale che dal 2014 consente di effettuare erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura beneficiando di un credito di imposta pari al 65% dell’importo donato.

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