Damilano: i nuovi dirigenti Rai hanno una responsabilità maggiore

Durante l’ultima puntata di ‘Che tempo che fa’ in onda ieri sera, ospite insieme a Annalisa Cuzzocrea, e Ferruccio De Bortoli, c’è Marco Damilano, conduttore e autore della trasmissione quotidiana ‘Il cavallo e la torre’ su Rai3. Fazio malizioso, la cui uscita dalla Rai e’ diventata un evento cult, gli chiede per quanto andrà in onda la sua trasmissione alludendo alle uscite dalla Rai seguite alle nomine dei vertici voluti dal governo di Centrodestra. “Il 23 giugno chiudiamo la serie di quest’anno”, risponde sorridendo il giornalista, ex direttore dell’Espresso, notoriamente di sinistra. ”Insomma ti misurerai col merito anche nella stagione successiva? “ chiede Fazio ironizzando sulle parole d’ordine con cui sono state presentate le ultime nomine volute dalla destra.

Damiano diplomatico: “ l nuovi dirigenti sono appena stati nominati quindi aspetto di incontrarli”, dice prima iniziare una filippica in cui non risparmia politici e giornalisti alleati nel tiro ai piccione contro la Rai.

“Il queste settimane, con i giornali che parlano tutti i giorni di chi entra e chi esce in Rai e chi sale e chi scende tra i dirigenti e giornalisti, gestiti come le figurine del calciomercato, non si pensa al pubblico, che fra l’altro paga il canone e quindi avrebbe diritto di vedere Fabio Fazio che invece se ne va (applausi Fazio che sorride) e l’offerta migliore.

“La differenza tra l’Italia e la Turchia” (i risultati elettorali appena comunicati con Erdogan vincente ndr.) continua Damilano, “è che in Italia si possono vedere gli angoli in cui agisce il potere, il potere del governo che sia del PD, del Movimento 5 stelle, del Centrodestra che non vuole far vedere..Ma ci sono giornalisti che lo fanno vedere, e da questo punto di vista il servizio pubblico ha un dovere in più. E in questo senso i nuovi dirigenti della Rai hanno una responsabilità maggiore, perché devono difendere l’azienda e il servizio pubblico Rai, da partiti di governo che vogliono togliere ad esempio il canone dalla bolletta che significherebbe 500 milioni in meno per fare i programmi che il pubblico vedono. E devono difendere l’autonomia, la professionalità di chi lavora in Rai. E ci metto anche la mia”….

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