Diritti tv, la Serie A si prepara: se offerte non soddisfacenti pronte alternative

10 months ago 39

A pochi giorni dalla pubblicazione del bando per i diritti tv del campionato per i prossimi anni, la Serie A sembra avere le idee chiare su come muoversi nel caso in cui le offerte non dovessero rispettare le aspettative. A farlo intendere, l’ad della Lega Luigi De Siervo.

“Abbiamo posizionato l’asticella a 1,15 miliardi di euro a stagione”, ha spiegato intervistato a ‘La polita nel Pallone’ di Gr Parlamento. “Qualora le offerte ricevute fossero molto inferiori sceglieremo di procedere con la seconda soluzione, gli intermediari indipendenti, ed eventualmente la terza, ovvero il canale della Lega con l’apertura per la prima volta ai fondi di investimento in veste di distributori”.
“In sostanza, ha rimarcato, se il bando non dovesse raggiungere gli obiettivi, siamo pronti come prima Lega al mondo ad affrontare la sfida del canale e della distribuzione diretta o con un fondo a sostegno, o con le nostre forze”.

La struttura del nuovo bando

“A livello nazionale la vendita dei diritti audiovisivi è gestita autonomamente dalla Lega Serie A da 5 anni”, ha spiegato ancora l’ad. “Abbiamo scelto di sviluppare più modelli possibili perché siamo di fronte al bando più difficile di sempre. Il contesto competitivo italiano è unico a livello internazionale: le telco non possono comprare il prodotto calcio per poi abbinarlo alla connettività come negli altri Paesi e questo grande limite strutturale impedisce l’ingresso di investimenti da questo settore.
In questa difficoltà, con gli operatori tradizionali che hanno deciso di investire meno per politiche industriali dei gruppi a cui appartengono, abbiamo scelto di avere più soluzioni possibili per cercare di stimolare l’ingresso anche di nuovi soggetti internazionali. La situazione è complicata, il fatto positivo è che siamo partiti con largo anticipo rispetto al passato”.

Calcio italiano in ripresa

De Siervo ha parlato anche del momento d’oro del calcio italiano nelle competizioni europee. “Bisogna fare i complimenti alle squadre e ai presidenti di Serie A, nonostante il Covid abbia punito il calcio in modo pesante, non sono mancati investimenti mirati e i risultati ora, in Italia e in Europa, si iniziano a vedere”, ha detto, guardando anche al lavoro fatto in Lega per riorganizzarla.

“È stato svolto un lavoro importante, partito quattro anni fa con la riorganizzazione completa e strutturale della Lega Serie A che ci ha visti lavorare tutti insieme verso un unico obiettivo: riportare il calcio italiano sulla vetta del mondo”. “Dal punto di vista sportivo abbiamo sistematizzato nuove regole per il Campionato, la programmazione delle partite ‘a spezzatino’ ha aiutato a far crescere l’audience nel weekend”, ha dettagliato. “Oggi la partita non è più soltanto la semplice ripresa del campo, ma l’innalzamento progressivo degli standard qualitativi delle telecamere che utilizziamo raccontano e danno enfasi anche agli aspetti emotivi”.
“Vincere un trofeo è importante, ma ancor più importante è aver dimostrato a tutti che il calcio italiano, anche se con meno soldi, è tornato e non è privo di idee, competenze e qualità. Dobbiamo essere tutti veramente orgogliosi”, ha concluso.

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