Ecco i vincitori della 63ma edizione de “Il Premiolino”

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La Giuria de Il Premiolino, il più antico e prestigioso riconoscimento dedicato al mondo dell’informazione in Italia, ha decretato i vincitori della 63ma edizione per l’anno 2023: Michelangelo Coltelli (Butac), Maurizio Maggiani (La Stampa), Salvatore Merlo (Il Foglio), Mariangela Pira (Sky), Andrea Sceresini (giornalista d’inchiesta freelance) e Gaia Tortora (La7).

Il Premiolino nasce nel 1960 con il sostegno degli industriali Piero e Giansandro Bassetti e per iniziativa di un gruppo di inviati milanesi, tra cui Orio Vergani, Paolo Monelli, Luigi Barzini, Indro Montanelli, Enrico Emanuelli ed Enzo Biagi, che fu il primo presidente. Considerato uno tra i più prestigiosi premi in ambito giornalistico e da questa edizione sostenuto da Pirelli, nel suo Albo d’Oro figurano firme illustri come quelle di Giorgio Bocca, Camilla Cederna, Oriana Fallaci, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Alberto Ronchey, Eugenio Scalfari, Franca Sozzani, Piero Angela e il Cardinale Carlo Maria Martini.

Il Premiolino – ricorda una nota – è assegnato ogni anno da una giuria composta da 11 membri, firme di rilievo del giornalismo, a sei professionisti della carta stampata, radio, televisione e new media, che si sono distinti per l’impegno professionale e per aver contribuito alla difesa dell’indipendenza delle opinioni e della libertà di stampa da qualsiasi condizionamento.

“Ricerca di una informazione di qualità tanto più preziosa in tempi così drammatici, indipendenza di giudizio e da qualsiasi centro di potere, storica valorizzazione di colleghe e colleghi giovani e bravi penalizzati dalla crisi dell’editoria”, sottolinea Chiara Beria di Argentine, presidente di Giuria, che aggiunge: “In poche parole questa è l’identità del Premiolino di giornalismo arrivato quest’anno alla 63 esima edizione. Una forte identità che, grazie al lavoro volontario della Giuria composta da soli giornalisti, riaffermiamo con l’orgoglio di chi ha l’onore di continuare sulla linea tracciata a Milano, capitale dell’editoria, dai fondatori del premio nel 1960. Due nomi su tutti: Orio Vergani ed Enzo Biagi e come illuminati sponsor i fratelli Piero e Giansandro Bassetti. A raccogliere quel testimone dal 2024 avremo 3 nuovi giovani giurati già vincitori del Premiolino: Benedetta Tobagi, Mattia Feltri e Francesco Calvi. E significativa novità da questa 63 edizione a sostenere il Premiolino di giornalismo è Pirelli, nome storico non solo per l’industria e per Milano. Appuntamento il 2 ottobre al Piccolo Teatro Grassi per festeggiare i vincitori!”.

La cerimonia di premiazione avrà luogo lunedì 2 ottobre presso il Piccolo Teatro Grassi di Via Rovello, 2 a Milano: in questa occasione verrà consegnato ai vincitori il premio, consistente in una somma in denaro e in una pergamena in lino vergata a mano da uno storico calligrafo.

La Giuria è composta da: Chiara Beria di Argentine (presidente), Piero Colaprico (vicepresidente), Giulio Anselmi, Ferruccio de Bortoli, Milena Gabanelli, Enrico Mentana, Donata Righetti, Valeria Sacchi, Beppe Severgnini, Gian Antonio Stella, Carlo Verdelli.
Per la prossima edizione entrano a far parte della Giuria Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli, Francesco Costa (Premiolino 2022), Mattia Feltri (Premiolino 2015) e Benedetta Tobagi (Premiolino 2011).

Biografie dei giornalisti premiati:

Michelangelo Coltelli, blogger e fondatore di Bufale un tanto al chilo: butac.it. Dalla sua apertura ad oggi BUTAC è un diventato uno dei punti di riferimento del fact checking in Italia, con una particolare attenzione alla divulgazione di corretta informazione medica, per contrastare la costante disinformazione fatta su vecchi e nuovi media.

Maurizio Maggiani, giornalista e scrittore di numerosi romanzi, tra i quali: Il coraggio del pettirosso (1995), con il quale ha vinto i premi Viareggio e Campiello; La regina disadorna (1998) e Il viaggiatore notturno (2005), vincitore del premio Strega; la raccolta di racconti È stata una vertigine (2003); il libro fotografico Mi sono perso a Genova (2007). Come giornalista e commentatore cura rubriche all’interno del quotidiano genovese Il Secolo XIX, su Il Fatto del Lunedì e scrive per La Stampa. Per la casa editrice Feltrinelli pubblica dei podcast sotto il titolo Il viaggiatore zoppo.

Salvatore Merlo, Milano 1982, vicedirettore del Foglio, giornale in cui fu assunto all’età di venticinque anni da Giuliano Ferrara. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi di studio all’università di Nottingham. Giornalista parlamentare dal 2010, inviato, capo del servizio politico del Foglio e responsabile del sito internet, ha iniziato a fare il giornalista nella redazione barese del Corriere del Mezzogiorno scrivendo di cronaca bianca. Da dieci anni è tra i conduttori di “Prima Pagina” su Radio 3. Nel 2016 ha scritto per Mondadori Fummo giovani soltanto allora, la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.

Mariangela Pira, inizia la sua carriera all’Ansa di New York e una lunga esperienza in Cina – da cui collabora con MF, scrivendo anche per Panorama, l’Espresso, Il Venerdì di Repubblica – tornata in Italia lavora come responsabile del China Desk di Class Editori, dove conduce gli approfondimenti sui mercati finanziari per Class Cnbc e cura le finestre su Borsa e mercati per il Tg5 e per il Tg di La7. In collaborazione con il Ministero degli Esteri conduce il notiziario della diplomazia italiana Esteri News Dossier, che la porta a viaggiare in molti paesi dove è presente la Cooperazione Italiana allo Sviluppo fra cui Afghanistan, Libano, Iraq, Israele e Palestina. Ancora oggi continua a occuparsi di cooperazione con Terre des Hommes, ong per la quale segue nello specifico il tema della condizione femminile e dell’istruzione. Ha scritto La Nuova Rivoluzione Cinese (Hoepli, 2008), Fozza Cina (Baldini&Castoldi, 2017), Cronaca di un disastro non annunciato, Annozero d.C (Chiarelettere 2020), Il Mondo Nuovo (Chiarelettere, 2021), Effetto Domino (Chiarelettere, 2023).

Andrea Sceresini (Sondrio, 1983) è un giornalista freelance. Ha realizzato documentari d’inchiesta e reportage per Report, Tg2 Dossier, Audible, Sky, Rai Storia e Doc3. Ha scritto diversi libri per Chiarelettere, il Saggiatore e Baldini&Castoldi – l’ultimo sulla strage di piazza Fontana. Nel 2016 ha vinto il Dig Pitch con una inchiesta su Scientology. Attualmente lavora a Mediaset.

Gaia Tortora, ha cominciato la carriera giornalistica nella redazione del telegiornale di Teleroma 56, emittente locale di Roma, passando poi ad altre emittenti, tra cui Telemontecarlo e Cinquestelle. Nel 1998 è passata al notiziario di INN, il canale all news del gruppo Sitcom trasmesso da Telepiù e tv locali, e nel 2003 ha collaborato con l’agenzia giornalistica Adnkronos.

Dopo una parentesi alla Web TV dell’Enel, dal settembre 2005 ha condotto la rassegna stampa di Omnibus, il programma d’informazione mattutina de LA7. È uno dei principali volti del TG LA7, oltre che capo della redazione politica. Dal 25 dicembre 2010 è approdata all’edizione serale delle 20, sostituendo Enrico Mentana il sabato, la domenica e i giorni festivi. Nel 2014 è diventata vicedirettrice del TG. Un anno dopo è tornata alla conduzione di Omnibus, il principale contenitore d’informazione del mattino. Nel 2023 ha pubblicato per Mondadori il libro Testa alta, e avanti, che racconta la storia della sua famiglia a 40 anni dall’arresto di suo padre Enzo Tortora.

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