Elezioni europee e trasparenza nuove regole per la pubblicità politica

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Ispirata dalla necessità di trasparenza, alla luce anche del recente scandalo Qatargate che ha coinvolto tra gli altri l’italiano Antonio Panzeri e la greca Eva Khaili, la commissione Mercato interno (IMCO) del Parlamento europeo, con 31 voti favorevoli e 9 astenuti, ha stabilito le nuove regole sulla pubblicità politica. L’obiettivo è di rendere le elezioni europee più resistenti alle interferenze di soggetti e paesi esterni. In pratica – come ha sottolineato Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe, relatore del rapporto approvato dall’Imco – “il Parlamento europeo ha dato una risposta immediata alla richiesta di una maggiore trasparenza per le attività politiche e contro le interferenze straniere nelle nostre democrazie”.

Le nuove regole prevedono di rendere facilmente disponibili per i cittadini, le autorità e i giornalisti molte più informazioni. Verrebbe inoltre creato un archivio online con tutti gli annunci politici online e i relativi dati. Il testo renderebbe più facile ottenere informazioni su chi finanzia un annuncio, quanto è stato pagato e da dove proviene il denaro. Verranno inoltre pubblicate informazioni sull’eventualità che un annuncio sia stato sospeso per violazione delle regole, sui gruppi specifici di individui presi di mira e quali dati personali sono stati utilizzati per questo, nonché le visualizzazioni e l’impegno con l’annuncio. I deputati vogliono anche dare ai giornalisti un diritto specifico di ottenere tali informazioni.

Questo però è solo il primo passo di un processo di approvazione che dovrebbe durare all’incirca un anno: si attende il via libera della sessione plenaria di febbraio del Parlamento Ue e a seguire saranno avviati i negoziati con il Consiglio Ue. Le modifiche apportate alla proposta della Commissione richiedono che solo i dati personali esplicitamente forniti per la pubblicità politica online possano essere utilizzati dai fornitori di pubblicità. E questo – come sottolinea il Parlamento europeo in una nota – crea un divieto de facto del micro-targeting, una strategia che utilizza i dati dei consumatori e i dati demografici per identificare gli interessi di individui specifici.

Sandro Gozi

Le nuove regole – ha dichiarato Sandro Gozi – fissano i paletti “per la lotta alla disinformazione e alle ingerenze straniere; il divieto di manipolazioni degli elettori con tecniche digitali; l’eliminazione degli ostacoli alla libertà dei servizi di pubblicità politica e a vere campagne transnazionali europee; una maggiore responsabilità degli attori politici sulle pubblicità; sanzioni più efficaci imposte in modo equo in tutta l’Unione Europea. Dopo l’entrata in vigore delle nuove regole, speriamo entro il 2023, le elezioni nell’Unione europea saranno più trasparenti e resistenti alle manipolazioni. Non avremo più scandali come Cambridge Analytica. Si tratta di misure necessarie per preservare l’integrità delle nostre istituzioni e difendere le democrazie europee”, ha concluso Sandro Gozi.

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