Fast fashion: moda a basso costo, ma a quale prezzo?

1 month ago 27

Il fast fashion è la moda ultraveloce che negli ultimi decenni ha rivoluzionato il modo in cui ci vestiamo. Capi a prezzi stracciati, collezioni che si rinnovano a una velocità impressionante e un modello di business basato sull’acquisto compulsivo: nel cuore del fast fashion c’è un ciclo incessante di produzione e consumo che spinge le aziende di moda a produrre abiti a ritmi vertiginosi e i consumatori a credere di dover acquistare sempre di più per rimanere al passo con le tendenze.

Il fast fashion ha trasformato i vestiti in articoli usa e getta, generando un grave problema nell’uso smodato di materie prime e nella produzione di rifiuti. Vogliamo fermare questo sistema distruttivo che dietro a prezzi irrisori nasconde una produzione di massa dalle conseguenze ambientali, sociali ed economiche devastanti.

Sostieni anche tu la nostra Campagna: aiutaci a dire stop al fast fashion e a chiedere al Governo un’azione immediata che promuova un’industria tessile a misura di pianeta.

Un uomo cerca vestiti usati scartati nel deserto di Atacama, ad Alto Hospicio, Iquique. Cile.Discarica tessile nel deserto di Atacama, Cile

L’impatto ambientale del fast fashion sta devastando il pianeta

La velocità con cui l’industria del fast fashion produce indumenti significa che sempre più vestiti vengono comprati e gettati via altrettanto velocemente, creando enormi quantità di rifiuti.

Ogni anno soltanto nell’Unione Europea vengono gettate via 5 milioni di tonnellate di vestiti e calzature (circa 12 chili per persona) e l’80% di questi finisce in inceneritori,  discariche o nel sud del mondo. Per rendere l’idea, ogni secondo nel mondo un camion di indumenti viene bruciato o mandato in discarica.

il 25% dei capi di abbigliamento prodotti in tutto il mondo rimane invenduto e meno dell’1% dei vecchi abiti viene usato per produrre nuovi vestiti.

Questa è la realtà dell’impatto della moda. Ma l’industria del fast fashion sta comunicando una narrazione alternativa e fuorviante basata sulla cosiddetta “moda sostenibile”, che negli ultimi anni è diventata la parola d’ordine dei marchi che cercano di ripulire la propria immagine. Ecco in che modo.

Uomini e donne in mezzo ai rifiuti tessili e plastici nella discarica di Dandora a NairobiRifiuti tessili e plastici nella discarica di Dandora a Nairobi

Le affermazioni sulla sostenibilità del fast fashion spesso sono solo greenwashing

Piuttosto che mettere in discussione i loro modelli di business e iniziare a rallentare i flussi di produzione di massa, i marchi del fast fashion hanno concentrato la maggior parte dei loro sforzi nel promuovere una finta moda “riciclata e riciclabile” spacciandola come soluzione ai loro impatti ambientali.

Molti marchi stanno amplificando questa falsa narrazione nelle etichette valutate da loro stessi il che inevitabilmente può sconfinare nel greenwashing. Su cosa si basano le affermazioni che vengono fatte e quanto sono affidabili? I consumatori possono prendere per buone queste etichette, se non sono verificate da enti indipendenti?

Ma c’è di più. Promettere una “moda sostenibile” è un totale controsenso se poi la maggior parte dei capi di abbigliamento viene realizzata con materiali inquinanti come il poliestere ricavato dal petrolio, che a ogni lavaggio rilascia microplastiche.

Il greenwashing tuttavia è un sintomo di una malattia più grande: il sistema distruttivo del fast fashion che non potrà mai essere sostenibile. I marchi di moda che vogliono affrontare seriamente gli impatti ambientali e sociali del loro business devono lavorare per creare una moda lenta e circolare che rispetti davvero l’ambiente e le persone, non soltanto a parole.

Veduta di abiti usati scartati nel deserto di Atacama, ad Alto Hospicio, Iquique. Cile.Un fiume di vestiti usati nella discarica nel deserto di Atacama, in Cile

È ora di far passare di moda il fast fashion!

Il riciclo e le poche linee di abbigliamento eco o vegano – quando non sono pensate solo in ottica di greenwashing – non sono sufficienti a contrastare la cultura dell’usa e getta, lo spreco, la pressione sugli ecosistemi naturali e la miriade di altri problemi creati dal fast fashion. L’intero sistema deve essere cambiato.

Affrontare il problema del fast fashion richiede un impegno collettivo da parte dei consumatori, delle aziende e dei governi. L’industria della moda deve fare un’inversione di rotta rispetto al fast fashion e produrre meno capi di abbigliamento. Ciò che entra nei negozi deve essere di migliore qualità, durevole, riparabile e riutilizzabile. I governi, incluso quello italiano, devono introdurre regolamentazioni rigorose. E noi consumatori, a nostra volta, dobbiamo impegnarci a comprare meno e meglio.

Affrontare le gravi conseguenze ambientali, sociali ed economiche di questo problema globale è più urgente che mai. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di trasformare l’industria della moda in una forza positiva per il pianeta e per le persone. È il momento di agire e tu puoi farlo insieme a noi.

Aiutaci a trasformare il settore della moda in un sistema a misura di pianeta!

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