Federico Lazzerini / The social Proof

10 months ago 53

“Comunico ergo sum”, Cartesio perdonerà questa mia irruzione con tanto di semicitazione, ma le cose cambiano, e oggi il semplice atto del pensare non è più sufficiente per esistere. O almeno non lo è per quanto riguarda le PR digitali, come spiego nel mio nuovo libro “The Social Proof. Sprigiona la forza delle PR e diventa un’autorità del tuo settore” (Mondadori Electa).
Comunicare la propria esistenza, attivando tutti i canali a disposizione, a partire dai social media è, a mio modo di vedere, il solo (o quasi) mezzo che un imprenditore ha per fare conoscere sé stesso e la sua azienda. Certo però che non basta aprire un paio di pagine social, o comperare degli spazi pubblicitari: la differenza tra una campagna di successo e una fallimentare la fanno alcuni essenziali dettagli; illustrati nel libro.

Tra ‘regole’ e case history, consigli e suggerimenti pratici, in “The Social Proof” fornisco spunti e riflessioni che possono venire applicati due minuti dopo avere finito di leggere l’ultima pagina. Il primo consiglio, che applico anzitutto su me
stesso e che mi ha portato ad avere circa 80mila follower su Instagram, è: sii radicale. Una comunicazione efficace, oggi, non prevede la mezza misura. Questo significa nessuna strizzatina d’occhio al politicamente corretto e alla volontà di compiacere: la social proof, ossia la riprova digitale, si costruisce a colpi di provocazione. Va da sé, quindi che il silenzio social (e media) sia inaccettabile se si vuole ottenere successo nelle PR. Occorre, quindi, far parlare sempre e comunque dell’azienda: questo significa alimentare il fuoco delle PR con una nuova campagna mediatica a cadenza regolare che proponga notizie sensate e di cui sia sensata la diffusione. Il silenzio fa arenare la crescita, fa addormentare la social proof e di conseguenza favorisce il fallimento di un’azienda. Qualsiasi cosa è meglio del silenzio. Le imprese hanno bisogno di continuare a farsi sentire, a narrare sé stesse e a trasmettere messaggi positivi. Questi messaggi per essere ascoltati non possono essere blandi, edulcorati, banali. Bisogna generare discussioni, aprire nuovi spazi di dialogo”.

Tutto questo perché è la tua reputazione che ti dà la legittimità per esistere e per competere in un mondo in cui la fiducia e la credibilità sono diventate i beni più preziosi. Perché la reputazione e il brand non sono solo concetti commerciali, sono soprattutto concetti filosofici che hanno radici profonde nella nostra umanità. Il tuo brand e la tua reputazione sono ciò che ti permette di dare un senso alla tua vita e di realizzare la tua missione nel mondo. Sono ciò che ti consente di creare valore e di avere un impatto positivo sulla vita delle persone intorno a te. Sono il tuo modo di lasciare un segno indelebile nella storia. La web reputation è la rappresentazione digitale di ciò che siamo e di ciò che facciamo. (Federico Lazzerini)

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