Fnsi: a editoria digitale serve sviluppo ordinato. No a fondi per chi usa AI

9 months ago 46

“Con i fondi pubblici non possono essere finanziati media che al posto del lavoro dei giornalisti utilizzino l’intelligenza artificiale”. E’ la posizione che la Federazione nazionale della Stampa italiana ha assunto partecipando al tavolo convocato dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria per ripensare il sostegno pubblico all’editoria digitale.

Tutela dell’occupazione

“Le nuove modalità di finanziamento al settore dell’editoria digitale non possono prescindere dalla buona e corretta occupazione, che è quella che si ottiene con il giusto inquadramento dei giornalisti con i contratti maggiormente rappresentativi del settore, e dalla buona informazione, che si ha con contenuti originali scritti da professionisti e con la rivitalizzazione del settore attraverso una fiscalità agevolata per la pubblicità sull’online e un aiuto alla vendita dei contenuti digitali”, hanno sostenuto la segretaria generale Fnsi Alessandra Costante e il segretario aggiunto vicario Domenico Affinito, presenti all’incontro.

L’impiego della nuova tecnologia “deve sempre essere denunciato perché i lettori sappiano chi o cosa ha prodotto l’informazione di cui stanno fruendo”, hanno aggiunto infine, ringraziando il sottosegretario Alberto Barachini per il “momento di studio e di confronto” e “per la sensibilità che riserva ad un settore che ha bisogno di attenzione e di nuove modalità per uno sviluppo ordinato”.

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