Generali, Delfin autorizzata a salire al 20%. La holding: nessuna strategia

10 months ago 392

Occhi puntati su Generali. A scatenare l’attenzione la notizia, lanciata da Repubblica in prima pagina – con il titolo ‘Assalto a Generali’ – che segnala l’autorizzazione dall’Ivass, l’authority di vigilanza sulle assicurazioni, alla Delfin della famiglia Del Vecchio a salire oltre il 10% del capitale di Generali fino alla quota del 20%.
La richiesta – segnala il quotidiano – era stata presentata senza squilli di tromba lo scorso 17 aprile perché – avendo già il 9,8% del capitale di Generali – Delfin aveva “involontariamente” superato la soglia del 10% per effetto del riacquisto di azioni proprie da parte della compagnia.

Il superamento della quota è stato un fatto tecnico che – spiega il quotidiano La Repubblica – però ha indotto Francesco Milleri, il manager che guida la holding, a cogliere la palla al balzo e chiedere alla Vigilanza di poter restare sopra il 10% “ed eventualmente salire oltre”.
“Ivass – è scritta nella delibera 54 dell’autorità di vigilanza riportata dal quotidiano ma non ancora riportata sul sito – autorizza Delfin a detenere una partecipazione qualificata superiore al 10% del capitale sociale di Generali”.

Un anno fa il rinnovo del Cda

Secondo il quotidiano, dopo questa mossa i giochi per il controllo della compagnia di Trieste potranno riaprirsi, a poco più di un anno dal duro scontro tra i soci per il rinnovo del Cda. Il riferimento è a quanto accaduto nell’assemblea del 2022, quando una compagine di azionisti composta da Leonardo Del Vecchio, Francesco Gaetano Caltagirone, la famiglia Benetton, la Fondazione Crt e altri piccoli imprenditori aveva sfidato apertamente la lista promossa dal Cda e sostenuta da Mediobanca, primo socio di Generali con il 13%. La compagine degli sfidanti perse, raccogliendo quasi il 30% del capitale, mentre la lista del consiglio vinse con oltre il 40%, grazie al sostegno di tutti gli investitori di mercato.

Socio di “lungo periodo”

Secondo alcune fonti finanziarie citate da Ansa, nella sua richiesta all’Ivass, la Delfin della famiglia Del Vecchio avrebbe spiegato di voler essere azionista di lungo periodo nella compagnia triestina.

La precisazione di Delfin

A stretto giro, in mattinata è arrivata la precisazione di Delfin. “A seguito degli articoli apparsi oggi sul quotidiano nazionale ‘La Repubblica’”, la holding ha precisato “che la richiesta presentata all’Ivass in data 17 aprile 2023, al fine di poter esercitare diritti di voto per più del 10% in Assicurazioni Generali, si è resa necessaria – ai sensi di legge – in conseguenza del piano di acquisto di azioni proprie avviato da Assicurazioni Generali nell’agosto del 2022”.
“Tale richiesta, si aggiunge nella nota ripresa dalle agenzie, accolta in data 30 giugno 2023 dall’Autorità, non sottintende dunque alcuna particolare strategia di Delfin, se non quella di agire in conformità alle regole rispetto alla propria posizione quale azionista della compagnia assicurativa triestina”.

Delfin nel suo comunicato ha ricordato anche che il piano di acquisto di azioni proprie avviato da Assicurazioni Generali nell’agosto del 2022 è stato “implementato nei mesi successivi, piano che ha determinato il superamento involontario, da parte di Delfin, della soglia del 10% dei diritti di voto esercitabili in Assicurazioni Generali, alla luce della sospensione dei diritti di voto per le azioni proprie acquistate dalla società”.

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