Gli alberi sono tra gli organismi viventi più affascinanti e longevi del nostro pianeta. Da secoli ci ispirano con la loro resilienza e bellezza, raccontandoci storie che affondano le radici nel passato più remoto. Grazie alla loro capacità di adattamento, alcuni alberi sono sopravvissuti a catastrofi naturali, cambiamenti climatici e perfino a interventi umani, continuando a crescere per migliaia di anni. Non sono solo giganti silenziosi che sfidano il tempo, ma veri e propri monumenti naturali viventi che custodiscono segreti del passato e ci offrono una finestra sulla storia della Terra.
In questo viaggio alla scoperta degli alberi più vecchi del mondo, esploreremo cinque esempi straordinari: ciascuno con una storia unica, che ci mostra come la natura sia capace di resistere alle sfide del tempo e alle minacce ambientali.
Le radici del passato: alla scoperta dei cinque degli alberi più antichi al mondo
Matusalemme (California) – 4.850 anni circa
Nelle White Mountains della California si trova un albero che incarna perfettamente il suo nome: Matusalemme. Con i suoi 4.850 anni, questo antico esemplare di Pinus longaeva è uno degli alberi non clonali più vecchi del pianeta. Alto circa 8,9 metri, il Matusalemme si trova nella “Forest of Ancients”, un’area protetta in cui la sua posizione precisa è tenuta segreta per proteggerlo da atti vandalici.
Fino al 2012, Matusalemme deteneva il record di longevità, prima di essere superato da un altro esemplare della stessa specie, il Pino di Bristlecone, situato sempre in California.
![L'albero Matusalemme, nella Forest of Ancients in California, mostra un tronco imponente con rami privi di foglie](https://www.greenpeace.org/static/planet4-italy-stateless/2024/12/438d4a0a-matusalemme-albero.jpg)
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Old Tjikko (Svezia) – 9.561 anni circa
Se si considera l’età delle sue radici, non c’è dubbio: l’Old Tjikko, un abete rosso che si trova in Svezia, è il più antico albero singolo al mondo. Mentre il tronco dell’albero ha infatti “solo” 600 anni, l’albero in sé è molto più vecchio: le sue radici infatti hanno ben 9.561 anni. Il suo aspetto esile, insomma, non deve trarre in inganno: questo albero apparentemente così scarno ha una lunghissima storia alle spalle!
La longevità dell’Old Tjikko è stata resa possibile dalla capacità dell’apparato radicale di clonare se stesso. Quando il tronco muore, un nuovo fusto emerge dallo stesso apparato radicale, consentendo alla pianta di rigenerarsi e sopravvivere per millenni.
Alto circa 5 metri, il nome dell’Old Tjikko fu scelto dal geologo Leif Kullman, che lo battezzò in onore del suo cane.
![L'abete rosso Old Tjikko, in Svezia, circondato da un ampio prato e rocce](https://www.greenpeace.org/static/planet4-italy-stateless/2024/12/1e95a1ec-old-tjikko-1024x683.jpg)
Jomon Sugi (Giappone) – 2.000-7000 anni circa
Il Jomon Sugi è il più antico e imponente cedro dell’isola di Yakushima, in Giappone, nonché uno dei motivi per cui l’isola è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Alto 25,3 metri e con una circonferenza di 16,4 metri, questo albero monumentale potrebbe avere un’età compresa tra 2.000 e 7.000 anni, anche se la stima precisa è ancora oggetto di dibattito e non è chiaro se sia stata fatta su radici, fusto o sistema clonale.
Dopo che Yakushima è stata dichiarata Patrimonio UNESCO, per proteggere il Jomon Sugi è stata creata una piattaforma di osservazione posta a 15 metri di distanza in modo da prevenire qualsiasi danno alle sue radici.
![Il Jomon Sugi, nella foresta dell'isola di Yakushima, in Giappone](https://www.greenpeace.org/static/planet4-italy-stateless/2024/12/182f76f4-jomon-sugi-1024x683.jpg)
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Castagno dei Cento Cavalli (Sicilia) – 2.200 anni circa
In Italia, nel Parco dell’Etna, cresce il maestoso Castagno dei Cento Cavalli, un albero che si stima abbia circa 2.200 anni. Tuttavia la sua età non è stata confermata da analisi scientifiche approfondite, va quindi considerata una stima approssimativa basata su tradizioni locali, fonti storiche e analisi preliminari.
Considerato il castagno più grande d’Italia e l’albero più antico e più grande d’Europa, il Castagno dei Cento Cavalli vanta una circonferenza complessiva di ben 57,9 metri, un record che gli è valso un posto nel Guinness dei primati.
Il suo nome deriva da una leggenda secondo cui, durante un temporale, la regina Giovanna d’Aragona e il suo seguito di 100 cavalieri trovarono riparo sotto la sua chioma. Questo antico albero è considerato un patrimonio culturale ed è stato insignito dall’UNESCO del titolo di “Monumento Messaggero di pace”.
![Il Castagno dei Cento Cavalli nel Parco dell'Etna, in Sicilia.](https://www.greenpeace.org/static/planet4-italy-stateless/2024/12/adcd7a2d-castagno-dei-cento-cavalli-1024x683.jpg)
Pino di Bristlecone (California) – 5066 anni circa
Lui è l’albero che ha scalzato il record del Matusalemme: con un’età stimata intorno ai 5066 anni, questo albero non clonale infatti è l’esemplare di Pino Bristlecone o Pinus longaeva più antico del mondo. Si trova negli Stati Uniti, a una quota di quasi 3.000 metri sulle celebri White Mountains della California.
Se consideriamo il singolo albero intero, composto cioè da fusto e radici, possiamo dire che questo esemplare supera in longevità anche l’Old Tjikko, il cui primato di 9.561 anni è calcolato invece in base all’età delle sue radici.
Ma qual è Il segreto della sua longevità? Sono vari fattori: la crescita lenta tipica di questa specie, le radici profonde in grado di attingere acqua anche nei periodi di siccità prolungata e la sua capacità di adattarsi a condizioni ambientali particolarmente ostili, come venti gelidi e temperature estreme. Non c’è dubbio: questo albero è senza dubbio un campione di longevità capace di sfidare il tempo e le condizioni più avverse!
![Il pino di Bristlecone, che ha scalzato il record di albero più vecchio del mondo che deteneva il Matusalemme](https://www.greenpeace.org/static/planet4-italy-stateless/2024/12/d2f1608a-pino-di-bristlecone--1024x683.jpg)
Alberi e foreste sono il cuore del nostro pianeta: dobbiamo proteggerli a ogni costo
Gli alberi più vecchi del mondo sono molto più che semplici piante: sono monumenti viventi, testimoni di epoche lontane e simboli della straordinaria forza della natura. La loro esistenza ci ricorda l’importanza di proteggere gli ecosistemi e di preservare il nostro patrimonio naturale, per noi e per le generazioni future.
Per garantire che ogni singolo albero possa continuare a sfidare il tempo, è essenziale impegnarsi nella tutela delle foreste e nella lotta contro la deforestazione. È quello che vogliamo fare con la nostra Campagna “Salviamo le foreste”, che anche tu puoi supportare con una donazione.
Le foreste proteggono il suolo, assorbono anidride carbonica e contribuiscono a regolare il clima del pianeta: non possiamo fare a meno di esse. Ogni piccolo gesto può fare la differenza per proteggere il nostro inestimabile patrimonio verde: unisciti a noi per preservare il futuro del nostro pianeta!
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