Greenwashing e pubblicità. Stretta dell’Ue: “Sanzioni contro affermazioni infondate”

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Difficile imbattersi in spot pubblicitari che non sponsorizzino la sensibilità green delle aziende. Ma secondo la Commissione Europea, il 40% delle informazioni sulle iniziative ecosostenibili sono “infondate”. Quando insomma la sostenibilità ambientale è ridotta a mera retorica. Per questa ragione, la Commissione ha depositato una proposta di legge affinché gli Stati membri impongano “sanzioni dissuasive” contro il greenwashing.

Un provvedimento pensato anzitutto per tutelare i consumatori e integrare il Green Deal del 2019 con una procedura standard che consenta agli Stati Ue di accertare la validità di quanto sponsorizzato dalle compagne nelle pubblicità. Nella bozza si parla di incaricare ispettori indipendenti affinché verifichino “la fondatezza delle dichiarazioni a tema ambiente”. E ancora, le sanzioni dovranno essere “efficaci, proporzionate e dissuasive”. Si dovrà ovvero tenere conto dei benefici economici che derivino dall’ambientalismo di facciata.

La proposta è stata bene accolta dalla Organizzazione Europea dei Consumatori (Beuc). “È incoraggiante che la Commissione voglia sostenere le autorità di vigilanza nella lotta al greenwashing”, ha dichiarato il portavoce Dimitri Vergne.

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