I tumori, la dottoressa Green e la viralità

3 weeks ago 42

Ci è stato segnalato un post che riteniamo pericoloso per il messaggio che veicola, post che vediamo circolare in una forma o nell’altra sulle principali piattaforme social.

In formato testuale lo troviamo così:

La dottoressa Green ha fatto la storia nel 2014 quando ha sviluppato un trattamento rivoluzionario per il cancro che utilizza laser e nanotecnologie. Attraverso un esperimento, ha dimostrato di poter curare la malattia con un trattamento di 10 minuti al giorno, in soli 15 giorni, senza effetti collaterali osservabili. “Niente chemio, niente radiazioni, niente chirurgia. È un punto di svolta per i tumori solidi”, ha affermato alla stampa locale. Ad oggi, sta lavorando per raccogliere i fondi necessari a coprire i test clinici sull’uomo.
La Stanford Social Innovation Review ha rilevato che scienziati e ricercatori di colore che si occupano di raccogliere fondi per studi nel settore medico sono spesso ostacolati nel ricevere i finanziamenti necessari per testare nuove cure sperimentali. Si spera che questa situazione possa cambiare, affinché possano emergere innovazioni salvavita da rendere accessibili al grande pubblico.

Perché diciamo che riteniamo sia pericolosa? Beh, perché pur essendo basata su fatti reali li racconta con toni che riteniamo sbagliati. Hadiyah-Nicole Green è una ricercatrice afroamericana, impegnata da anni nello sviluppo di un trattamento oncologico sperimentale che utilizza nanoparticelle attivate da laser per colpire selettivamente le cellule tumorali, risparmiando quelle sane. Il suo lavoro, ancora nelle fasi iniziali, è stato pubblicato in contesti accademici ed è stato oggetto di attenzione negli anni da parte dei media americani. La dottoressa ha anche fondato la Ora Lee Smith Cancer Research Foundation e, attraverso la Fondazione, da alcuni anni cerca fondi per proseguire la sua ricerca.

Ricerca che però a oggi non ha dimostrato efficacia; sostenere – come fa il post che sta circolando – che il suo trattamento abbia dimostrato di curare il cancro con sessioni da dieci minuti al giorno è una bugia, bugia che può spingere gente che, magari, trova altri trattamenti troppo invasivi e fastidiosi ad abbandonarli, convincendosi che esista altro.

Ma è importante tenere bene a mente che a oggi:

  • non esistono trial clinici sull’uomo pubblicati

  • non c’è una validazione scientifica completa e indipendente

  • non è un trattamento approvato da FDA o da altri enti regolatori

Che non vuol dire che gli studi della dottoressa siano da buttare via, ma che siamo ancora nel campo della ricerca pre-clinica, interessante ma ancora non rivoluzionaria. È giusto seguirne gli sviluppi, magari sostenere la ricerca se si ritiene opportuno, ma sempre con spirito critico, evitando di rendere virali post che enunciano successi dove, per ora, successi in campo clinico non si sono ancora visti.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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