I vaccini anti-Covid non causano sterilità, aborti o malformazioni fetali

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Il 24 novembre 2023 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un filmato pubblicato su TikTok tre giorni prima. Il video, della durata di circa 1 minuto, è un’intervista a una persona identificata, con un testo in sovraimpressione, come «Massimo Citro Della Riva». 

L’uomo sostiene come «questo nuovo farmaco che ci viene iniettato» nelle donne tende a causare «sterilità», «aborti» e «malformazioni fetali». Secondo quanto affermato da Citro, presso «un ospedale di Milano» sarebbero stati individuati casi di «trombosi», ovvero coaguli del sangue, in neonati di madri vaccinate. Infine, Citro accusa l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) di aver rimosso l’obbligo dei test di «genotossicità e oncogenicità per i nuovi vaccini», test fondamentali per stabilire se un farmaco è in grado di provocare il tumore. Lo stesso contenuto circola anche su Facebook.

Si tratta di un contenuto fuorviante che veicola notizie prive di fondamento scientifico.

Innanzitutto, Massimo Citro è un medico noto per le sue affermazioni scientificamente infondate sulla Covid-19 e sui vaccini, nonché come diffusore della teoria del complotto infondata dell’esistenza di un piano per il depopolamento mondiale. Nel 2021 Citro è stato sospeso dall’ordine dei medici perché non vaccinato contro il nuovo coronavirus Sars-CoV-2, come stabiliva invece la legge per il personale sanitario. 

Per quanto riguarda l’intervento di Citro nel filmato oggetto di analisi, Facta non ha potuto stabilire la data e il contesto dell’intervista. Invece, per quanto riguarda le sue dichiarazioni sui vaccini anti-Covid e le donne incinte non esistono prove che dimostrino come questi causino sterilità, aborti o malformazioni fetali. Come riportato dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), l’agenzia di salute pubblica statunitense, la vaccinazione è sicura sia per le madri in gravidanza che per le persone che vorrebbero avere figli. Inoltre, Facta si era già occupata in passato di una notizia falsa secondo cui l’Agenzia europea per il farmaco (EMA) avrebbe consigliato a donne incinte di non ricevere il vaccino anti-Covid a causa della possibilità di infertilità, aborto spontaneo e altre complicazioni.

In base a uno studio di ottobre 2023 condotto da ricercatori dell’Università di Boston, negli Stati Uniti, su 1.800 donne in stato di gravidanza sottoposte a vaccinazione anti Covid-19 nessuna ha avuto un rischio di aborto differente dalle donne non vaccinate. Dunque non è stata rilevata alcuna correlazione tra aborto spontaneo e vaccino anti Covid-19. Inoltre, secondo un altro studio di giugno 2023 intitolato “Risk of congenital malformation following first trimester mRNA COVID-19 vaccine exposure in pregnancy” (in italiano: “Rischio di malformazioni congenite dopo esposizione al vaccino COVID-19 a base di mRNA nel primo trimestre di gravidanza”) e pubblicato sulla rivista medica Clinical Microbiology and Infection, il vaccino anti-Covid somministrato a donne entro le 12 settimane di gravidanza non ha aumentato il rischio di sviluppare malformazioni fetali rispetto a donne che si sono vaccinate in uno stato avanzato di gravidanza, ovvero tra i 6 e i 9 mesi. 

Per quanto riguarda poi i presunti casi di trombosi infantile in un ospedale di Milano citati da Citro, ovvero quando i neonati sviluppano coaguli che ostruiscono il flusso sanguigno, non risulta esistere una notizia simile sui quotidiani nazionali e locali relative a un “ospedale di Milano” in cui vi sarebbero pazienti con questi casi. In un’intervista pubblicata il 12 ottobre 2023 sul Corriere della Sera, Paolo Simioni, presidente del registro italiano delle trombosi infantili (Riti) e direttore del dipartimento di Medicina dell’Università degli Studi di Padova, ha spiegato che le cause dei coaguli in età pediatrica sono multifattoriali e riguardano infezioni e interventi chirurgici, ma soprattutto la predisposizione genetica. 

In uno studio pubblicato il 6 giugno 2023 sulla rivista scientifica Pediatrics, intitolato “Safety of Covid-19 mRNA Vaccination Among Young Children in the Vaccine Safety Datalink” (in italiano: “Sicurezza della vaccinazione contro il Covid-19 con mRNA nei bambini piccoli nel Vaccine Safety Datalink”) vengono analizzati 550 mila bambini sotto i 5 anni che sono stati vaccinati con vaccino anti-Covid a mRNA ed è emerso che non c’è nessuna correlazione tra trombosi infantile e vaccinazione. Inoltre, come confermato dall’EMA, non solo i casi di coaguli post vaccinazione anti Covid-19 sono stati riscontrati negli adulti – e non nei bambini – ma si tratta di eventi molto rari, che si verificano in 1 caso ogni 100 mila vaccinati. 

Infine, i vaccini vengono sottoposti a rigorosi test preclinici e clinici prima di essere approvati per l’uso, tra cui i test di genotossicità e oncogenicità. Il primo, quello di genotossicità, serve a valutare se il vaccino andrà a modificare il DNA causando una possibile morte delle cellule del corpo umano, mentre il test di oncogenicità serve a valutare la capacità di causare un tumore. Come si legge nella relazione di valutazione pubblica dell’EMA per l’autorizzazione del vaccino a mRNA Pfizer, i test di genotossicità e di oncogenicità non sono stati eseguiti poiché i componenti del vaccino non risultavano avere questi potenziali rischi. Infatti, lipidi e mRNA, le componenti del vaccino anti Covid non sono noti per avere effetti genotossici, dunque non sono pericolosi per la salute. Per il vaccino Moderna invece sono stati eseguiti gli studi di genotossicità, ma non quelli di oncogenicità perché, anche in questo caso, i componenti del vaccino non avevano un potenziale tumorigeno. Ad oggi, non risultano esistere prove scientifiche confermate che dimostrino che i vaccini anti-Covid abbiano modificato il DNA o causato dei tumori.

In merito alle parole di Citro, che accusa l’OMS di aver rimosso l’obbligo dei test di genotossicità e oncogenicità nei vaccini anti-Covid, vale la pena specificare che in realtà l’EMA è responsabile della valutazione scientifica, dell’approvazione e del monitoraggio dei medicinali per uso umano e veterinario nell’Unione Europea ed esegue i test sui farmaci quando ritenuto necessario. Non è dunque un compito dell’Organizzazione mondiale della sanità, che invece affronta sfide come la prevenzione delle malattie, la promozione della salute, la fornitura di cure sanitarie di base e la risposta alle emergenze sanitarie in tutto il mondo.

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