I vaccini Covid non sono collegati a un incremento rilevante di gravi patologie

1 week ago 26

Secondo alcune condivisioni Facebook un ampio studio collegherebbe i vaccini Covid a un incremento rilevate di gravi patologie cardiache e cerebrali. Come vedremo si tratta di una narrazione distorta appositamente per strizzare l’occhio ai lettori No vax, mentre la fonte citata sostiene l’esatto contrario.

Per chi ha fretta:

  • Secondo due tabloid anglofoni, un ampio studio dimostrerebbe che i vaccini Covid sarebbero collegati a un notevole incremento di patologie cardiache e cerebrali.
  • In realtà lo studio suggerisce una correlazione con alcuni casi rari, che sono irrilevanti rispetto al rischio di avere le stesse complicazioni ammalandosi di Covid-19, specialmente nelle forme gravi.
  • Lo studio conferma dunque la sicurezza dei vaccini e il maggiore pericolo che corre chi non si vaccina.

Analisi

La didascalia che accompagna queste condivisioni riguardo a un collegamento tra vaccini Covid e l’incremento di pericolose patologie è la seguente:

SPAVENTOSO INCREMENTO DI TUTTE LE PATOLOGIE CAUSATO DAL VACCINO, I NUOVI DATI UFFICIALI.
🔥Le iene affermano che i vaccini ci hanno salvato. Questi che vi mostriamo sono invece gli incrementi delle patologie correlati ufficialmente ai vaccini.
🔺️Considerate che la statistica è fondata in grossa parte sulle segnalazioni ricevute da medici e danneggiati. Vi lascio immaginare quanto falsati al ribasso siano quindi tali dati.
⚡Si passa dal 700% circa di aumento di Pericardite dopo Astrazeneca al 610% di miocardite dopo Moderna.
🏴‍☠️Tranquilli, i vaccini ci salvano.

I vaccini Covid sono davvero collegati a un incremento di pericolose patologie?

Nella clip vengono mostrati i titoli del Daily Mail: «Il più grande studio mai realizzato sul vaccino anti-Covid rileva che le iniezioni sono collegate a un lieve aumento del rischio di disturbi neurologici, sanguigni e cardiaci, ma sono ancora estremamente rari»; e del New York Post (da non confondere col New York Times): «Vaccini COVID collegati a lievi aumenti di disturbi cardiaci, cerebrali, del sangue: lo studio».

La fonte di entrambi è una autentica pubblicazione scientifica già usata da alcuni autori italiani che vogliono strizzare l’occhio ai lettori No vax (lo spiegavamo qui), sussiste quindi il legittimo sospetto che proprio i tabloid anglofoni ne siano la fonte ispiratrice. Come avevamo già visto, lo studio in oggetto in realtà conferma la sicurezza dei vaccini, ben lungi da collegarli a un incremento di pericolose patologie, tanto che l’associazione Io Vaccino ne ha riportato i risultati con entusiasmo. L’Organizzazione – che unisce genitori ed esperti -, da anni è dedita alla lotta contro la disinformazione No vax, promuovendo i benefici dei vaccini.

Come spiega anche la collega Arianna Johnson su Forbes, lo studio suggerisce davvero una correlazione con un aumento di disturbi cardiaci e cerebrali, ma si tratta di casi rari e irrilevanti rispetto al maggiore rischio di avere le stesse patologie se esposti all’infezione senza alcuna protezione, per non parlare delle forme gravi di Covid-19; cosa che rende la vaccinazione sicura ed efficace. Gli studi infatti andrebbero letti nella loro interezza e i loro dati andrebbero debitamente contestualizzati.

«Confrontando questi dati con i valori attesi calcolati in sede di sperimentazione clinica – spiega l’associazione Io Vaccino -, è stato possibile osservare che la realtà dei fatti coincide totalmente con le previsioni, confermando la sicurezza dei preparati e la bassa frequenza di problemi indotti dalla vaccinazione. È utile segnalare anche il fatto che lo studio non prevedesse un filtro per escludere i vaccinati con una pregressa storia di infezione da Covid-19: gran parte dei sintomi segnalati come eventi avversi successivi alla vaccinazione, accadono anche come complicazione dopo un’infezione da SARS-CoV-2, ma con una frequenza ben più alta».

Conclusioni

Abbiamo visto che nessun ampio studio collega i vaccini Covid a un incremento rilevante di patologie cardiache e cerebrali, mentre ne conferma la sicurezza rispetto ai rischi ben più alti che corre chi sceglie di non vaccinarsi.

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