Il servizio della Tv Svizzera sui Campi Flegrei

1 week ago 21

Ci state chiedendo delucidazioni su un servizio realizzato da RSI sulla caldera dei Campi Flegrei. Il servizio, della durata di 41 minuti, è andato in onda pochi giorni fa ed è visibile nella sua interezza sul sito di RSI.

In pochi giorni è stato visto online da quasi mezzo milione di spettatori, e alcuni ce l’hanno segnalato. Qualcuno sostiene che si tratti di allarmismo senza motivo, sensazionalismo per fare click, addirittura qualcuno sostiene che si tratti di un servizio a uso e consumo di immobiliaristi che vogliono speculare sulle paure della gente, offrendosi di comperare le case a prezzi stracciati per poi rivenderle care.

Noi non siamo esperti della materia e vogliamo limitarci a quanto riportato dalla comunità scientifica, lasciando che poi siate voi a farvi le vostre idee.

Nel 2023, su LiveScience, Ben Turner – laureato in fisica delle particelle e giornalista – scriveva un articolo dal titolo:

Europe’s most dangerous ‘supervolcano’ could be creeping toward eruption, scientists warn

L’articolo riportava le conclusioni dello studio pubblicato su Nature sempre nel 2023, studio dal titolo:

Potential for rupture before eruption at Campi Flegrei caldera, Southern Italy

Studio che nel suo abstract riportava che:

Una sequenza di rottura si è sviluppata attraverso quattro episodi di sollevamento del suolo alla caldera dei Campi Flegrei in Italia: nel 1950-1952, 1969-1972, 1982-1984 e dal 2004. Nel 2016 avevamo predetto che l’avvicinamento alla rottura sarebbe continuato dopo un ulteriore sollevamento di 30-40 cm nella zona di maggiore movimento. Abbiamo aggiornato la nostra analisi con nuovi dati sui cambiamenti nel numero di terremoti locali e sugli spostamenti del suolo. Qui dimostriamo che gli eventi successivi hanno confermato la nostra previsione e che l’agitazione ha modificato la struttura della crosta dei Campi Flegrei. I risultati forniscono nuovi parametri per valutare la potenzialità del vulcano di eruttare o di subsidenza senza eruzione.

A dicembre 2023, su Geographical, è stato pubblicato un lungo articolo dedicato sempre ai Campi Flegrei, dal titolo:

Italian tremors: Europe’s largest active volcanic caldera

In questo articolo vengono intervistati tanti scienziati italiani, e non solo. Viene riportato il parere tra gli altri anche di Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile, e di Giuseppe Mastrolorenzo, vulcanologo e ricercatore senior presso l’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), che spiega:

La gente si preoccupa quando si inizia a parlare di rischio vulcanico, temono che tutti i turisti se ne vadano e che i prezzi delle case crollino.

Nello stesso articolo il dottor Mastrolorenzo spiega:

Il comportamento di una caldera è completamente diverso da quello di altri vulcani come l’Etna o il vulcano islandese Fagradalsfjall, dove è possibile seguire l’evoluzione del magma all’interno della crosta. La base stessa dell’attuale piano di emergenza è sbagliata. Funziona partendo dal presupposto che avremo la capacità di prevedere un’imminente eruzione ben prima che accada. Ma questa è solo un’ipotesi. Non abbiamo un contratto con il vulcano. In geologia, consideriamo il passato come un modo per immaginare il futuro, quindi dobbiamo basare i nostri modelli sul comportamento vulcanico che si è verificato in passato.

E come modello del passato usa l’episodio della caldera di Rabaul in Papua Nuova Guinea, che eruttò con violenza nel 1994, dopo solo un giorno di intensa attività.

Nel 2020 sul Journal of Applied Volcanology era stato pubblicato un altro studio, dal titolo:

Volcanic unrest scenarios and impact assessment at Campi Flegrei caldera, Southern Italy

Uno degli autori è lo stesso dello studio pubblicato su Nature nel 2023, e la sostanza non cambia.

Popular Mechanics, nel 2022:

Right Next Door to Mount Vesuvius, an Even More Destructive Volcano Lies in Wait

BBC a marzo 2024:

Naples sits on volcanic monsters – and one of them threatens to consume the city

E se si vanno a cercare articoli, scientifici e non, che negli ultimi quindici anni hanno evidenziato il problema dei Campi Flegrei se ne trovano tanti, mentre invece di articoli scientifici che cerchino di ridurne la portata non si trova traccia. Questo per dire che il problema è reale, ma, come già spiegato nel servizio di RSI, non potendo prevedere questo genere di eruzioni è impossibile dire con certezza cosa succederà (e quando). L’unica cosa che si può fare è insistere nel riportare che il rischio è reale, e che non va preso sottogamba, anzi: i piani di evacuazione dovrebbero probabilmente essere rivisti e certe zone andrebbero, quando possibile, già messe in sicurezza per la popolazione. Prevenire è meglio che curare, vale per le malattie, ma anche per i disastri naturali. Non si aspetta un terremoto per costruire palazzi che rispettino criteri antisismici, e allo stesso modo sarebbe meglio non attendere una possibile eruzione per cercare di mettere in sicurezza gli abitanti di quelle zone.

redazione at butac punto it

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