In ricordo di Piero Angela: un passaggio di testimone

6 months ago 31

articolo di Chiara Siracusa

Massimo Polidoro, segretario nazionale del CICAP, modera gli interventi dei collaboratori storici di Angela nel corso del primo evento della giornata di Sabato 14 Ottobre al CICAP Fest. Nella storica cornice dell’Aula Magna di Palazzo Bo, il primo a ricordare il fondatore del CICAP è Silvio Garattini, farmacologo e presidente dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano. Garattini sottolinea come la più grande eredità di Angela sia stata l’inclusione della scienza nella cultura italiana e il riconoscimento politico della ricerca come valore economico e sociale: “La ricerca non è una spesa, ma un investimento”. Tuttora ricercatore, il medico continua a battersi per far sì che il dualismo Scienza-Cultura, storicamente presente persino a livello Costituzionale e più quotidianamente anche nelle sezioni editoriali, venga superato a tutti i livelli.  

 A seguire Elisabetta Bernardi, nutrizionista e storica collaboratrice di SuperQuark, ne tratteggia un ritratto affettuoso di maestro corretto ed esempio di moralità: “Fare la mia parte è essergli riconoscente e adottare le sue regole nella divulgazione”, dalle riletture scrupolose agli esempi per semplificare la comunicazione, senza dimenticare l’umorismo. 

Lorenzo Pinna, divulgatore e giornalista, coautore di numerosi testi di Angela, riprende il problema di un’informazione scientifica deficitaria in Italia, a cui Piero Angela ha risposto con due strumenti potentissimi come Quark e il CICAP. Lo annovera tra i più grandi intellettuali del secolo, insieme ai giganti della Cultura italiana, non soltanto per la continua opera di investigazione dei più disparati campi della conoscenza, ma anche “per le sue abilità diplomatiche e manageriali, che hanno permesso ai suoi programmi di passare alla RAI in prima serata”. Conditio sine qua non per allargare il più possibile il pubblico, e un’eredità urgente di cui farsi carico, visto che “la deriva naturale della conoscenza spinge verso altre direzioni”. 

Paolo Magliocco, giornalista e collaboratore di SuperQuark, prende la parola per definirlo “maestro di democrazia”, per aver concepito il racconto della scienza come un diritto democratico. La posizione politica di Angela non è mai stata esplicita, ma Magliocco ci tiene a riassumerlo così: “Se fosse stato un fondatore e parte di un’assemblea costituente, avrebbe messo la conoscenza democratica come diritto fondamentale. Non egualitaria, piuttosto basata comunque sul riconoscimento dei meriti, ma accessibile a tutti”. Specialmente in un contesto, in cui esistevano sì dei programmi di Scienza, ma si rivolgevano ad un pubblico di per sé già interessato. Lui voleva raggiungere tutti, creando una “divulgazione scientifica e popolare”. 

Piero Bianucci, editorialista scientifico de “La Stampa”, completa il ritratto a tutto tondo di Piero Angela, arricchendolo di nuove sfumature. Ha ricordato “il Piero cittadino, filosofo” coinvolto nella costruzione di un paese più civile e razionale. Il suo ultimo impegno infatti è stato quello di esporre i giovani ai valori della legalità, dell’onestà e del metodo scientifico, per formare cittadini consapevoli. 

Lorenzo Montali, vicepresidente del CICAP, lo ricorda infine per l’opera di informazione e formazione per l’indagine sulle pseudoscienze alla base della missione del CICAP. Formazione sulla quale ha personalmente scommesso, specialmente sui più giovani, ispirandoli con la sua gentilezza potente, umiltà e educazione. Di questa stessa scommessa ha beneficiato il relatore, al quale Massimo Polidoro si è unito. Erano appena dei ragazzi, quando Piero Angela ha riposto in loro piena fiducia per il lavoro del CICAP. Proprio quella fiducia, riconoscono entrambi, li ha spronati a fare del loro meglio. Gratitudine che condivide anche Elisabetta Bernardi con parole ancora una volta profondamente affettuose “Piero leggeva e faceva propria la curiosità e l’amore per la scienza negli occhi dei collaboratori”.

Ispirazione ed esposizione, oltre l’insegnamento, spesso invece percepito come punitivo. “Ci ha sempre spronato a spiegare per esempi, ad evitare le “parolacce”, come definiva i tecnicismi della scienza”, continua infatti Elisabetta Bernardi. Utilizzare degli esempi e costituire l’esempio sono i migliori modi per avvicinare più persone all’avventura della conoscenza, fornendo gli strumenti per diventare esploratori autonomi. 

Polidoro guida il flusso dei ricordi dei presenti tramite materiale fotografico e video. Sentiamo lo stesso Piero Angela già anticipare, in un filmato del 1987, il “dobbiamo fare la nostra parte”, nel contesto del rispetto dell’ambiente. Un motto antico, e probabilmente una di quelle che sentiva più come la sua missione. 

Durante l’incontro sono stati proiettati contributi video da parte di Alberto Angela e del disegnatore Bruno Bozzetto. Alberto Angela riprende l’ultimo messaggio del padre, divenuto poi motto della sesta edizione del CICAP con le parole “Facciamo la nostra parte”. “Chi si occupa di informazione e divulgazione”, ricorda Angela, “ha da tenere in mente alcuni principi, naturalmente incarnati da Piero: la trasparenza nell’indagine e comunicazione con le relative fonti e responsabilità nel dare il massimo della chiarezza nella divulgazione”. Specialmente in un mondo, in cui l’informazione è ormai accessibile tramite il Web, un’arma a doppio taglio. Questa “nuova forma di editoria”, come lo definisce lo stesso Angela, è immediata, perché appunto non-mediato, non controllato: “Ciò che ha cercato di trasmettere mio padre è un approccio razionale alla realtà che non viene mai smesso, dalla strada, ai programmi, alle serate con gli amici”.

I relatori si passano velocemente il microfono alla fine dell’intensa ora di ricordi, per definirlo ancora una volta, spronati da Polidoro, con poche parole. Irraggiungibile, o come i giovani amano, “Il Sommo”, appellativo che probabilmente non avrebbe accettato, preferendo magari la declinazione di Magliocco “modestia dell’intelligenza” o la “forza della ragione nei momenti drammatici”, con le parole di Montali. Il moderatore offre una sintesi ancora più significativa, associandolo a Leonardo Da Vinci; una figura amata e stimata dallo stesso Piero Angela, che ne ripete proprio verso la fine una frase celebre “Siccome una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire.” e “ben spesa davvero” conclude Massimo, tra i commossi applausi del pubblico. 

La carrellata di ricordi e immagini di una lunghissima e bellissima carriera si completa con un video che ritrae Angela intento a suonare il pianoforte. La musica apre e chiude l’incontro, dalle note di Bach al Jazz, ennesima sfaccettatura del poliedrico Piero Angela, che proprio con la sua infinita voglia di imparare, ci offre il più efficace esempio di come poter “fare la nostra parte”.  

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