[INTERNAZIONALISMO] Appello urgente dei sindacati dalla Palestina: “porre fine a ogni complicità, smettere di armare Israele”

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Riceviamo e pubblichiamo questo appello urgente dei sindacati di Palestina che uniti chiamano alla solidarietà internazionalista e alla lotta di classe, con la risposta della nostra organizzazione sindacale che in questi giorni è caldamente impegnata in centinaia di assemblee operaie sui luoghi di lavoro per preparare – con migliaia di lavoratori di tutti i paesi del mondo – le prossime importanti mobilitazioni:

  • sciopero generale del 20 ottobre per forti aumenti di salario
  • manifestazione nazionale dalla base militare di Ghedi (BS) contro guerra ed economia di guerra

In foto: manifestazione proletaria a Ramallah per lo storico sciopero generale dei lavoratori di Palestina e Israele nel maggio 2021.


Cari fratelli e sorelle della Palestina,
il SI Cobas, un sindacato di base in Italia, che organizza soprattutto lavoratori immigrati, molti dei quali provenienti da Paesi arabi, sta partecipando a, e organizzando, cortei e manifestazioni in solidarietà con il popolo palestinese, contro l’attacco genocida a Gaza da parte dell’esercito israeliano, contro il sostegno del governo italiano al governo sionista e per la fine dell’oppressione di tre generazioni sul vostro popolo.

Sosteniamo il vostro appello a boicottare la consegna di armi a Israele, che verrebbero utilizzate contro il popolo palestinese. Secondo il Sipri, l’Italia è il terzo esportatore di armi a Israele; principale fornitore è il gruppo militare Leonardo, controllato dal governo.

Essendo un importante sindacato della logistica, i lavoratori del SI Cobas si opporranno a qualsiasi spedizione di armi a Israele di cui vengano a conoscenza.

Siamo convinti che una giusta soluzione della questione palestinese non potrà venire dalle grandi potenze o dai governi capitalisti della regione: ma potrà venire solo dalla lotta comune dei lavoratori del Medio Oriente, di tutte le etnie e religioni, con il sostegno dei lavoratori di tutto il mondo.

Quando questa lotta unitaria arriverà, sarà “una leva per la liberazione di tutti i popoli diseredati e sfruttati del mondo”.

SI Cobas – Commissione per la Solidarietà internazionale


Israele ha chiesto che 1,1 milioni di palestinesi evacuino la metà settentrionale di Gaza, sottoponendoli a continui bombardamenti. Questa mossa spietata fa parte del piano di Israele, sostenuto dal sostegno incrollabile e dalla partecipazione attiva degli Stati Uniti e della maggior parte degli stati europei, volto a compiere massacri atroci e senza precedenti contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza e ad effettuare una pulizia etnica totale.

Da sabato Israele ha bombardato indiscriminatamente e intensamente Gaza, tagliando carburante, elettricità, acqua, cibo e forniture mediche. Israele ha ucciso più di 2.600 palestinesi, tra cui 724 bambini, raso al suolo interi quartieri, spazzando via intere famiglie e ferendo più di 10.000 persone. Alcuni esperti di diritto internazionale hanno iniziato a mettere in guardia sugli atti genocidi di Israele.

Altrove, il governo di estrema destra israeliano ha distribuito più di 10.000 fucili ai coloni estremisti nella Palestina del ’48 e nella Cisgiordania occupata per facilitare i loro crescenti attacchi e pogrom contro i palestinesi. Le azioni, i massacri e la retorica di Israele evidenziano la sua intenzione di attuare la seconda Nakba promessa da tempo, espellendo quanti più palestinesi possibile e creando un “Nuovo Medio Oriente” in cui i palestinesi vivano in perenne sottomissione.

La risposta degli stati occidentali è stata di completo e totale sostegno allo Stato di Israele, senza nemmeno un frettoloso cenno al diritto internazionale. Ciò ha amplificato l’impunità di Israele, dandogli carta bianca per portare avanti senza limiti la sua guerra genocida. Oltre al sostegno diplomatico, gli stati occidentali forniscono armamenti a Israele, autorizzando l’attività delle aziende produttrici di armi israeliane all’interno dei loro confini.

Mentre Israele intensifica la sua campagna militare, i sindacati palestinesi chiedono agli altri sindacati a livello internazionale e a tutte le persone dotate di coscienza di porre fine ad ogni forma di complicità con i crimini di Israele, fermando con urgenza il commercio di armi con Israele, così come tutti i finanziamenti e la ricerca militare. Il momento di agire è adesso: le vite dei palestinesi sono in bilico.

Questa situazione urgente e genocida può essere prevenuta solo da un aumento massiccio della solidarietà globale con il popolo palestinese – ciò può frenare la macchina da guerra israeliana.

Abbiamo bisogno che voi agiate immediatamente, ovunque siate nel mondo, per impedire l’armamento dello Stato israeliano e delle aziende coinvolte nelle infrastrutture del blocco. Ci ispiriamo alle precedenti mobilitazioni dei sindacati in Italia, Sud Africa e negli Stati Uniti, e a simili mobilitazioni internazionali contro l’invasione italiana dell’Etiopia negli anni ’30, la dittatura fascista in Cile negli anni ’70 e altrove dove la solidarietà globale ha limitato la portata della brutalità coloniale.

Chiediamo ai sindacati dei settori interessati di:
1. Rifiutarsi di costruire armi destinate a Israele.
2. Rifiutarsi di trasportare armi in Israele.
3. Approvare mozioni nel loro sindacato in tal senso.
4. Agire contro le aziende complici coinvolte nell’attuazione dell’assedio brutale e illegale di Israele, soprattutto se hanno contratti con la vostra istituzione.
5. Fare pressione sui governi affinché interrompano ogni commercio militare con Israele e, nel caso degli Stati Uniti, i relativi finanziamenti.

Lanciamo questo appello mentre assistiamo ai tentativi di vietare e mettere a tacere ogni forma di solidarietà con il popolo palestinese. Vi chiediamo di parlare apertamente e di agire di fronte all’ingiustizia come hanno fatto storicamente i sindacati. Facciamo questo appello nella convinzione che la lotta per la giustizia e la liberazione palestinese non sia solo una lotta determinata a livello regionale e globale.

È una leva per la liberazione di tutti i diseredati e gli sfruttati del mondo.

Palestinian General Federation of Trade Unions, Gaza.

General Union of Public Service and Trade Workers

General Union of Municipal Workers

General Union of Kindergarten Workers

General Union of Petrochemicals Workers

General Union of Agricultural Workers

Union of Palestinian Women’s Committees Generation

Union of Media and Print Workers

Palestinian General Federation of Trade Unions (PGFTU)

General Union of Palestinian Teachers

General Union of Palestinian Women

General Union of Palestinian Engineers

Palestinian Accountants’ Association

Professional Associations Federation including:

Palestinian Dental Association—Jerusalem center

Palestinian Pharmacists Association—Jerusalem Center

Medical Association—Jerusalem Center

Engineers Association—Jerusalem Center

Agricultural Engineers Association—Jerusalem Center

Veterinarians Syndicate—Jerusalem Branch.

Palestinian Journalists’ Syndicate

Palestinian Bar Association

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