L’acqua delle Apuane è inquinata: non si tratta di una piaga biblica, ma della marmettola.

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Massa, Fiume Frigido in quinato da marmettola (23 ott. 2023)

L’associazione ambientalista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inviato (3 novembre 2023) una nuova specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti riguardo il gravissimo, conclamato e ormai cronico, inquinamento da marmettola delle acque destinate all’uso potabile nelle falde e nei corsi d’acqua delle Alpi Apuane, in particolare nei bacini del Frigido e del Carrione.

Coinvolti la Commissione europea, i Ministeri della Cultura e dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, la Regione Toscana, l’Ente Parco naturale regionale delle Alpi Apuane, l’A.R.P.A.T., i Carabinieri Forestale e del N.O.E., il Comune di Massa, informata per gli aspetti di competenza la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Massa.

La sistematica presenza della marmettola nelle falde e nei corsi d’acqua delle Apuane comporta rilevanti danni ambientali, forti problematiche sanitarie e ingenti danni economici ed è stata oggetto di varie azioni legali da parte del GrIG nel corso degli ultimi anni.

Massa, fraz. Forno, rifornimento acqua potabile (nov. 2023)

Una situazione di gravissimo inquinamento troppo spesso minimizzata e sottaciuta: a puro titolo di esempio, nel novembre 2022 il sindaco di Massa Francesco Persiani aveva emanato l’ordinanza n. 169 del 19 novembre 2022 comportante il divieto di utilizzo dell’acqua nella frazione di Forno a causa della torbidità, il cui motivo dichiarato sarebbe “la pioggia degli ultimi giorni”.  

Ma la medesima situazione si presenta spesso e volentieri, purtroppo.

Infatti, centinaia di migliaia di metri cubi di acqua dei fiumi e dei torrenti delle Alpi Apuane – del Fiume Frigido in particolare – sono inquinati dalla marmettola (fanghiglia di marmo finemente tritato scaricato negli impluvi e corsi d’acqua). 

La causa è esclusivamente l’attività illecità rappresentata dagli scarichi abusivi dell’estrazione del marmo.

Alpi Apuane, marmettola in un corso d’acqua

I danni provocati dalla marmettola sono da anni ben noti, studiati, monitorati dall’A.R.P.A.T. e da vari gruppi di ricercatori, fino alle profonde falde idriche.

L’A.R.P.A.T. ha chiaramente affermato, fra l’altro, “un lieve peggioramento della qualità ecologica nelle due stazioni a monte sul Frigido rispetto al monitoraggio eseguito nel 1982: questo denota quanto sia ancora predominante l’impatto delle attività di estrazione marmifera, in particolare in termini di gestione delle acque e della marmettola, sulla qualità ecologica dei fiumi dell’area apuana”. Specificamente, “per l’analisi dei risultati completi si rimanda all’Arpatnews “Progetto Cave: qualità ecologica nel triennio 2017-2019 (Dati conclusivi del monitoraggio delle comunità macrobentoniche nei corsi idrIci delle Alpi Apuane”. (a seguire la tabella con la Qualità ecologica nel triennio 2017-2019 nel F.Frigido e T.Carrione – Valori medi annuali di IBE e Classi di Qualità)”.

Alpi Apuane, marmettola cementata in un corso d’acqua

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – Direzione generale Uso Sostenibile del Suolo e delle Risorse Idriche ha comunicato (nota prot. n. 105040 del 28 giugno 2023) il seguente aggiornamento:

Per valutare gli effetti della presenza della marmettola nei corsi d’acqua delle province di Massa Carrara e Lucca, dal 2017 al 2019, è stato realizzato il Progetto Cave (DGRT n. 945/16 Direttive 2017) dal quale è emerso che le situazioni più critiche si osservano nel fiume Frigido e nel torrente Carrione (bacino Toscana nord), dove è ben visibile il fenomeno di siltation da marmettola, sia come depositi sia con episodi di aumentata torbidità delle acque. Gli effetti sulla comunità macrobentonica, in termini sia di diversità che di abbondanza, e quindi sulla qualità ecologica dell’ambiente fluviale, sono evidenti, sebbene le condizioni sui due corsi d’acqua siano leggermente migliorate rispetto a quando veniva praticato abitualmente lo scarico della marmettola dalle segherie di marmo prossime ai corsi idrici.

Dal secondo aggiornamento del Piano di Gestione delle Acque (2021-2027) del Distretto dell’Appennino Settentrionale emerge che lo stato ecologico del torrente Carrione, suddiviso nei corpi idrici Torrente Carrione monte e Torrente Carrione valle, risulta rispettivamente scarsoe sufficiente. Per entrambi i corpi idrici lo stato chimico risulta essere “non buono”. Tali risultati sono in linea con quelli riportati nel primo aggiornamento del Piano di Gestione delle Acque (2015- 2021). Lo stato ecologico del fiume Frigido, suddiviso nei corpi idrici Fiume Frigido-Canale Secco  – Canale degli Alberghi monte e Fiume Frigido – Canale Secco – Canale degli Alberghi valle, risulta rispettivamente buono e sufficiente.

Lo stato chimico corrisponde a “buono” nel primo corpo idrico e a non buono nel secondo. Inquesto caso c’è stato un miglioramento sia dello stato ecologico che dello stato chimico nel corpo idrico Fiume Frigido-Canale Secco – Canale degli Alberghi monte rispetto ai risultati del precedente aggiornamento del Piano di Gestione delle Acque, nel corpo idrico Fiume Frigido – Canale Secco – Canale degli Alberghi valle non ci sono state variazioni”.

Massa, Borgo al Ponte, Fiume Frigido, inquinamento da marmettola (5 novembre 2017),

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – Direzione generale Uso Sostenibile del Suolo e delle Risorse Idriche ha ricordato che le Regioni hanno “obbligo di redigere un Piano di Tutela delle Acque per il proprio territorio, che costituisce uno specifico piano di settore del Piano di Gestione. Aspetti quali lo stato dei corpi idrici e le misure per la tutela quali-quantitativa delle acque rientrano tra gli elementi del citato piano di tutela” (art. 121 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).

Di piano per la tutela delle acque e di adeguate misure di salvaguardia non si vede l’ombra.

Non si tratta di una piaga biblica, immutabile e irrisolvibile, ma di fenomeni illeciti fin troppo tollerati, in palese contrasto con gli obblighi comunitari sulla tutela delle acque destinate al consumo umano (direttiva n. 2006/118/UE) e per la difesa degli habitat naturali e semi-naturali (direttive n. 92/43/CEE e 09/147/CE), nonchè con le normative nazionali per la salvaguardia delle acqua (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.), per la tutela del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

Il GrIG auspicano che vi sia, una buona volta, la dovuta attenzione e concrete attività da parte delle amministrazioni pubbliche competenti per la difesa della fondamentale risorsa idrica, in particolare la previsione di specifiche misure tecnico-amministrative per il miglioramento dello stato fisico-chimico-ambientale dei corsi d’acqua dell’area delle Apuane con la rimozione delle cause di inquinamento determinate dalla marmettola

Chi inquina deve pagare, sotto tutti gli aspetti.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

la sorgente del Fiume Frigido, intorbidata dalla marmettola (22 nov. 2022)

(foto per conto GrIG, A.G., archivio GrIG)

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