L’aria che tira sui giornali. E il ministro Crosetto striglia il Cremlino

1 year ago 54

Chi l’avrebbe mai detto che un omone alto due metri, dalla battuta facile e dal sorriso accattivante che ha “spianato” la vittoria della Meloni nel nord-est, sarebbe diventato – altro che Usa e Nato – il più temibile nemico di Putin e dei russi “aggressori”? Ed ecco difatti che oggi il ministro della Difesa Guido Crosetto non esita a dirne quattro, in un’intervista al Corriere della Sera, anche al vice di Putin, Medvedev, che aveva osato ironizzare su di lui dandogli addirittura dello sciocco, dello sprovveduto.

Crosetto aveva confermato che l’Italia manderà al più presto in Ucraina armi e sistemi satellitari in grado di contrastare un’aggressione che “se non avesse presto fine, rischierebbe di scatenare una terza guerra mondiale”.
A tifare per la linea dura anti-aggressore di Crosetto sono anche molti altri giornali, perché pare proprio vero che, al momento, non vi siano ancora all’orizzonte soluzioni, negoziati o almeno spiragli che allontanino lo spetto di una guerra che potrebbe mandare all’aria, in un giorno o due, anche metà pianeta.
E difatti sono molti gli inviati, i commentatori e i lettori che – meno male che ora c’è Crosetto – continuano a brancolare nel buio non trovando fonti altrettanto autorevoli in grado di spiegare loro cosa diavolo stia accadendo in Ucraina e dintorni.

Come conferma anche il fatto che fino ad ora nemmeno il governo Meloni ha ritenuto opportuno “riaggiornare” il Parlamento sui possibili sviluppi di una guerra che, agli occhi degli osservatori, pare ancora nel porto delle nebbie. Come fu, a suo tempo, anche la guerra in Vietnam sul cui andamento, per mesi, anzi per anni, il comune lettore fu inondato da notizie che non avevano quasi mai fondamento. E dire che oggi, tra spie, droni e sistemi satellitari, non dovrebbe essere impossibile dare notizie che, sul reale andamento del conflitto e sul suo possibile esito, abbiano qualche fondamento. Invece è buio, enigma, rebus: come se da entrambe le parti si preferisse giocare a carte coperte.

E allora fa bene il nostro attivissimo – per favore, continui così – ministro della Difesa, che pare abbia anche forti agganci con il Pentagono, a darci qualche dritta su quel che ci potrebbe accadere se l’occidente non riuscisse a fermare l’aggressore; magari uscendo un po’ di più dal generico perché, tra i missili che piovono su Kiev e l’ipotesi di una guerra mondiale, qualche altra più o meno rassicurante notizia sul reale andamento di questa guerra su cui poi poter finalmente riflettere, ce le potrebbe forse anche dare.
Non esclusa qualche legittima curiosità: ma quanto costa uno di quei sistemi satellitari che l’Italia ha deciso di inviare a Kiev?

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