La Corte Europea dei Diritti Umani dà ragione alle Anziane per il clima contro la Svizzera, Greenpeace: «Vittoria storica, la lotta alla crisi climatica è tra i diritti umani»

3 weeks ago 32

Commentando la decisione odierna della Grande Camera della Corte europea per i diritti umani (CEDU), che ha stabilito che la Svizzera viola i diritti umani delle donne anziane perché non sta adottando le misure necessarie a contenere il riscaldamento globale, Rosmarie Wydler-Wälti, co-presidente dell’associazione Anziane per il clima Svizzera commenta: «Questa sentenza non è solo una vittoria per la nostra associazione. È una vittoria per tutte le generazioni».

In particolare, il tribunale ha riscontrato una violazione dell’articolo 8 (diritto alla vita privata e familiare) e dell’articolo 6 (diritto alla giustizia). 

«È un momento indescrivibile. Questa decisione sarà di grande importanza per ulteriori cause sul clima contro Stati e aziende in tutto il mondo e aumenterà le loro possibilità di successo», spiega Cordelia Bähr, a capo del team legale delle Anziane per il clima. «Questa sentenza mostra ai cittadini, ai giudici e ai governi di tutta Europa cosa è necessario fare in termini di protezione del clima per rispettare i diritti umani».

Per la prima volta, un tribunale transnazionale specializzato in diritti umani sostiene esplicitamente il diritto alla protezione del clima. Nella sua sentenza, la CEDU stabilisce i requisiti specifici che gli Stati membri devono soddisfare per rispettare i loro obblighi in materia di diritti umani. Nell’ambito di questo procedimento, come terza parte anche l’Italia, tramite l’Avvocatura generale dello Stato, aveva presentato una propria memoria, per supportare la posizione della Svizzera.

La sentenza rappresenta una pietra miliare per le controversie sul clima a livello globale. Tutti gli Stati del Consiglio d’Europa potrebbero essere invitati dai loro cittadini a rivedere e, se necessario, rafforzare la loro politica climatica sulla base dei principi sviluppati dalla CEDU per salvaguardare i diritti umani. Ne beneficerebbero tutte le persone, al di là della generazione a cui appartengono.

«Quanto accaduto oggi non si ferma a Strasburgo. Le storie delle KlimaSeniorinnen sono anche all’attenzione della Corte internazionale di giustizia, dove all’inizio del prossimo anno si terranno delle udienze sugli obblighi di giustizia climatica di tutti i governi», dichiara la consulente legale di Greenpeace International Louise Fournier, che ha supportato il team legale delle Anziane per il clima.

Secondo l’UNEP, il numero di cause climatiche è più che raddoppiato dal 2017 a oggi. In Italia, il 9 maggio 2023, dodici cittadine e cittadini, Greenpeace Italia e ReCommon hanno notificato a ENI un atto di citazione davanti al Tribunale di Roma per l’apertura di una causa civile per i danni subiti e futuri derivanti dai cambiamenti climatici, a cui ENI ha contribuito con la sua condotta negli ultimi decenni, continuando a investire nei combustibili fossili. La prima udienza di questo contenzioso climatico si è tenuta lo scorso 16 febbraio. 

Read Entire Article