La Giunta regionale Solinas vuol mettere mano al piano paesaggistico regionale.

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Domus de Maria, Torre costiera di Piscinnì

L’Amministrazione regionale Solinas, a soli sei mesi dalle prossime elezioni regionali del febbraio 2024, prova a mettere mano alla disciplina del piano paesaggistico regionale (P.P.R.) per riformare quella oggi esistente.

E’ vero, lo stesso Codice Urbani ne prevede l’aggiornamento periodico, ma esso deve avvenire – quantomeno per tutti i beni ambientali tutelati con il vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) – in sede di copianificazione con gli organi del Ministero della Cultura.

Tuttavia, non si tratta soltanto del“l’aggiornamento e revisione del Piano paesaggistico regionale sulla base dell’attività di ricognizione svolta assieme alle Soprintendenze, finalizzata alla precisa individuazione dei beni paesaggistici presenti nel territorio regionale”, cioè “l’inserimento dei perimetri dei beni paesaggistici che fanno capo all’articolo 136 del Codice urbani (immobili e aree di notevole interesse pubblico) che, fino a oggi, non erano rappresentati nel Piano paesaggistico regionale”, così come annunciato nel maggio 2023.

Si tratta, invece, delle revisione generale.

piano paesaggistico regionale (P.P.R.), Baratz e Porto Ferro

La Regione autonoma della Sardegna, però, non può fare da sola e, soprattutto, in questi ultimi scampoli di legislatura penosamente inefficiente e inefficace in qualsiasi campo difficilmente l’Amministrazione regionale Solinas riuscirà a combinare qualcosa.

Un procedimento di revisione del piano paesaggistico prevede fasi pubbliche, dibattiti, procedure impossibili da svolgere nel chiuso di qualche stanza riservata.

Al massimo si potrà provare a vendere quale chilo di fumo a fini elettoralistici, ma nulla di più.

piano paesaggistico regionale – P.P.R., area Piscinas – Scivu

Il prossimo 23 agosto, invece, vi saranno le audizioni presso la Commissione permanente del Consiglio regionale sulla norma che cerca di consentire premi volumetrici anche nella fascia costiera dei 300 metri dalla battigia marina inserita nel disegno di legge regionale n. 373 “Disposizioni di carattere istituzionale e ordinamentale su varie materie: il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) parteciperà e farà ancora una volta ben presente che la giurisprudenza costituzionale costante ha sistematicamente censurato le previsioni legislative regionali approvate con questi obiettivi.

L’operazione potrebbe esser effettuata soltanto con la revisione del P.P.R. e non pare proprio che ve ne siano le condizioni se non altro per mancanza oggettiva di tempo.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Cabras, Torre di S. Giovanni di Sinis e Tharros

(foto S.D., archivio GrIG)

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