La Regione Lombardia chiede parecchie integrazioni nel procedimento di V.I.A. relativo al progetto della tangenzialina di Bormio. Altro che 180 giorni di tempo…

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albero e neve

La Regione Lombardia, con nota prot. n. T1.2022.0149355 del 14 novembre 2022, ha chiesto una lunga e complessa serie di integrazioni dello studio di impatto ambientale riguardante il procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo al progetto definitivo della “Tangenzialina di Bormio (SO)”, da realizzarsi in Comune di Bormio, nell’ambito del procedimento per il rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (art. 27 bis del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).

Dopo la richiesta di dilazione del termine di 30 giorni da parte del soggetto proponente, la Concessioni Autostradali Lombarde – C.A.L. s.p.a., ha, poi, concesso (nota prot. n. T1.2022. 0162677 del 14 dicembre 2022) il termine di proroga pari a 180 per il deposito delle integrazioni richieste.

Undici fitte pagine di richieste che spaziano dalle interferenze con le reti di sottoservizi alla verifica preventiva dell’interesse archeologico, dal pesante impatto paesaggistico ai necessari approfondimenti geologici e idraulici, dalla valutazione delle alternative progettuali agli aspetti inerenti il consumo del suolo, dai materiali da scavo ai monitoraggi ambientali, all’impatto dell’accantieramento.

bosco sotto la neve

Non c’è, in pratica, alcun punto rilevante dello studio di impatto ambientale che non debba essere approfondito e integrato.  

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) è intervenuta (atto del 12 ottobre 2022)  nel procedimento di V.I.A. ed esprime la propria soddisfazione per le richieste regionali che, fra l’altro, confermano le argomentazioni del proprio atto di intervento.  

La Tangenzialina di Bormio costituirà una bretella per mettere in comunicazione la Valfurva, evitando il centro di Bormio, ma il tracciato individuato degraderà la piana della Alute (area interessata dai lavori), con gravi ripercussioni ambientali e territoriali.

L’opera, seppur contemplata dal vigente piano di governo del territorio (PGT) del Comune di Bormio e finora mai realizzata, è stata inserita tra i progetti infrastrutturali strategici in vista delle Olimpiadi Milano – Cortina 2026 (su espressa richiesta della stessa Fondazione Milano Cortina) e la Regione Lombardia ne ha approvato il finanziamento (deliberazione Giunta regionale n. 3531 del 5 agosto 2020). Lo stesso comune di Bormio, con delibera della Giunta comunale n. 65 del 9 giugno 2021, ha programmato un riordino della viabilità in funzione delle imminenti Olimpiadi invernali.

Sussistono forti criticità legate alla realizzazione di questo progetto e, nonostante la gravità delle conseguenze ambientali derivanti dalla realizzazione di questa soluzione progettuale, si vuole propendere alla realizzazione di questo tracciato, anche se gli studi di fattibilità compiuti evidenziano la possibilità di adottare soluzioni alternative ambientalmente più sostenibili e meno urbanisticamente devastanti.

Dall’esame progettuale si apprende la nuova viabilità danneggerà in modo irreversibile la R.E.R. (Rete Ecologica Regionale) separando la piana agricola dell’Alute dal Torrente Frodolfo nell’unica parte del corso d’acqua dove ancora permangono caratteristiche di naturalità.

neve e ghiaccio

Senza contare che tale bretella stradale favorirà una frammentazione del territorio e dell’habitat agricolo unita ad una urbanizzazione delle aree limitrofe, con buona pace della tutela dell’ambiente.

Com’è noto, la R.E.R. costituisce, infatti, infrastruttura prioritaria ed il mantenimento della sua integrità risulta basilare per la tutela della biodiversità e degli ecosistemi e, in ultima analisi, per la tutela della salute umana.

La nuova opera stradale sembra proprio inidonea a risolvere i problemi del traffico che gravano sul centro di Bormio che si possono tranquillamente risolvere realizzando un tunnel stradale sotto il Monte Vallecetta, cui collegare anche un parcheggio servito da soluzioni di mobilità ecosostenibili che permettono di raggiungere il centro di Bormio. Tale ipotesi è stata già vagliata tra le possibili soluzioni alternative alla realizzazione di questa bretella.

In realtà, tutte le nuove opere previste nell’ambito delle XXV Olimpiadi invernali Milano–Cortina 2026 purtroppo procedono nella loro progettazione ed esecuzione in assenza di un quadro generale trasparente oggetto di un unico procedimento di V.A.S. nazionale, così come richiesto più volte dal GrIG.

Solo nell’agosto 2022, incidentalmente, è stato finalmente possibile conoscere l’elenco del complesso di opere previste (deliberazione Giunta regionale Veneto n. 934 del 26 luglio 2022, Allegato A, Allegato B, Allegato C): oltre 2,165 miliardi di euro di investimenti finanziati con fondi pubblici, tuttora scandalosamente in assenza di procedura di Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) nazionale, come richiesto dalla normativa comunitaria e dal Codice dell’ambiente, grazie all’escamotage di volerlo considerare un piano finanziario anziché un vero e proprio programma di opere quale effettivamente è (D.P.C.M. 26 settembre 2022, Piano degli interventi da realizzare in funzione dei giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026).

Il GrIG, consapevole delle forti difficoltà per la produzione nei tempi utili delle integrazioni richieste, auspica fin da subito quantomeno una concreta presa di coscienza dei danni ambientali e finanziari che possono essere causati da opere insensate come la Tangenzialina di Bormio e l’adozione delle conseguenti decisioni che le consegnino definitivamente al grande libro del passato.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

cristalli di neve e alberi

(foto A.L.C., S.L., archivio GrIG)

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