La stravagante storia della Tavola Ouija, il gioco da tavolo più “satanico” in commercio

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La stravagante storia della Tavola Ouija, il gioco da tavolo più “satanico” in commercio nasce da una delle regole del mercato: tutto può diventare un gioco, tutto. Basta che sia la mania del momento, e la tavola Ouija nasce quando la mania del momento era lo spritualismo e, come dimostra anche Il Fu Mattia Pascal (1904) un simpatico hobby per borghesucci annoiati era giocare a evocare i cari estinti irritanto non poco le gerarchie ecclesiastiche.

Grossomodo per lo stesso fenomeno per cui ci si diverte ad ascoltare dischi di musica al contrario cercando messaggi Satanici.

I precedenti: la “scrittura automatica” e il “Fuji” cinese

Uno degli antecedenti della tavola Ouija è la “scrittura automatica”, la teoria secondo cui “svuotando la mente” e scrivendo simboli e frasi inconscie su un foglio si possa in esse riconoscere il tentativo di comunicazione di entità extraterrene.

Molte spiegazioni sono state date al fenomeno, spiegazioni che ovviamente escludono la possessione spiritica: ad esempio uno stato di autosuggestione che “libera” pensieri inconsci e associazioni di idee, come un caso in cui una “spiritualista” dichiarò di aver parlato con lo spirito di Betsy Ross, eroina popolare a cui fu attribuito il primo prototipo della Bandiera Americana che le aveva rivelato di essere segretamente omosessuale e di aver cucito la bandiera come simbolo LGBTQ (ovviamente teorie negate dalla storia “ufficiale”).

La stravagante storia della Tavola Ouija, il gioco da tavolo più "satanico" in commercio - Something Original, CC BY-SA 3.0 - Elijah Bond gravestone rear detail

La stravagante storia della Tavola Ouija, il gioco da tavolo più “satanico” in commercio – Something Original, CC BY-SA 3.0 – Elijah Bond gravestone rear detail

Oppure l’effetto ideomotorio, la serie di movimenti inconsci alla base ad esempio della rabdomanzia: se immagini che accadrà qualcosa, il tuo corpo effettuerà dei sottili movimenti.

Tale teoria fu incorporata nella tecnica cinese del Fuji, detta Tavola Ouija orientale anche se ne era l’antecedente: un complicato sistema con tavolette di legno sospese da corde che consentivano di captare i movimenti inconsci dei “medium” per comporre segnali attribuiti a messaggi dell’Oltretomba.

La stravagante storia della Tavola Ouja, il gioco da tavolo più “satanico” in commercio

Nel 1800 e fino ai primi del ‘900 sostanzialmente lo spiritismo era diventato il nuovo passatempo per famiglie, specialmente della borghesia annoiata.

Abbiamo già avuto modo di esaminare insieme come il celebre illusionista Harry Houdini si ritrovò suo malgrado a interromperre una lunga amicizia col famoso scrittore Arthur Conan Doyle in quanto il primo era uno scettico, antenato di noi fact checker e il secondo un accanito spiritualista convinto di ogni teoria del complotto a base ultraterrena, compresa la maledizione dei faraoni e un tentativo di convincere l’amico producendo dinanzi a lui un testo redatto dalla madre defunta di Houdini con l’aiuto di una medium, sua moglie.

Tentativo naufragato quando l’ormai prossimo a diventare ex amico rinfacciò ai due coniugi che essendo sua madre morta analfabeta era quantomeno improbabile che essa potesse scrivere alcunché, sia pur usando il corpo di Lady Doyle.

Nel 1890 Charles Kennard, un uomo del Maryland, si associò con un avvocato, un impresario di pompe funebri e altri personaggi per trasformare la moda del momento in un divertente gioco da tavolo.

Il brevetto per un “gioco basato sula chiromanzia” (o lettura del futuro) arrivò nel 1891, nr. US446054A.

Kennard descrisse il gioco come una “tavola per chiromanti egiziana” (sic!), ovvero

“un giocattolo o un gioco nel quale due o più persone possono divertirsi a vicenda ponendo domande di ogni tipo, a cui faranno rispondere il dispositivo stesso usandolo col tocco della mano, in modo che le risposte siano indicate da lettere stampate su una tavoletta”

Kennard era del tutto consapevole della natura ludica della sua creazione, e assai verosimilmente dell’effetto ideomotorio, anche se non delle sue implicazioni scientifiche, e l’avvocato Elijah Bond, uno dei cofirmatari del brevetto e persona col background legale per compilarlo nella sua forma definitiva si spingerà più in avanti a usare la forma del giocattolo come sua lapide funebre.

Nel 1892 un dipendente di Kennard, tale Wiliam Fuld, brevettò una versione perfezionata della Tavola Ouija con l’uso di “fili magnetici” (il magnetismo era la seconda più grande moda del momento) e nel corso degli anni successivi prese il controllo dell’invenzione di Kennard Novelty Company con la sua nuova ditta, la Ouija Novelty Company, nome scelto per il giocattolo dalla cognata di Elijah Bond.

Parola, ovviamente, selezionata tra quelle “create” dalla tavoletta durante una presunta seduta spiritica che fu sommariamente dichiarata essere un augurio di buona sorte nella “lingua degli spiriti”.

Nel 1898 la Ouija Novelty Company siglò un accordo con William Fuld e il fratello Isaac per produrre le tavole Ouja.

Fuld difese la proprietà entrata in suo possesso con tutti i metodi consentitigli: invase il mercato con edizioni “lussuose” ed “economiche” del giocattolo (le edizioni economiche furono vendute col nome di Mistifying Oracle, l’Oracolo del Mistero), cominciò a tutelare il suo marchio, ad esempio impedendo al fratello Isaac fuoriuscito da Ouija Novelty Company di vendere tavole clone chiamate Tavolette Oriole e si accreditò come unico produttore autorizzato e detentore dei diritti sul giocattolo, fino alla vendita dii tutte le proprietà negli anni ’40 ai Parker Brothers.

Nel corso della sua avventura commerciale Fuld si dedicò ad una serie di interessii commerciali non proprio cristallini, come un olio medico Ouja, venduto come “antico rimedio egiziano” (con riferimento al primo brevetto Kennard), una linea di bigiotteria e un manualetto di “trucchi” per rendere le sessioni di gioco più stimolanti e intriganti, consigliando ad esempio di far partecipare solo coppiette di spasimanti o coniugi e creare atmosfera con luci soffuse e incensi.

Le accuse di Satanismo

Se a cavallo tra il XIXmo e il XXmo secolo discorrere con gli spiriti, o meglio giocare a discorrere con essi era un simpatico hobby per famiglie, la fine dello spiritismo attirò sul gioco le attenzioni di diverse congregazioni Cristiane.

Film come l’Esorcista (1973) contribuirono a popolarizzare l’idea che cercare di aprire una finestra verso il mondo spirituale, sia pur per burla, consentisse ai diavoli ed altri spiriti infernali di profittare della mancanza di fede dei giocatori e del fatto che essi fossero pronti a burlarsi delle realtà spirituali per possederli, teoria apparsa anche in film moderni come Ouija – L’Origine del Male.

Idea alla base del divieto Cattolico di effettuare sedute spiritiche. La ratio del divieto è connaturata alla stessa ragione della credenza religiosa: postulando di poter evocare spiriti a comando, il beato del Paradiso non avrebbe alcuna ragione sensata per tornare tra i mortali a baloccarsi con pezzetti di legno e cartone, l’anima del Purgatorio ha di meglio da fare (guadagnarsi il Paradiso), restano quindi gli spiriti infernali convinti di trovarsi davanti una masnada di miscredenti da sottomettere.

Cosa che rende la Tavola Ouija il gioco più “satanico” del momento.

Sappiamo in realtà che si tratta di un semplice trucchetto basato sull’effetto ideomotorio e per una somma compresa dai 20 ai 50 euro (prezzi che abbiamo reperito da una breve ricerca comprendente l’attuale detentore dei diritti, Hasbro) probabilmente potreste farvi gratis le vostre bacchette da rabdomante per la fantastica cifra di zero euro e due rametti trovati in terra, ma attualmente la Tavola Ouija rientra nel mondo dei “giochi satanici”.

 

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