LAV, LAC e Gruppo d’Intervento Giuridico chiedono l’annullamento parziale in via di autotutela del piano di controllo dei Cinghiali della Provincia di Oristano.

1 week ago 47

Cinghiale (Sus scrofa meridionalis)

Le associazioni ambientaliste e animaliste LAV onlus, Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.) e Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) hanno chiesto (istanza del 5 maggio 2024) l’annullamento parziale in via di autotutela (artt. 21 octies e 21 nonies della legge n. 241/1990 e s.m.i.)  del piano di controllo dei Cinghiali (Sus scrofa meridionalis) della Provincia di Oristano, approvato con decreto Ass.re Difesa Ambiente RAS n. 6 del 23 febbraio 2024.

Sono stati coinvolti il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, la Regione autonoma della Sardegna, la Provincia di Oristano, l’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione ambientale (I.S.P.R.A.).

Nel caso concreto, i pareri I.S.P.R.A. (prot. n. 51807 del 29 settembre 2023 e n. 64141 del 24 novembre 2023) hanno esplicitamente richiesto l’esclusione del metodo della braccata con Cani, in quanto non selettivo e di rilevante disturbo per le altre specie di fauna selvatica, come peraltro già fatto presente dal Ministero dell’Ambiente in precedenti occasioni.

Peraltro, il metodo della braccata con Cani favorirebbe la dispersione dei Cinghiali in aree ancora più vaste.

Ciò nonostante il piano oristanese prevede tale metodologia come elemento centrale.

LAV onlus, L.A.C. e GrIG auspicano un serio ripensamento in relazione a un’attività di stampo sostanzialmente venatorio tutt’altro che selettiva e addirittura controproducente.

LAV onlus, LAC e Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Cinghiali (Sus scrofa meridionalis)

(foto per conto GrIG)

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