Mangiare dopo le otto di sera fa male alla salute per davvero?

6 months ago 27

Abbiamo incontrato una intera branca di credenze che non sono né verità né del tutto fake news. Lo diventano per strada, perlopiù parlando di temi assai tecnici, come la medicina e la dietologia, interpretati dal pubblico comune in base a studi riletti con gli “occhi della nonna”.

Mangiare dopo le otto di sera fa male alla salute per davvero?

Mangiare dopo le otto di sera fa male alla salute per davvero?

La nonna che invitava a cenare ad orari da aperitivo perché dopo le otto di sera cenare fa male. Nonna i cui nipoti si sono trovati nel 2017 uno studio medico dell’università della Pennsylvania che dimostrava profili metabolici con aumenti di peso legati allo “spuntino di mezzanotte”.

Ma in realtà tra gli “spuntini di mezzanotte” e cenare dopo le otto ce ne passa un abisso e mezzo. E il problema non è mangiare ad una certa ora, non siamo del resto i Gremlins del cinema. Ma accordare uno stile di vita sano ad orari regolari di sonno e veglia.

Mangiare dopo le otto di sera fa male alla salute per davvero?

Il vero problema nasce infatti dal fatto che dormire a stomaco vuoto peggiora la qualità del sonno ma lo fa anche dormire a stomaco completamente pieno.

Troverete sia studi a favore che contro l’anticipazione della cena: il problema è che non basta cenare prima delle otto e poi ignorare tutto il resto.

Gli esseri umani sono naturalmente divisi in due cronotipi, una divisione invisibile ma nota a tutti tra mattinieri e nottambuli, gufi e allodole, cosa che influenza i nostri orari e il nostro orologio biologico.

Cenare ad esempio alle nove potrebbe essere quindi tardi per i cronotipi mattinieri (“allodole”), che tendono a svegliarsi presto e a essere più attivi nella prima parte della giornata, ma potrebbe essere ancora presto per i cronotipi notturni (“gufi”), più propensi a far tardi la sera.

Quando dormiamo infatti la nostra temperatura corporea si abbassa, mentre mangiare la aumenta attivando gli organi interni: sommando questo al fatto che non esiste un’ora “per tutti” per il sonno ma lo scopo del riposo è assecondare i bioritmi del nostro corpo per quanto la vita lavorativa lo consenta.

Non è quindi consigliabile adeguarsi agli orari di qualcun altro (a parte il proprio datore di lavoro per non essere licenziati in tronco, ovviamente), ed è bene cenare tre o quattro ore prima di andare a letto, evitando il caffè dalle cinque alle sei ore prima, bagni caldi ed esercizio fisico dalle due all’ora precedente (un pediluvio invece è ammesso).

I rischi insiti nell'”imporsi un orario”

Ma immaginiamo che vogliate ignorare il basilare consiglio di darvi una scaletta personale e vogliate, dopo averci ricoperto degli immancabili insulti da “Io ho letto su Internet che dotti medici e sapienti dicono che mia nonna ha ragione, tu hai gli occhi falsi ti sputo e ti bloccoh!”

Quindi decidete di mangiare alle 19 come consigliato da molte fonti. Se siete una “allodola” andrà tutto a posto, probabilmente per mezzanotte sarete già nel mondo dei sogni, il mattino alle otto sarete già con la vostra tazza di cappuccino (o per i “moderni” tazzone all’americana di caffè) pronti per andare a timbrare il cartellino.

Ma ammettiamo che abbiate la sfiga di essere “gufi”. Arrivano le undici di notte, state ancora ponzando qualche post social da scrivere (pessima abitudine) o vi siete portati del lavoro a casa perché i “gufi” sono noti per essere ispirati nella fascia serale.

Probabilmente farete le ore piccole, ma a quel punto vi è venuta fame.

Andrete quindi a razziare la cucina per uno spuntino notturno, o peggio andrete in un bar o rosticceria aperto di notte per uno spuntino, sbalestrando ulteriormente i vostri orari e la vostra dieta e causando lo scompenso che temevate.

Qual è la soluzione?

Innanzitutto parlarne con medico e dietologo per trovare uno stile di vita ed una dieta sana.

Organizzare i vostri orari in base alle tempistiche indicate precedentemente, annotare quello che mangiate prediligendo la qualità sulla quantità. Valutare prima di uno spuntino quanto e cosa abbiamo mangiato prima e quando intendiamo dormire e darsi un orario costante per il sonno, gufi o allodole che siamo, coerente col nostro stile di vita.

Ricordandoci peraltro che non esiste una banca del sonno.

Non è consigliabile, anzi è sconsigliabile, illudendo che basti passare il weekend a dormire per fare “scorte di sonno” per il resto della settimana. Il “Jet Lag Sociale”, lo scompenso dato dall’essere abituati nei weekend ad orari diversi dai giorni lavorativi è più dannoso di ogni altra fonte.

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