Mattarella a Sanremo apre un caso. Il cda si irrita; Amadeus replica: ringrazino

1 year ago 52

La presenza di Sergio Mattarella all’Ariston ha colto di sorpresa non solo il pubblico da casa, ma anche e soprattutti i consiglieri Rai. Rischiando di aprire un caso nei corridoi di Viale Mazzini.
Al centro delle polemiche le modalità con cui si è arrivati alla partecipazione del Capo dello Stato e il ruolo che lo stesso Amadeus ha attribuito a Lucio Presta, suo manager, in prima linea nella definizione della partecipazione di Mattarella con il suo portavoce Giovanni Grasso. Senza un coinvolgimento propriamente diretto della Rai.

La lettera dei consiglieri e la risposta di Soldi

Durante la serata, le agenzie hanno diffuso la notizia di una lettera scritta dai 5 consiglieri alla presidente Rai, Marinella Soldi, per chiedere come mai non fossero stati informati a riguardo. E’ la seconda volta nel giro di pochi giorni che dal board arriva una richiesta di questo genere, dopo le domande sull’intervento di Volodymyr Zelensky. Il consigliere Riccardo Laganà, in particolare, aveva chiesto che il cda fosse informato in futuro su vicende rilevanti dal punto di vista editoriale.

Nella sua risposta, Soldi ha spiegato di aver avuto la conferma della partecipazione del presidente della Repubblica solo nel corso della conferenza stampa al mattino.
La presidente – scriveva Ansa – non avrebbe seguito direttamente l’interlocuzione con lo staff del capo dello Stato ed era stata messa al corrente solo in via informale della possibilità che fosse presente Mattarella.
Dal Quirinale era arrivata, comunque, la richiesta di mantenere la massima riservatezza.

Marinella Soldi (foto Ansa)Marinella Soldi (foto Ansa)

Amadeus critico

Tutto finito? No perchè sul tema, sollecitati da diverse domande dei giornalisti sono tornati sia Amadeus che il direttore Stefano Coletta, nella conferenza del secondo giorno di festival.
“Il Cda Rai si preoccupa di non essere stato informato della presenza del presidente Mattarella all’Ariston. Per me è qualcosa che valorizza l’intera azienda Rai e al loro posto direi grazie a qualunque persona abbia fatto in modo che il presidente fosse all’Ariston”, ha detto il conduttore. “Invece di colpevolizzarlo andrei a stringergli la mano”, ha aggiunto, specificando che la trattativa è stata gestita da Grasso e da Lucio Presta “che si conoscono e si stimano da tempo. Ecco perché è stata gestita da loro”.

Sulla riservatezza Amadeus ha citato esplicitamente la richiesta di massimo riserbo avanzata dal Quirinale. “Il presidente è venuto a Sanremo in forma privata, neanche istituzionale dal punto di vista formale: anche per motivi di sicurezza ci è stato chiesto che fossimo informati esclusivamente noi tre”.
“Nel momento in cui ricevo un mandato dal Quirinale devo assolutamente rispettarlo”, ha chiosato. “Non è mancanza di rispetto né all’ad né al direttore Coletta, ma dovevo far sì che quello che mi è stato chiesto fosse rispettato”. In generale, “tutto il lavoro è condiviso con l’ad e con Coletta”.

Stefano Coletta e Amadeus (foto Ansa)

Coletta: non mi sento sminuito. Stop strumentalizzazioni

Anche Coletta ha detto la sua. “Non ho partecipato all’operazione, ma quando nell’imminenza ne sono stato informato, sono stato molto contento che avvenisse, molto emozionato”. “Spiace” la polemica, la “lettura strumentalizzata”, “di fronte all’impegno, alla serietà, al rigore: abbiamo il mandato di fare un prodotto televisivo, ha rimarcato, perché le persone pagano il canone. Penso e credo che il grande risultato sia avere avuto il presidente della Repubblica, un momento straordinario. Per motivi di sicurezza davvero la comunicazione doveva essere strutturata in questo modo, non mi interessa nient’altro, sono felice che sia avvenuto, lo porterò nel cuore, mi piacerebbe solo che oggi si parlasse di questa bellissima operazione che la Rai ha messo in piedi”.
“Sanremo si presta a qualunque strumentalizzazione, ma siamo qui a lavorare da mattina a sera a testa bassa e lo dico senza polemica, dobbiamo essere felici di quello che è avvenuto, non mi sento sminuito per nulla, penso che sia stato tutto costruito perché questa cosa fosse consegnata agli italiani, non a quattro dirigenti o a noi che lavoriamo dietro le quinte”. “
E’ stata un’operazione di grandissimo valore e generosità. Credo che nessuno possa mettere in dubbio che tutto ciò è avvenuto perché andasse a buon fine”, ha concluso.

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