Meloni: giornalisti fondamentali. Serve stabilità adeguata a responsabilità

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Prima conferenza stampa di fine anno per il presidente del consiglio Giorgia Meloni. Un appuntamento, organizzato da Odg e Associazione Stampa Prlamentare, che Meloni ha voluto definire una “conferenza di inizio mandato”, visto il poco tempo trascorso da quando è entrato in carica il suo Governo.

I problemi della professione

L’incontro si è aperto con il saluto di Carlo Bartoli, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine, che ha fatto una panoramica di tutti i poblemi che la professione giornalistica sta afforntando in Italia e non solo. Tra i rischi della rete – con la gogna social amplificata dagli algoritmi -, le minacce per gli operatori media, il precariato e la necessità di riformare il settore.

“Abbiamo alle spalle due grandi fratture storiche, la pandemia e la guerra, che hanno avuto enormi riflessi sul mondo dell’informazione”, ha esordito. Se il covid ha fatto emergere “l’importanza di una informazione professionale”, l’aggressione russa all’Ucraina ha messo in campo anche il tema della disinformazione e della manipolazione delle notizie. Un ruolo di “argine al dilagare delle fake news” che, ha rimarcato Bartoli, va ad intrecciarsi ai rischi che i professionisti dell’informazione affrontano, rendendoli “bersaglio di attacchi deliberati”.

I doveri del giornalista e i rischi

“L’informazione assume una nuova centralità. Il giornalismo è e resta una bussola in un territorio dove – solo in apparenza – tutti possono parlare ad una infinità di persone. Per questo il giornalista, oggi, deve avere ancora più attenzione ai propri doveri: verifica rigorosa delle fonti, continenza nel linguaggio, accuratezza della narrazione, rispetto – sempre e comunque – per le persone”.

Ma ci sono criticità che vanno affrontate. “L’Italia è il paese europeo con il maggior numero di giornalisti sotto scorta per la loro attività (22), che ha avuto il maggior numero di giornalisti uccisi per il loro lavoro (30 in sessanta anni). Abbiamo il numero più alto di minacce e aggressioni contro gli operatori dell’informazione”, ha ricordato, chiamando in causa il tema delle querele bavaglio.
“In Italia c’è un numero elevato di azioni giudiziarie di stampo intimidatorio contro i giornalisti. L’80% di esse vengono archiviate o finiscono con assoluzioni. Da troppi anni si discute inutilmente di un intervento normativo che scoraggi le querele bavaglio”.

“I giornalisti non sono infallibili e chi sbaglia deve assumersi le proprie responsabilità; ma occorrono regole nuove”, segnalado alcune storture nella gestione dei richiami professionali.
“Un giornalismo responsabile e al passo con i tempi è indispensabile per un paese moderno, ma siamo legati ad una legge professionale che fra poco compie sessanta anni, con princìpi ancora validi ma tante norme obsolete e inadeguate.

Da qui l’appello diretto a Parlamento e governo “di affrontare questi nodi ormai indifferibili”. “Informazione e comunicazione sono la risorsa più preziosa del nostro tempo, l’asse portante per la costruzione del nostro futuro. Noi ci siamo, e non faremo mancare impegno e passione, nel rispetto della nostra Costituzione, che è e resterà il nostro punto di riferimento etico e civico. Per continuare ad essere al servizio dei cittadini, della democrazia, dell’Italia.

Meloni: disposti a “lavorare insieme”

In risposta alle richieste, Meloni si è detta disponibile “a lavorare insieme”. “Considero molto positivamente gli stimoli lanciati dal Presidente dell’ordine sull’affrontare i problemi dei giornalisti. Lo dico da presidente del Consiglio e da iscritta all’ordine”, ha esordito Meloni.
“Perchè, ha aggiunto, considero la politica una fase transitoria e considero sempre che un giorno tornerò alla mia professione, che è quella giornalistica”.

I giornalisti, ha spiegato, hanno un ruolo “fondamentale in un ordinamento democratico come il nostro”.
“Credo che i giornalisti debbano fare il loro lavoro con responsabilità, ma in condizioni di libertà, di stabilità, con salari adeguati a questa responsabilità.
“Sarò contenta di incontrare il presidente dell’Ordine per approfondire queste materie e arrivare a una iniziativa del governo per affrontare temi ai quali negli ultimi deceni non si è dato spazio”.

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