Monito Ue all’Italia: Rai più indipendente. Servono sforzi per il pluralismo

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Un invito a promuove il pluralismo dei media, con un occhio di riguardo per il servizio pubblico perchè sia più indipendente. Sono alcune della raccomandazioni per l’Italia, contenute nel Rapporto sullo Stato di diritto 2023, della Commissione Europea, presentato dalla vice presidente, Vera Jourova.

Promuovere il pluralismo

“Il governo ha adottato misure per sostenere i media in difficoltà economica ma sono necessari interventi più strutturali per promuovere il pluralismo dei media”, si legge nel testo, ripreso da Ansa.
“Dopo la crisi Covid-19, continua l’analisi in un passaggio successivo, gli indicatori di sostenibilità economica sono migliorati e i ricavi dei media tradizionali hanno iniziato a crescere. Tuttavia, la ripresa del settore dei media è più lenta rispetto a quella dell’economia generale e non ha invertito il declino strutturale del settore, in particolare per quanto riguarda la stampa, dove le parti interessate temono una recrudescenza della disoccupazione”.

Da qui l’invito “come indicato anche da diverse parti interessate”, a mettere in campo “un maggior numero d’interventi strutturali, concepiti in modo tale da evitare la concentrazione dei finanziamenti presso i media di grandi e medie dimensioni e garantire una distribuzione più equa delle risorse ai media senza scopo di lucro, piccoli o locali, al fine di sostenere meglio l’industria dell’informazione regionale e locale, dove i giornalisti sono più vulnerabili e gli effetti della crisi economica hanno un impatto più grave sulla libertà e sul pluralismo dei media”.

Il ruolo della Rai

“I media di servizio pubblico svolgono un ruolo importante nel panorama mediatico italiano ma è necessario rafforzare le garanzie per la loro indipendenza editoriale e finanziaria”, si legge ancora nel rapporto che poi chiama in causa la riforma della governance Rai.
“Non ci sono stati sviluppi per quanto riguarda il quadro legislativo che regola la governance e il sistema di finanziamento del servizio pubblico RAI-Radiotelevisione Italiana, nonostante la necessità, come indicato nel Rapporto sullo Stato di diritto 2022 e nel media report del 2023, di una riforma che consenta alla Rai di essere meglio equipaggiata rispetto ai rischi di influenza politica e finanziaria”, si legge ancora.

Garanzie per i reporter su diffamazione

Nell’analisi anche un riferimento al tema della diffamazione. L’Ue chiede all’Italia, di “proseguire il processo legislativo per riformare e introdurre garanzie per il regime di diffamazione, la protezione del segreto professionale e delle fonti giornalistiche, tenendo conto degli standard europei sulla protezione dei giornalisti”.
Inoltre è necessario “proseguire gli sforzi per creare un’istituzione nazionale per i diritti umani, tenendo conto dei Principi di Parigi delle Nazioni Unite”.

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