La Recensione di
Maria Franzè
Scrittrice, storica
Un omaggio alla satira e alla canzone italiana che si rivolge agli spettatori più attenti.
Il brano danza sulla sottile linea tra provocazione e riflessione, mettendo a nudo i cambiamenti politici, sociali e culturali che hanno attraversato l’Italia negli ultimi decenni.
Attraverso una narrazione cantata e coreografata, il video si snoda in una serie di location emblematiche, ciascuna scelta con cura per evocare simbolismi profondi e spesso scomodi. La storia si articola in tre fasi, coprendo oltre vent'anni di trasformazioni italiane segnate dall’ascesa del sovranismo e del populismo, fino a un presente in cui la memoria collettiva sembra sempre più vacillante.
L’opera non si limita a descrivere, ma interpreta e aggiorna metafore storiche e culturali, come quella della "Mucca nel corridoio" di Bersani, rivisitandola per raccontare un’Italia in perenne tensione tra passato e presente.
Vi è la scelta di un’estetica frammentata, che mescola la danza, il canto e immagini simboliche, e che cattura perfettamente la complessità del tema trattato.
L’ironia tagliente si sposa con una profondità storica che richiede allo spettatore di attivare la propria memoria culturale, un esercizio che si rivela tutt’altro che semplice nel contesto di un presente sempre più confuso.
Il ritornello conclusivo, che lascia un segno, è una perla nascosta, un omaggio alla satira e alla canzone italiana che si rivolge agli spettatori più attenti. Senza rivelare troppo, il finale suggerisce una continuità tra passato e presente, un loop che non si spezza mai del tutto.
Tra mucche nel corridoio e "pensiero solare" non è solo un video clip, ma un’opera d’arte che si propone come specchio critico di un’Italia che si muove, talvolta incerta, tra le macerie della sua memoria e i bagliori di un futuro dal sapore inquietante.
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