[NAPOLI] I disoccupati in lotta per salario e lavoro: verso una mobilitazione generale, contro guerra ed economia di guerra

2 months ago 110

GUERRA, SALARI DA FAME, PREZZI ED AFFITTI DA RAPINA.
DOBBIAMO CAMPARE: LAVORO E SALARIO GARANTITO!

Mentre i governi europei corrono al riarmo militare e si allarga il conflitto militare conseguenza non di qualche capo di stato ma del sistema capitalistico e della concorrenza spietata tra potenza, l’economia di guerra si scaglia contro di noi, contro i proletari, contro le masse sfruttate ed i ceti popolari.

In Italia i salari sono fermi da 30 anni, con alcuni salari da fame che aumentano la fascia di lavoratori poveri, mentre il costo della vita aumenta vertiginosamente. Ricatti, sfruttamento e morti sul lavoro continuano a riempire la nostra quotidianità.

Sul carrello della spesa si registra la corsa di alcuni generi alimentari come l’olio d’oliva, che a Gennaio ha segnato un incremento del 44% rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre chi acquista ortaggi e patate deve pagare un aumento del 13% della frutta al 18% della verdura fresca. Sono cresciuti anche i prodotti per l’infanzia come gli alimenti per bambini che registrano incrementi dell’11,9% dal Gennaio 2023 fino ai prezzi per il trasporto ferroviario.

E se l’inflazione ed i prezzi aumentano aumenta di conseguenza aumentano gli affitti da rapina in una città oramai invasa da un turismo non governato. Il 2024 sarà un anno con un nuovo aumento del costo degli affitti nella città di Napoli. I prezzi degli affitti sono alle stelle, «spesso raddoppiati negli ultimi 2 anni», spiegano gli stessi agenti immobiliari, con un ulteriore aumento del 17% nei costi degli affitti che posizione Napoli in testa alla classifica. Una città dove procede il piano di sfratti quotidianamente.

Nel frattempo per quei lavoratori e lavoratrici, disoccupati e disoccupate, studenti e studentesse, comitati territoriali che si organizzano ed alzano la testa la risposta è la criminalizzazione delle lotte.

Se non ci organizziamo per difendere i “nostri” interessi di un salario, di un lavoro, di poter fare la spesa, di una sanità accessibile, di un diritto ad un tetto sotto cui campare, non lo farà nessuno al nostro posto.

FACCIAMO APPELLO A TUTTE LE ORGANIZZAZIONI, AD I SINGOLI CHE CERCANO ALTRI CON CUI ORGANIZZARSI A METTERSI IN CONTATTO CON NOI PER COSTRUIRE INSIEME UN MOVIMENTO AMPIO ED UNITARIO.

VERSO UNA MOBILITAZIONE GENERALE A NAPOLI!

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”


VOGLIAMO IL PANE ED LE ROSE

Si è conclusa una settimana di lotta molto impegnativa fatta di mobilitazioni di piazza, assemblee ed incontri importanti per i disoccupati e per la nostra vertenza. Nei prossimi giorni daremo ulteriori indicazioni al movimento ed ai disoccupati iscritti.

Ma nonostante questo il nostro collettivo e tanti disoccupati/e che nel corso della loro lotta per il lavoro hanno acquisito una prospettiva generale di lotta ha fatto un lavoro straordinario.

Abbiamo contribuito materialmente e con il sostegno attivo alla preparazione ed allo sciopero del 23 Febbraio contro le guerre del capitale ed il genocidio in Palestina, contro le spese militari in aumento ai danni della spesa sociale, dei salari e degli interventi contro la disoccupazione.

Da Torino a Napoli, da Genova a Roma sono state numerose le azioni di blocco delle attività produttive (il Porto a Genova, la Carrefour a Torino, la Leonardo a Napoli ecc…) fino al grande impegno per la partecipazione alla manifestazione di Milano dove abbiamo riempito i pullman per partecipare alla marcia con 50.000 persone, lavoratori e lavoratrici, studenti ed organizzazioni palestinesi.

Abbiamo avuto modo di ospitare una delegazione del Polo Obrero e del Partito Obrero perché la giornata del 24 ha avuto un organizzazione internazionale: tante iniziative contemporaneamente si sono sviluppate in Giappone, Germania, Turchia, Argentina ecc..

Ora si tratta, mentre continuiamo a lottare per un salario ed un lavoro stabile e sicuro, di promuovere mobilitazioni di massa come quella di Milano allargando con forza la mobilitazione unitaria e di movimento anche sul versante dell’emergenza sociale: per la garanzia di un salario contro le spese militari, per il diritto alla casa contro sfratti ed emergenza abitativa, per la garanzia di una sanità accessibile contro tagli e privatizzazione, per far fronte all’emergenza climatica ed all’innovazione tecnologica tramite un piano di transizione non ai danni delle nostre condizioni di vita e di lavoro.

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