No, il vaccino Morupar non è stato ritirato (nel 2006) per aver danneggiato «migliaia» di bambini

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Il 24 maggio 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp riguardo a un video pubblicato su TikTok in cui si afferma che l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) avrebbe «ritirato il trivalente MORUPAR, uno dei vaccini SPERIMENTATI sui bambini ITALIANI, come fu deciso NEGLI STATI UNITI, nel 2014, ove l’Italia offriva gentilmente come cavia i propri figli». Inoltre, nel filmato si legge che il vaccino sarebbe stato ritirato dopo aver «danneggiato migliaia di bimbi».

Il riferimento è al Morupar, un vaccino trivalente, cioè costituito da tre virus vivi attenuati, impiegato per la profilassi di morbillo, parotite e rosolia. 

Le affermazioni presenti nel video oggetto della nostra analisi sono fuorvianti e veicolano una notizia infondata. Vediamo perché.

È vero che l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha ritirato dal commercio il vaccino Morupar. Ma questo fatto si è verificato a marzo del 2006. Nel post oggetto di analisi questa informazione temporale non viene fornita, con il rischio che la notizia venga considerata erroneamente recente. 

Come si leggeva nel comunicato ufficiale dell’Aifa, il provvedimento era stato preso a seguito di un’attenta revisione dei dati di farmacovigilanza che aveva evidenziato un maggior numero di reazioni avverse immediate di tipo allergico, dopo la somministrazione del Morupar, rispetto a quelle registrate a seguito dell’impiego degli altri due analoghi vaccini in commercio in Italia, M-M-R II e Priorix. Nella nota informativa redatta all’epoca da Aifa su questa decisione, l’agenzia scriveva che in base ai dati ufficiali, dal 1° gennaio 2004 al 28 febbraio 2006, erano state segnalate complessivamente «4 reazioni anafilattiche e 3 da ipersensibilità successive alla somministrazione di Morupar, rispetto ad oltre un milione di dosi vendute. Per gli altri due prodotti in commercio, invece, sono state segnalate complessivamente uno shock anafilattico e tre reazioni da ipersensibilità, rispetto a oltre 2.800.000 dosi vendute». Tutti questi casi si erano poi «risolti senza esiti». 

Sempre l’Aifa inoltre – in un’analisi delle tappe che avevano portato al ritiro – aveva spiegato che l’adozione di questo provvedimento, a fronte di segnalazioni di reazioni avverse «comunque considerate rare e previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)», era stato possibile «grazie alla disponibilità di altri vaccini, con un maggiore profilo di tollerabilità, in grado di non far interrompere i programmi di immunizzazione in atto». 

La notizia dunque che il vaccino, prima di essere ritirato, abbia «danneggiato migliaia di bambini», è priva di alcun fondamento.

Infine, risulta priva di riscontro anche la notizia che gli Stati Uniti d’America nel 2014 avrebbero ritirato il vaccino Morupar, dal momento che questo vaccino non è stato utilizzato nel Paese. L’azienda Chiron, produttrice di questo vaccino, infatti, ha distribuito dosi in Italia e in alcuni Paesi in via di sviluppo. Per la vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia i vaccini usati negli Stati Uniti d’America sono M-M-R II e Priorix. 

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