[PALESTINA] Prolungata di 7 giorni la detenzione di Khaled El Qaisi, vittima dell’ennesimo arresto illegale di Israele

7 months ago 40

Riceviamo e pubblichiamo questo contributo dai compagni della redazione Il Pungolo Rosso, già disponibile sul loro sito (vedi qui):

Il 14 settembre si è conclusa la terza udienza di Khaled El Qaisi

I giudici israeliani hanno prolungato la custodia per altri 7 giorni.

Inoltre, la notte di ieri le forze d’occupazione hanno fatto irruzione a Betlemme ed hanno arrestato il fratello di Khaled e i suoi cugini. Visto che c’erano…

Su questa vicenda e sull’incredibile storia degli arresti illegali in Israele”, un graffiante video di G. Marrucci.

Qui, invece, la posizione da Ponzio Pilato del governo italiano – solo pilatesca? O qualcosa d’altro?

Dall’ufficio Rapporti con il Parlamento del Ministro Tajani*

Gentile On. Ascari,

Le confermo che stiamo seguendo con attenzione la vicenda del Signor Khaled El Qaisi, in raccordo con la sua famiglia e il suo legale.

Oggi il Sottosegretario Tripodi ha risposto a interrogazioni parlamentari sul tema in Commissione Esteri Camera. Il resoconto sarà disponibile domattina. Le anticipo in calce a questa e-mail i punti principali della risposta.

Unica novità rispetto agli elementi sotto – emersa subito dopo – è che una nuova visita consolare è stata autorizzata per domattina.

Con un cordiale saluto,

Antonio Bartoli

Il Signor Khaled El Qaisi, cittadino italiano e palestinese, è stato fermato il 31 agosto scorso al valico di frontiera di Allenby mentre, con la moglie e il figlio, stava attraversando il confine diretto in Giordania. Secondo quanto finora ricostruito, le Autorità israeliane durante i controlli avrebbero fermato il Signor El Qaisi per ragioni di sicurezza.

Il connazionale è stato trasferito in un primo momento presso l’istituto penitenziario di Petah Tikvah, e poi presso il carcere della città di Ashkelon.

Nel corso delle due udienze preliminari che si sono svolte il 1° e il 7 settembre, il giudice ha convalidato la detenzione di El Qaisi fino al 14 settembre.

In virtù della normativa israeliana per i reati connessi alla sicurezza nazionale, il giudice per le indagini preliminari ha anche disposto per il connazionale il divieto di incontrare il proprio avvocato fino allo stesso 14 settembre.

Questa restrizione – prevista appunto per alcune ipotesi di reato – può essere disposta su istanza delle Autorità inquirenti. La Corte Suprema israeliana ha respinto il ricorso presentato dall’avvocato di El Qaisi al fine di rimuovere il divieto di interloquire con il proprio assistito.

L’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv ha seguito la vicenda sin dai primi sviluppi, mantenendo frequenti contatti con la famiglia e con i legali. Abbiamo sensibilizzato le Autorità israeliane, a vari livelli, sulla necessità che sia garantita la piena ed effettiva tutela del diritto alla difesa del nostro connazionale e che si chiariscano gli addebiti a lui rivolti. Il Ministero degli Esteri israeliano ha confermato alla nostra Ambasciata la massima attenzione sul caso.

In parallelo, a seguito dei reiterati interventi della nostra Rappresentanza diplomatica, il 7 settembre scorso è stata autorizzata una prima visita consolare. Il Signor El Qaisi è apparso in buona salute e sereno, compatibilmente con le circostanze.

I rappresentanti dell’Ambasciata si sono accertati che non avesse subito maltrattamenti e che le condizioni detentive fossero dignitose. 

L’Ambasciata ha richiesto una seconda visita consolare, anche per consegnare al connazionale gli indumenti e medicinali da lui indicati in occasione della prima visita.

Il Governo italiano continuerà a seguire la vicenda del Signor El Qaisi, in raccordo con la sua famiglia e il suo legale, e a sensibilizzare le Autorità israeliane affinché siano garantiti i suoi diritti.

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