Perché si sta parlando di 40 bambini decapitati da Hamas

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Nelle ore immediatamente successive al massiccio attacco lanciato lo scorso 7 ottobre contro Israele dall’organizzazione estremista palestinese Hamas, le piattaforme di social media sono state inondate di contenuti non adeguatamente verificati, filmati decontestualizzati e vere e proprie campagne di disinformazione organizzata.

Il contenuto che più di tutti è stato condiviso dagli utenti (circa 100mila volte solo su X) riguarda però il presunto ritrovamento di 40 corpi di bambini, alcuni dei quali mutilati, nel kibbutz di Kfar Aza liberato dall’esercito israeliano. Nexta Tv, testata giornalistica dell’est Europa molto seguita per la sua copertura del conflitto in Ucraina, il 10 ottobre ha pubblicato un tweet in cui ha parlato apertamente di «40 bambini israeliani decapitati».

#Israel showed the world bodies of 40 beheaded Israeli babies found in Israeli kibbutzs after a massacre by #Hamas terrorists there.

Israel brought Western journalists to a site with the bodies of beheaded Jewish children. Listen to what a journalist from the scene says about… pic.twitter.com/qa2wQPqVuR

— NEXTA (@nexta_tv) October 10, 2023

L’11 ottobre la notizia dei bambini decapitati è finita sui principali quotidiani italiani che, seppur con diverse sfumature, hanno riportato l’informazione. Come spesso accade in questi casi, la strategia più aggressiva è stata quella adottata da quotidiani schierati a destra come Libero e Il Giornale, che hanno accusato «la sinistra» di parteggiare per chi «decapita i bimbi».

La notizia del ritrovamento di Kfar Aza ha aggiunto ulteriore orrore a una vicenda che solo nelle ultime ore ha provocato oltre 2mila vittime (tra quelle uccise durante l’offensiva di Hamas e quelle seguite alla controffensiva israeliana), in un contesto geopolitico complesso e storicamente segnato da tensione e conflitti. Eppure, come spesso accade nei contesti emergenziali, il resoconto delle decapitazioni largamente circolato su media e social media sembra essere meno chiaro di quanto sembrasse inizialmente, e l’impatto emotivo della storia potrebbe aver preso il sopravvento sulla verifica dei fatti.

Da dove arriva la storia
La notizia della presunta decapitazione di bambini da parte di Hamas è inizialmente circolata a partire da un servizio di Nicole Zedek, reporter dell’emittente israeliana i24NEWS, che in diretta ha riportato la testimonianza di «uno dei comandanti» che avrebbe visto «almeno 40 bambini uccisi, alcuni di questi decapitati». Zedek ha successivamente confermato l’informazione all’emittente India Today

Successivamente, i24NEWS ha mandato in onda un’intervista della giornalista a David Ben Zion, vice comandante dell’unità 71 delle forze di difesa israeliane (IDF), che ha raccontato come il gruppo Hamas abbia ucciso donne e bambini, ricorrendo a decapitazioni. Vale la pena precisare, comunque, che né Zedek né Ben Zion hanno mai parlato di «40 bambini decapitati».

Cosa sappiamo
La questione tuttavia non è così chiara. L’emittente britannica BBC, infatti, parla più generalmente di «morti decapitati», senza precisare se si tratti o meno di bambini. Anche in questo caso, però, la BBC specifica che la fonte è un militare israeliano. Un altro membro dell’esercito di Israele, il generale Itai Veruv, intervistato dal reporter della CNN Nic Robertson, raccontando l’esperienza dell’attacco di Hamas nel kibbutz di Kfar Aza ha sottolineato (al minuto 1:38 del servizio) che il gruppo estremista ha sparato a donne e bambini e decapitato persone. 

Oltre al servizio di Nicole Zedek, che si basa sulla dichiarazione di un militare delle Forze di difesa israeliane, la notizia sembra trovare conferma nella dichiarazione di un testimone oculare. Yossi Landau, capo dell’organizzazione civile volontaria di Zaka, ha raccontato a CBS News di aver «personalmente visto adulti e bambini, inclusi neonati, che sono stati decapitati». 

Al momento in cui scriviamo non sembrano esserci ulteriori conferme da parte di altri reporter, testate giornalistiche o fonti indipendenti, fatta eccezione per Pierre Klochendler e Mael Benoliel, che come Zedek lavorano per le versioni internazionali di i24NEWS e che confermano la versione della testata, pur ammettendo di non essere stati testimoni oculari della tragedia.

Oren Ziv, giornalista di +972magazine, rivista che si occupa del conflitto politico-militare tra Israele e Palestina, in un thread su X ha descritto la notizia come ancora priva di conferme. In base a quanto scritto da Ziv, che sembra aver partecipato al tour organizzato per la stampa a Kfar Aza il 10 ottobre, non c’erano prove che dimostravano la decapitazioni di bambini, e nessun portavoce o comandante dell’esercito lo ha menzionato. Anche Samuel Forey, giornalista di Le Monde e Le Soir, l’11 ottobre ha raccontato di essere stato a Kfar Aza ma di non aver visto o sentito dire nulla a riguardo. I tweet di Forey non sono attualmente raggiungibili perché l’11 ottobre il giornalista ha reso il suo account privato.

Cosa dice Israele
Per quanto riguarda la posizione dello Stato di Israele, sul proprio profilo ufficiale di X ha scritto che «40 bambini sono stati ammazzati dai terroristi di Hamas», ma non ha specificato se siano stati decapitati oppure no. Nemmeno l’esercito di Israele ha confermato la notizia, spiegando all’agenzia di stampa turca Anadolu di «non avere informazioni che confermino le affermazioni secondo cui Hamas ha decapitato dei bambini». L’11 ottobre un portavoce del ministero degli Esteri israeliano raggiunto da AFP ha dichiarato: «Il ministero degli Esteri israeliano non è in grado in questa fase di confermare il numero di 40 bambini assassinati». 

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