Più di cinquemila cittadini dicono “No al Far West calibro 12 in Italia!” .

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Volpe (Vulpes vulpes)

La petizione No al Far West calibro 12 in Italia si firma qui

Roma, 3 gennaio 2023, ore 18.30 circa, Fonte Nuova, periferia nord, Via Selva dei Cavalieri.

Finestrini esplosi e un rumore assordante che ha messo in allarme un intero quartiere. Cosa è successo? È stato esploso un colpo di fucile da una finestra e ha colpito un’auto in transito”.

I Carabinieri, chiamati dal terrorizzato ma incolume conducente, hanno individuato lo sparatore che ha ammesso “di aver sparato accidentalmente mentre armeggiava col suo fucile da caccia alla finestra”.   Per giunta con porto d’armi scaduto. Denuncia e sequestro di quattro fucili da caccia (Il Messaggero, Roma, colpo di fucile dalla finestra centra auto in transito: paura a Fonte Nuova, 4 gennaio 2023).     

Cinghiale (Sus scrofa)

Sempre nella periferia di Roma, a Settebagni, nei giorni scorsi un uomo di 52 anni ha pensato bene di armarsi di balestra, frecce, pugnale e coltello per andare a caccia di Cinghiali.  Purtroppo per lui – e per nostra fortuna – è stato fermato e denunciato dalle Forze dell’ordine.

A Genova, invece, il safari in città è partito: nella zona aeroportuale, presso l’autostrada, in un giardinetto vicino a una scuola elementare si va a caccia di Cinghiali.  Nel solo 2021 ne sono stati uccisi circa 500 in città.  Operano, però, solo le guardie regionali, i cacciatori locali si sono rifiutati per l’intrinseca pericolosità dell’operazione.  

Volete che a breve questo sia un avvenimento consueto nelle nostre città e nei nostri paesi?  

Perché è questo il messaggio passato in tante menti illuminate da quando è stata approvata la norma che consente i piani di abbattimento della fauna selvatica in ogni giorno dell’anno, su ogni specie faunistica, in ogni luogo, compresi i centri urbani e i parchi naturali.

In pochi giorni sono già più di cinquemila i cittadini che hanno sottoscritto la petizione popolare No al far West calibro 12 in Italia, promossa dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), contro le previsioni introdotte dalla legge 29 dicembre 2022, n. 197 (art. 1, commi 447-448) “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025” per l’adozione di piani di abbattimento della fauna selvatica senza se e senza ma.

Lupo europeo (Canis lupus)

I folli piani di abbattimento delle specie faunistiche.

La situazione è decisamente molto grave.      Ricordiamo, infatti, che la legge n. 197/2022, fra le tante previsioni, contiene, purtroppo, anche le assurde disposizioni (art. 1, commi 447° e 448°) che consentono alle Regioni e alle Province autonome di approvare piani di abbattimento di qualsiasi specie di fauna selvatica – anche quelle in regime di protezione assoluta[1] – anche nelle aree naturali protette e nelle zone urbane, in qualsiasi periodo dell’anno. Per giunta, a livello nazionale è prevista anche l’approvazione di un piano straordinario di abbattimenti di durata quinquennale.  

Tutti i piani di abbattimento non saranno basati su alcun parere tecnico-scientifico, dato che l’I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) verrà coinvolto solo per pareri obbligatori, ma non vincolanti.

In pratica, saranno le richieste provenienti da amministratori locali o regionali, desiderosi di compiacere le parti più retrive del proprio elettorato, a decidere di far fuori Lupi e Orsi.  

Le richieste più ottuse abbondano, come quella recentemente avanzata da 19 sindaci piemontesi di poter sparare al Lupo cattivo.  Senza pensare nemmeno che è il Lupo il principale fattore di contenimento del Cinghiale, individuato quale principale pericolo per i danni arrecati in agricoltura e alla circolazione stradale, senza averne realistiche stime sulla consistenza e sull’entità dei danni effettivi e, soprattutto, senza voler neppure considerare che l’aumento della presenza del Cinghiale è dovuto a cause umane, quali le ripetute immissioni pluridecennali a fini venatori di esemplari del Cinghiale europeo (ben più grande e prolifico degli autoctoni Cinghiali maremmano e sardo) e la sistematica presenza di discariche abusive nelle aree urbane periferiche, autentica fonte di cibo facile per l’Ungulato.

Orso bruno (Ursus arctos)

Le denunciate violazioni della normativa comunitaria.

La direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali protegge rigorosamente tutte le specie animali rientranti negli Allegati II e IV, così come la direttiva n. 09/147/CE sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica tutela tutte le specie avifaunistiche di cui all’Allegato I, misure di difesa ribadite dalla Convenzione internazionale di Berna (19 settembre 1979), recepita in Italia con la legge n. 503/1981.

Recentemente proprio il Comitato permanente della Convenzione internazionale di Berna ha respinto decisamente la richiesta di declassare il livello massimo di protezione del Lupo.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), raccogliendo numerose richieste provenienti da cittadini e comitati locali, ha già inoltrato (2 gennaio 2023) un puntuale ricorso alla Commissione europea e al Parlamento europeo affinchè valutino i nuovi piani di abbattimento della fauna selvatica previsti dalla legge n. 197/2022 e la relativa rispondenza o meno alla normativa comunitaria sulla salvaguardia della fauna selvatica.

Cinghiali (Sus scrofa)

In caso di riscontrato contrasto, il GrIG ha chiesto l’apertura di una procedura di infrazione, ai sensi dell’art. 258 del Trattato UE (TFUE, versione unificata): qualora lo Stato membro non si adegui ai “pareri motivati” comunitari, la Commissione  può inoltrare ricorso alla Corte di Giustizia europea, che, in caso di violazioni del diritto comunitario, dispone sentenza di condanna che può prevedere una sanzione pecuniaria (oltre alle spese del procedimento) commisurata alla gravità della violazione e al periodo di durata.

Le sanzioni pecuniarie conseguenti a una condanna al termine di una procedura di infrazione sono state fissate recentemente dalla Commissione europea con la Comunicazione Commissione SEC 2005 (1658): la sanzione minima per l’Italia è stata determinata in 9.920.000 euro, mentre la penalità di mora può oscillare tra 22.000 e 700.000 euro per ogni giorno di ritardo nel pagamento, in base alla gravità dell’infrazione. L’esecuzione delle sentenze della Corte di Giustizia per gli aspetti pecuniari avviene molto rapidamente: la Commissione europea decurta direttamente i trasferimenti finanziari dovuti allo Stato membro condannato: in Italia gli effetti della sanzione pecuniaria vengono scaricati sull’Ente pubblico territoriale o altra amministrazione pubblica responsabile dell’illecito comunitario (art. 16 bis della legge n. 11/2005 e s.m.i.).

Attualmente sono ben 82 le procedure di infrazione aperte dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia, di queste 16 in materie ambientali.

Cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus)

Le azioni per la difesa della fauna selvatica.

Oltre ad aver provveduto all’invio del ricorso, il GrIG, sottolineando l’importanza del coinvolgimento quanto più ampio, mette a disposizione di singoli cittadini, associazioni, comitati un fac simile di ricorso da completare e inviare alle Istituzioni europee.   Il fac simile può essere richiesto all’indirizzo di posta elettronica grigsardegna5@gmail.com.

Inoltre, il GrIG ha promosso una petizione popolare indirizzata alla Commissione europea, al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida finalizzata alla radicale modifica di previsioni normative che rischiano soltanto di portare pericoli alla consistenza di specie faunistiche rare e fondamentali per gli habitat italiani (Lupo, Orso), di creare evidenti e intuitivi rischi per la sicurezza pubblica nelle nostre città e nei nostri paesi, prevedendo addirittura le ipotesi di abbattimento nelle aree naturali protette e in ogni periodo dell’anno, con pesanti riflessi negativi sulla riproduzione delle specie faunistiche e, non ultimo, sulle attività turistiche nelle aree d’interesse naturalistico e paesaggistico.

Sono già più di cinquemila gli aderenti in pochi giorni.

L’interrogazione al Parlamento europeo.

Il contrasto alle assurde previsioni normative nazionali per i piani di abbattimento faunistici senza se e senza ma è arrivato anche nell’aula del Parlamento europeo.

Lon. Massimiliano Smeriglio, deputato del Gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, ha presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea riguardo le previsioni introdotte dallalegge 29 dicembre 2022, n. 197 (art. 1, commi 447-448) per l’adozione di piani di abbattimento della fauna selvatica in ogni giorno dell’anno, su ogni specie faunistica, in ogni luogo, compresi i centri urbani e i parchi naturali.

L’on. Smeriglio ha chiesto alla Commissione europea una valutazione sul contrasto delle nuove disposizioni con il diritto comunitario e l’adozione dei conseguenti provvedimenti.

E’ ora che cittadini, associazioni, comitati, opinione pubblica respingano un assurdo tentativo di trasformare ambiente, paesi e città in un Far West calibro 12.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Interrogazione con richiesta di risposta scritta

alla Commissione

Articolo 138 del regolamento

Massimiliano Smeriglio (S&D)

Oggetto:      Presunta violazione del diritto comunitario in materia di protezione della fauna selvatica

Il 2 gennaio 2023 è entrata in vigore in Italia la legge n. 197 del 29 dicembre 20221.

Destano particolare preoccupazione le disposizioni contenute all’art.1, commi 447° e 448°, che consentirebbero alle Regioni e alle Province autonome di approvare piani di abbattimento di qualsiasi specie di fauna selvatica, «anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, anche nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto».

Quanto previsto dalla legge comporterebbe una violazione della normativa comunitaria, in particolare della direttiva n.92/43/CEE e della direttiva n. 09/147/CE, nonché delle misure di difesa previste dalla Convenzione Internazionale di Berna.

Alla luce di quanto esposto, la Commissione:

1. ritiene che l’approvazione della legge n. 197/2022, in particolare delle previsioni sui nuovi piani di abbattimento, sia avvenuta in violazione del diritto comunitario?

 2. può chiarire come intende procedere in caso di accertata violazione del diritto comunitario?

Presentazione: 5.1.2023


[1] ai sensi dell’art. 2 della legge n. 157/1992 e s.m.i. sono specie particolarmente protette:

a) mammiferi: Lupo (Canis lupus), Sciacallo dorato (Canis aureus), Orso (Ursus arctos), Martora (Martes martes), Puzzola (Mustela putorius), Lontra (Lutra lutra), Gatto selvatico (Felis sylvestris), Lince (Lynx lynx), Foca monaca (Monachus monachus), tutte le specie di Cetacei (Cetacea), Cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus), Camoscio d’Abruzzo (Rupicapra pyrenaica);

b) uccelli: Marangone minore (Phalacrocorax pigmeus), Marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis), tutte le specie di Pellicani (Pelecanidae), Tarabuso (Botaurus stellaris), tutte le specie di Cicogne (Ciconiidae), Spatola (Platalea leucorodia), Mignattaio (Plegadis falcinellus), Fenicottero (Phoenicopterus ruber), Cigno reale (Cygnus olor), Cigno selvatico (Cygnus cygnus), Volpoca (Tadorna tadorna), Fistione turco (Netta rufina), Gobbo rugginoso (Oxyura leucocephala), tutte le specie di Rapaci diurni (Accipitriformes e falconiformes), Pollo sultano (Porphyrio porphyrio), Otarda (Otis tarda), Gallina prataiola (Tetrax tetrax), Gru (Grus grus), Piviere tortolino (Eudromias morinellus), Avocetta (Recurvirostra avosetta), Cavaliere d’Italia, (Himantopus himantopus), Occhione (Burhinus oedicnemus), Pernice di mare (Glareola pratincola), Gabbiano corso (Larus audouinii), Gabbiano corallino (Larus melanocephalus), Gabbiano roseo (Larus genei), Sterna zampenere (Gelochelidon nilotica), Sterna maggiore (Sterna caspia), tutte le specie di Rapaci notturni (Strigiformes), Ghiandaia marina (Coracias garrulus), tutte le specie di Picchi (Picidae), Gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax);

c) tutte le altre specie che direttive comunitarie o convenzioni internazionali o apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri indicano come minacciate di estinzione.

Daino (Dama dama)

(foto S.D., archivio GrIG)

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