Primo ok dal Pe a direttiva anti Slapp, contro le cause intimidatorie alla stampa

10 months ago 55

Via libera dalla commissione giuridica dell’Eurocamera alla sua posizione negoziale sulle nuove norme Ue per garantire la protezione ai giornalisti da azioni legali vessatorie.
Approvato con 15 voti a favore, 1 contrario e 1 astensione, il testo contiene salvaguardie contro le azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica, note con l’acronimo inglese di Slapp.

Cosa prevede

Per aumentare la protezione dell’Ue, spiega Ansa, gli eurodeputati hanno esteso la definizione di tali azioni legale vessatorie anche ai casi transfrontalieri, per includere quelli in cui l’argomento è rilevante per più di un Paese.
Gli eurodeputati esortano inoltre i Paesi Ue ad attuare le raccomandazioni già espresse dalla Commissione per i casi inerenti ad un solo Paese.

Il testo chiede che coloro che sono presi di mira da Slapp abbiano la possibilità di richiedere l’archiviazione anticipata del loro caso se manifestamente infondato.
Tra le richieste anche che i ricorrenti siano costretti a coprire tutti i costi del procedimento, mentre le vittime di cause vessatorie abbiano diritto al risarcimento dei danni connessi, compreso il danno alla reputazione.
Il testo chiede infine che gli Stati membri forniscano finanziaria alle vittime di Slapp e che si impegnino alla creazione di sportelli unici in ogni Paese che diano supporto legale alle vittime e raccolgano dati sulle decisioni dei tribunali.

Bartoli: passo avanti. L’Italia agisca

“Esprimo soddisfazione per questo primo passo avanti per una tutela efficace dei giornalisti e per la libertà di informazione”, il commento con cui il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli, ha salutato il via libera. “Le querele intimidatorie sono una spada di Damocle per i cronisti, soprattutto autonomi e freelance che non hanno la copertura di un editore per le ingenti spese legali”.

“Sarebbe il momento che il Parlamento italiano, senza aspettare le direttive della UE, invertisse la rotta per la riforma della diffamazione a mezzo stampa”, ha proseguito Bartoli, guardando al nostro Paese. Da qui l’invito a introdurre “finalmente dei forti elementi di dissuasione contro chi utilizza lo strumento delle azioni giudiziarie al solo fine di limitare la libertà dei giornalisti”.
“Chi sbaglia è giusto che paghi, vale anche per l’informazione professionale se si lede l’onorabilità di una persona; ma in Italia il 90% dei procedimenti viene archiviato, e di quelli che vanno a giudizio l’85% finiscono in assoluzioni (come riporta l’Osservatorio Ossigeno informazione)”.
“E’ giunto il momento, ha concluso, di porre un freno a tutto questo, l’Europa lo sta già facendo.”

The post Primo ok dal Pe a direttiva anti Slapp, contro le cause intimidatorie alla stampa appeared first on Primaonline.

Read Entire Article