Ennesimo giro di vite in Russia contro i dissidenti: a farne le spese è anche il noto sociologo e politologo Boris Kagarlitsky, che rimarrà in custodia cautelare fino al 24 settembre, in attesa di processo. “La guerra porta al restringimento delle libertà e all’involuzione autoritaria sia in Ucraina che in Russia, cancellando le voci che chiedono la pace. Per questo chiedere la liberazione di Boris Kagarlitsky, accusato di terrorismo, significa anche che si vada avanti sulla strada della pace e del no alla guerra”. Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista, presenta in questo modo l’appello firmato da molti esponenti della sinistra e del mondo della cultura per la liberazione dell’intellettuale marxista, “probabilmente il più conosciuto, che è stato un dissidente ed è ora un oppositore della restaurazione del capitalismo in Russia, prima con Eltsin e poi con Putin.”La notizia dell’arresto del sociologo marxista Boris Kagarlirsky in Russia conferma ...