Quando affidi la salute a incompetenti

2 months ago 85

Su BUTAC abbiamo evitato di parlare delle nomine del NITAG e della scelta di rifare da capo la commissione che era stata nominata qualche settimana fa. Non erano temi che avevano a che fare con BUTAC, pur avendo trattato in alcuni articoli entrambi i soggetti che erano stati inclusi nel gruppo tecnico, e che hanno generato così tante polemiche.

Oggi non parleremo di politiche vaccinali italiane e di commissioni del Bel Paese, ma voglio raccontarvi cosa sta succedendo dall’altra parte dell’oceano. Come voi sapete il presidente Trump ha assunto Robert F. Kennedy jr come Segretario alla Sanità. Il suddetto Kennedy, come vi abbiamo raccontato più volte qui su BUTAC, è un antivaccinista convinto del legame tra vaccini e autismo e diffusore delle più assurde teorie durante la pandemia.

Cosa si è inventato stavolta? Beh, per cominciare ha annunciato che è al lavoro un grande studio federale per capire le cause dell’autismo. E questa, detta così, sarebbe un’iniziativa lodevole. C’è solo un piccolissimo problema, ovvero che Kennedy ha scelto di coinvolgere in questo studio David Geier, noto da decenni nella comunità scientifica americana per i suoi studi già smentiti e screditati che collegavano l’autismo alle vaccinazioni.

Geier difatti, insieme al padre Mark, ha firmato molti degli studi americani che avevano trovato collegamenti tra vaccini e autismo, studi che la comunità scientifica ha definito pieni di errori metodologici, conflitti di interesse e manipolazione dei dati. Tra le altre cose i Geier, a un certo punto della loro carriera, arrivarono a suggerire, come cura per l’autismo, il farmaco Lupron (usato per la castrazione chimica) vendendolo a famiglie disperate per migliaia di dollari al mese. A Mark Geier è stata revocata la licenza per esercitare da medico in tutti gli Stati Uniti, mentre il figlio è stato multato per esercizio abusivo della professione.

Da quando Andrew Wakefield col suo celebre studio, poi ritirato, ha sostenuto che i vaccini fossero collegati all’autismo sono stati pubblicati oltre 70 studi di smentita, eppure la disinformazione persiste. Persiste anche grazie a soggetti come i Geier – o il loro succedanei italiani nominati nel NITAG – che a cadenza regolare se ne escono con pubblicazioni che sembrano affidabili e autorevoli.

Il risultato di questa disinformazione è sotto gli occhi di tutti, pur con studi che hanno ribadito e confermato che non c’è alcun collegamento tra vaccini e autismo si continua a investire tempo, denaro e risorse anche giornalistiche in pseudo-ricerca. Come se ci fosse realmente ancora qualcosa da dire.

E dopotutto, è di stamattina questa notizia, pubblicata da ANSA:

Kennedy chiede il ritiro di uno studio sui vaccini ma la rivista si rifiuta

Kennedy chiede che vengano ritirati studi pubblicati su riviste prestigiose ma che smentiscono la narrazione che lui sostiene da anni, e lo fa portando come giustificazione presunti errori metodologici che la comunità scientifica non ha rilevato, mentre dall’altra parte assume ricercatori già ampiamente screditati dalla comunità scientifica che però sono disposti a portare avanti tali narrazioni con studi di scarso o nullo valore. La scienza secondo Kennedy deve piegarsi alla politica, e se le conclusioni delle ricerche gli danno torto si fa di tutto per cercare di piegare la realtà ai propri desideri. Quello che dispiace di più è che questi soggetti, sostenendo di voler difendere le persone nello spettro autistico, non fanno altro che alimentare la sfiducia nei vaccini, uno degli strumenti di salute pubblica più efficaci della storia, e togliere risorse a studi che potrebbero essere effettivamente utili per rincorrere spauracchi su cui si sono basate intere campagne elettorali.

Ed è qui che il parallelo con quanto stava accadendo nel nostro Paese viene spontaneo. Le nomine di due noti antivaccinisti, poi revocate, nel gruppo tecnico consultivo sulle vaccinazioni mostrano un meccanismo molto simile: quello di dare legittimità a soggetti che non la meritano, figure che andrebbero mostrate per la reputazione che si sono costruite in questi anni nella comunità scientifica e che invece grazie a questo modus operandi aumentano il loro prestigio agli occhi di chi li segue.

In Italia abbiamo evitato che queste figure entrassero realmente nel NITAG, ma non è successo perché chi li aveva nominati sia rinsavito, bensì solo perché la comunità scientifica è insorta. Ma abbiamo visto le reazioni della politica a questa scelta.

Ecco perché occorre continuare a essere vigili e sperare che la comunità scientifica resti compatta contro un sistema distorto che non può portare altro che danni alla salute pubblica. In un Paese dove già oggi alcune Regioni mostrano pericolose derive antiscientifiche, abbassare la guardia sarebbe un errore imperdonabile.

Il rischio di arrivare a finanziare studi pseudoscientifici invece che allocare risorse per progredire nel settore è alto, occorre non abbassare la guardia.

maicolengel at butac punto it

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