Questa ricerca non dimostra che i vaccini anti-Covid causano la sclerosi multipla

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Il 28 maggio 2023 è stato pubblicato su Facebook lo screenshot di quello che appare come un paper scientifico intitolato “La vaccinazione Covid-19 può indurre la sclerosi multipla tramite CD4 cross-reattivo+Cellule T che riconoscono la proteina spike SARS-CoV-2 e i peptidi della mielina”. 

Si tratta di un contenuto presentato in maniera fuorviante, che veicola una notizia infondata.

La ricerca citata nel post oggetto di analisi è reale: è stata redatta da ricercatori dell’Ospedale universitario di Zurigo, in Svizzera, e pubblicata a ottobre 2022 su Multiple Sclerosis Journal, rivista medica mensile specializzata nella sclerosi multipla edita da SAGE Publications.

Nell’introduzione si legge che l’infezione da Sars-CoV-2 «​​può portare a un’ampia gamma di manifestazioni patologiche acute e anche croniche». I ricercatori aggiungono che le vaccinazioni contro la Covid-19 sono «altamente efficaci» nel prevenire le forme gravi della malattia e che «si sono dimostrate sicure». La ricerca specifica poi che l’infezione naturale da Sars-CoV-2 e, «in misura molto minore», le vaccinazioni a mRna anti-Covid «possono essere accompagnate da fenomeni autoimmuni transitori o dall’insorgenza di malattie autoimmuni». Le malattie autoimmuni, come la sclerosi multipla, sono una disfunzione del sistema immunitario che porta l’organismo ad attaccare i propri tessuti.

I ricercatori riportano poi due casi di sclerosi multipla iniziati «in stretta relazione temporale» con le vaccinazioni a mRna, analizzando le possibili cause a livello cellulare. La ricerca, quindi, non ha concluso definitivamente che esiste un rapporto causa-effetto tra la vaccinazione anti-Covid e l’insorgenza della sclerosi multipla. Gli studiosi hanno invece analizzato due singoli casi verificatisi a livello temporale dopo la somministrazione dei vaccini anti-Covid, ipotizzando un possibile collegamento. 

Contattata dai fact-checker di Associated Press, Julie Fiol, vicepresidente associata della National Multiple Sclerosis Society, organizzazione senza scopo di lucro statunitense, specifica che «per dimostrare causa ed effetto, sarebbe necessario condurre un diverso tipo di studio (sperimentale), con un numero molto elevato di persone». Fiol ha anche ricordato che uno studio pubblicato nel 2021 sul Journal of Neuroimmunology ha analizzato in modo simile 5 casi di sclerosi multipla sviluppatisi dopo la somministrazione di  un vaccino anti-Covid.

I ricercatori dello studio hanno stabilito che «la causalità della vaccinazione e l’insorgenza della sclerosi multipla non possono essere determinate», aggiungendo che sono «necessarie ulteriori ricerche sistematiche per chiarire una possibile associazione tra la vaccinazione a mRna anti-Covid e l’insorgenza della sclerosi multipla». 

Infine, Camille Gamboa, portavoce di SAGE Publications (casa editrice della rivista dove è stato pubblicato la ricerca oggetto di analisi) ha specificato che la ricerca non è uno studio, ma un abstract pubblicato su Multiple Sclerosis Journal insieme ad altri abstract presentati durante una conferenza internazionale dello scorso anno organizzata annualmente dal Comitato europeo per il trattamento e la ricerca nella sclerosi multipla (Ectrims). «Gli abstract della conferenza vengono regolarmente pubblicati a scopo informativo e forniscono semplicemente un resoconto di documenti a una particolare conferenza», ha specificato Gamboa. «Spesso rappresentano ricerche incomplete e servono per avere feedback o trovare collaboratori. Non sono in alcun modo sottoposti a revisione paritaria». Come abbiamo spiegato in questo approfondimento la revisione paritaria (o, in inglese, peer review) è la valutazione di un lavoro scientifico da parte di altri ricercatori dello stesso settore per verificarne la correttezza formale.

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