Rai, il Cda approva lo schema sul contratto di servizio

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Via libera dal Cda Rai allo schema del Contratto di Servizio 2023-28. L’ok è arrivato durante la riunione in programma oggi, 3 luglio, che ha visto la presa d’atto dei palinsesti tv per la prossima stagione, e ricevuto da parte dell’ad Roberto Sergio la comunicazione sulla decisione Rai di recedere da Ter.

L’iter per il contratto di servizio

Sul contratto di servizio sono arrivati il no del consigliere Riccardo Laganà, l’astensione di Francesca Bria, in quota Pd e 5 voti favorevoli. Tra i sì, quello di Alessandro Di Majo, in quota M5S.

Nel dettaglio, dopo l’approvazione in Cda, l’iter procedurale del contratto di servizio prevede che il testo sia ora “trasmesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy alla Commissione Parlamentare di Vigilanza, per l’acquisizione del relativo parere, all’esito del quale il CdA Rai e il Mimit saranno nuovamente tenuti ad esprimersi per un’approvazione definitiva entro il termine del 30 settembre, scadenza del Contratto di Servizio attualmente in vigore”.

Giornalismo d’inchiesta, sostenibilità e risorse

Nella definizione dello schema del nuovo contratto di servizio – ha comunicato Viale Mazzini – la Rai “si è posta l’obiettivo, di definire un nuovo testo di contratto di servizio 2023- 2028 che garantisse ai cittadini utenti un’offerta complessiva di servizio pubblico rilevante, inclusiva, sostenibile, responsabile e credibile e dall’altro fosse di più facile lettura non solo per le parti del contratto stesso (Rai e Ministero concedente) ma soprattutto per i soggetti a cui il servizio pubblico vuole e deve rivolgersi”.
In quest’ottica “è stata raccolta appieno e risolta la preoccupazione espressa sul nodo risorse economiche ed è proprio a tal fine che lo schema di contratto di servizio prevede per la prima volta un intero articolo dedicato alla sostenibilità economica e quindi alla compatibilità tra risorse riconosciute e perimetro degli obblighi di servizio pubblico”.

In un passaggio riferimento anche al giornalismo d’inchiesta, tema su cui nei giorni scorsi si era acceso il dibattito politico, con in prima linea il Movimento 5 Stelle. “Sarà assicurato l’impegno da parte dell’azienda a tutelare e a valorizzare nell’applicazione del contratto di servizio quella che è la grande tradizione del servizio pubblico nel campo del giornalismo di inchiesta”, la parole dell’ad Sergio.
Nel 2022 le trasmissioni di approfondimento – ricorda la Rai – erano state Presadiretta, Report, Mi manda Rai3, Indovina chi viene a cena, Fattore umano, Chi l’ha visto, Codice, Cose nostre. Inoltre Tv7, Speciale Tg1, Tg2 dossier. Nell’offerta autunnale 2023 si aggiungeranno Storie dal mondo e Petrolio su Rai3 e Poster su Rai2.

Sì da Di Majo

Proprio questo impegno sul giornalismo d’inchiesta sarebbe alla base del voto positivo del consigliere Di Majo.
“Nel Cda di oggi ho espresso con chiarezza e fatto mettere a verbale l’impegno, da parte dell’azienda, a tutelare e a valorizzare nell’applicazione del contratto di servizio quella che è la grande tradizione del servizio pubblico nel campo del giornalismo di inchiesta”, ha spiegato il consigliere, ripreso dalle agenzie.
“Il fatto che questo punto cruciale sia stato messo a verbale, e che siano state accolte alcune modifiche contenute nel testo inviato giorni fa ai vertici aziendali, è stato certamente un motivo di soddisfazione”.
“Nella consapevolezza delle non poche carenze che presenta il testo approvato oggi, ma anche del fatto che l’iter del contratto di servizio non si esaurisce qui e che ci saranno ulteriori passaggi, in particolare quello in commissione di vigilanza, ho espresso voto favorevole. Ho voluto così dare il mio personale contributo e impulso al percorso di approvazione, evitando un possibile stallo in una fase delicata per il servizio pubblico su un documento fondamentale per definire la missione dell’azienda da qui ai prossimi cinque anni”, ha concluso.

L’ad Sergio sui palinsesti

Tornando al tema palinsesti, in vista della presentazione ufficiale, in programma il 7 luglio dal centro di Produzione di Napoli, a tenere banco è il futuro di #Cartabianca e della permanenza di Bianca Berlinguer a Viale Mazzini. Questione su cui in mattinata Sergio – tramite una nota ufficiale – ha fatto sapere che l’azienda è “rispettosamente in attesa di conoscere” la decisione della giornalista.
Nel corso del suo intervento in Cda Sergio ha voluto ringraziare tutte le strutture che, in brevissimo tempo, sono riuscite a costruire un palinsesto di qualità e attrattività e alla Produzione Rai che, con professionalità ed impegno ha assicurato, fin da questi palinsesti autunnali, una piena valorizzazione della capacità produttiva interna.
“Sono orgoglioso – ha detto – di poter annunciare che abbiamo portato a saturazione la capacità produttiva dei centri di produzione con un incremento rispettivamente del +10% a Roma del +13% a Milano, del +17% a Napoli e del +256% a Torino) con il 73% dei programmi prodotti internamente e il dimezzamento degli appalti totali rispetto alla stagione autunnale 2022 (saranno solo il 3,8%)”.

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