Sanremo 2023 in partenza. Zelensky “sul palco” con un testo letto da Amadeus

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Si apre la settimana della 73esima edizione del Festiva di Sanremo, in programma dal 7 all’11 febbraio. Un Festival che – dopo gli anni della pandemia – torna ad essere “in ripresa delle piene funzioni”, e che vuole vivere anche fuori dall’Ariston, coinvolgendo tutta la città ligure, come hanno puntualizzato subito Amadeus, conduttore e direttore artistico, e Stefano Coletta, direttore intrattenimento Prime Time.

Un momento della conferenza stampa di apertura del Festival

Messaggio scritto di Zelensky

La prima vera notizia è che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non sarà presente all’Ariston in video, ma con un intervento scritto. “Siamo in contatto quotidiano con l’ambasciatore Melnyk, e siamo giunti alla definizione dell’intervento del presidente ucraino ieri”, ha spiegato Coletta, specificando che il testo sarà letto da Amadeus e che nei prossimi giorni ci saranno più dettagli sul contenuto.
“Il controllo di noi dirigenti è preventivo alla messa in onda di ogni programma, ma sorrido all’idea di un dirigente Rai che possa censurare un presidente”, ha aggiunto Coletta ancora, sul tema del “controllo preventivo” che si è scatenato nei giorni scorsi.

“Si è parlato tanto di questo intervento, ma le definizioni della forma dell’intervento sono state poi definite nei contatti successivi”, ha rimarcato Amadeus. “Storicamente il festival attira polemiche”, ha detto il conduttore allargando lo sguardo anche alle altre questioni spinose che hanno scandito le settimane di avvicinamento al festival. Compresa quella del gender e la partecipazione del rapper Rosa Chemical.
“Anche la politica può cercare visibilità. Ognuno esprime quello che vuole, non lo dico per sembrare democratico ad ogni costo, tutti hanno la libertà di esprimere la propria parola, il pensiero come facciamo con il calcio. Concordo sulla totale libertà, ma quando poi si accende il festival spesso le polemiche svaniscono come di colpo”.

Coletta: narrazione democratica

“Ogni anno è sempre diverso”, ha detto Amadeus tornando alla kermesse che conduce per la qarta volta.
L’approccio però è sempre lo stesso: “mettere al centro le canzoni”, e solo dopo pensare allo show. “Sanremo deve parlare a tutti, soprattutto ai più giovani, avvicinandoli e rappresentando la realtà discografica”, ha spiegato il conduttore.

Sulla centralità dei brani in gara si è soffermato anche Coletta e sul modo in cui i loro testi riflettano la realtà del paese. “I primi 3 festival (dal 2020, ndr) sono stati in collegamento con gli eventi del paese: prima la festa, poi il covid e le prime riaperture. “Ora non voglio parlare di un Festival di rinascita, ma che porta con sé festa e soprattutto consapevolezza. Rispetto al passato, nelle canzoni c’è urgenza e consapevolezza di dire, desiderio di raccontarsi, soprattutto tra i giovani artisti”.

Gianni Morandi e Amadeus

Il direttore del prime time Rai ha rimarcato la capacità di Amadeus e del Festival di parlare a tutti, con una “narrazione democrativa che va in tutte le direzioni”. “Ce n’è per tt, come il servizio pubblico dovrebbe fare, sintonizzandosi con il paese e con tutte le fasce di pubblico. “Da chi guarda sempre la Rai, a chi la guarda solo per i grandi eventi”.

Tagliavia: vicini ai 50 milioni di raccolta

In apertura di mattinata, in un breve incontro con i giornalisti è intervenuto anche Gian Paolo Tagliavia, amministratore delegato di Rai Pubblicità.
Sul fronte pubblicitario, ha spiegato, “è un’edizione che promette bene”, senza dare nessuna cifra precisa.
“Il numero definitivo lo diamo domenica, ma siamo vicini”, ha detto Tagliavia a proposito della cifra-obiettivo dei 50 milioni, affiancato dai manager dei principali sponsor del festival, Suzuki, Plenitude, Costa Crociere e Poltronesofà.
“I conti si fanno alla fine, ma ritentiamo già oggi di superare il risultato molto significativo dell’anno passato”, quando la raccolta toccò i 42 milioni di euro.

Secondo il manager sono principalmente due i fattori che hanno aiutato. “La conferma di Amadeus, arrivata alla fine del festival, ci ha consentito di lavorare per tempo e in maniera certosina a un evento complesso, grazie a un nome che gode di grande credibilità presso gli sponsor. E, secondo, il superamento del modello classico delle sponsorizzazioni, sostituito dalle partnership, che ci consentono di mettere insieme attività diverse con le singole aziende, evitando un approccio standardizzato”.

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