Spiacente, l’epitaffio di W.C. Fields “Preferirei essere a Filadelfia” non esiste

3 months ago 26

W.C. Fields, classe 1880, al secolo William Claude Dukenfield era un estroso attore comico americano. Secondo la volgata tale estro brillante è arrivato fino alla bara, con istoriato il bizzarro epitaffio “I’d Rather Be in Philadelphia”, ovvero “Preferirei essere a Filadelfia”, come a suggerire che la citta americana sia solo leggermente preferibile alla morte.

Spiacente, l'epitaffio di W.C. Fields "Preferirei essere a Filadelfia" non esiste

Spiacente, l’epitaffio di W.C. Fields “Preferirei essere a Filadelfia” non esiste

In realtàà W.C. Fields ebbe una tomba normalissima col suo nome d’arte e la data di nascita e morte, color bronzo. Il suo presunto epitaffio deriva da una gag, una battuta che lui che lui stesso dettò a Vanity Fair nel 1925, ben 21 anni prima del suo trapasso.

Spiacente, l’epitaffio di W.C. Fields “Preferirei essere a Filadelfia” non esiste

W.C. Fields nacque a Darby, in Pennsylvania, ed ebbe sempre un pessimo rapporto col padre, reduce della Guerra Civile Americana descritto come persona dal pessimo carattere e incline a scatti di rabbia.

Il giovane William fuggiva spesso di casa, per passare tempo dalla nonna e dallo zio: nelle sue biografie successive tenderà a calcare la mano su tali aspetti, esagerandoli per descriversi come un ragazzino abbandonato che passava la maggior parte del tempo sulle strade vivendo della sua astuzia, abbandonato da un padre violento.

Fu proprio in gioventù che scoprì la sua vocazione di teatrante e comico, passando dal commercio all’arte. Ad ulteriore riprova dei rapporti in realtà non così orribili col padre, nel 1904 gli comprò una casa per consentirgli di vivere da pensionato, incoraggiando il resto della sua famiglia ad imparare a leggere e scrivere per tenersi costantemente in contatto.

La sua vita gli lasciò una certa disaffezione per la vita nei sobborghi cittadini americani, comune ad altri artisti del periodo come Charles Dickens (1812-70), per cui Filadelfia era “noiosa e priva di spirito” e Lincoln Steffens (1866-1936), che la definì “assai blanda e corrotta” of cities.

Dopo anni passati a interpretare personaggi di persone umili e povere in buffe situazioni in città altrimenti fredde e senz’anima, il motto di spirito faceva ormai parte del personaggio, ma non della bara.

Foto di copertina da: Find a Grave

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