Tim, nel 2023 nuovi incontri tra ministeri e soci. Il Governo vuole controllo rete

1 year ago 278

Tim e la sua rete di nuovo sotto il controllo dello Stato, saranno uno dei dossier caldi del 2023 e uno dei prossimi obiettivi del Governo che, chiuso con 4 incontri il tavolo tecnico – i tecnici del Mimit, del Mef, Vivendi e Cdp Equity -, si prepara ad aprire una “seconda fase” di approfondimento.

Obiettivo, oltre a “possibili misure incentivanti per il settore” è ricevere dagli azionisti “proposte per addivenire ad una soluzione finale, in un quadro condiviso e sostenibile”. Coinvolgento anche “il management di Tim stessa”.

Cosa è successo nei 4 incontri

Nei quattro incontri, spiega Ansa in una ricostruzione, il clima è stato costruttivo ma le posizioni sembrano ancora distanti. Cdp, supportata dall’advisor Credit Suisse, secondo indiscrezioni di stampa spingerebbe per la vendita di NetCo e sarebbe pronta a valutare l’asset 19 miliardi, “un valore a nostro avviso congruo e tale da risolvere i temi del debito di Tim” commentano gli analisti di Equita.

La difficoltà di questa strada sarebbe ancora la divergenza di valori rispetto ai 31 miliardi di valutazione della rete a cui vorrebbe arrivare Vivendi. I francesi, sempre secondo indiscrezioni, spingerebbero per una scissione proporzionale che porti alla costituzione di due società quotate con gli attuali azionisti, in questo caso il nodo sarebbe l’allocazione del debito.

Meloni conferma gli obiettivi

Anche la premier Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di fine anno, ha ribadito la centralità di Tim nei programmi del suo esecutivo.
“Con questo governo, ha spiegato, inseguiamo l’obiettivo di assumere il controllo della rete, che è strategica, e di lavorare il più possibile per mantenere i livelli occupazionali. Il resto lo lasciamo alla dinamica di mercato”.

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